Capitolo 29

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Io&Ivan ci sedemmo sugli scogli
Ivan:Guardalo com'è calmo
Io:Stupendo vero?
Ivan:Puoi dirlo forte.
Ivan mise la mano sulla mia pancia
Ivan:E a te? Piace il mare calmo? Sei un terremoto*ridendo*
Risi
Io:Ma ci pensi?
Ivan:A cosa?
Io:A noi. Al bambino... A quando verremo qui in tre...
Ivan:Già ci siamo in tre qui. Ma certo che ci penso. Ci penso e come. Ci penso tutte le volte che vado a lavoro, tutte le volte che faccio qualcosa. Ci penso sempre. Penso a quando mano nella mano, andremo al mare, e vedrò il suo sorriso. Penso a tantissime cose Gioia. È un cazzo di sogno questo.*guardandomi*
Io:Non smetto di pensare a quanta fortuna abbia avuto. Se non fosse stato per te, tutte queste emozioni non le avrei mai provate. Forse un giorno, ma non adesso.
Ivan mi sorrise.
Verso sera tardi, decidemmo di tornare a casa. Iniziava a fare troppo freddo.
Mentre eravamo al tragitto di casa, chiamò Gabry.
*TELEFONATA*
Gabry:Gio, sei con Ivan in macchina?
Io:Si. Perché?
Gabry:Senti, papà non può venirmi a prendere. Ha detto che è impegnato con la mamma, potete venirmi a prendere voi? Sono a scuola calcio.
Io:Va bene Gabry. Qualche minuto e veniamo.
*FINE TELEFONATA*
Io:Possiamo andare a prendere Gabry? Papà non può andare a prenderlo.
Ivan:Certo. È a scuola calcio?
Io:Si
Ivan si diresse a scuola calcio. Gabry però ancora doveva uscire. Io e Ivan ci eravamo scocciati di stare in macchina e scendemmo.
Io:Possibile che ancora debba finire gli allenamenti?
Ivan:Scuola calcio è scuola calcio*alzando entrambe le sopracciglia*
Ridendo
Ivan:Andiamo a vedere?
Io:Non mi va. Vai tu dai. Vi aspetto qui
Ivan:Va bene. Non ti muovere però eh*baciandomi*
Io: Assolutamente*baciandolo*
Ivan andò dentro la scuola calcio per cercare Gabriel. Io rimasi appoggiata alla sua macchina in attesa che uscissero.
All'improvviso, mi sentii tirare per il braccio e mettermi una mano sulla bocca.
Tentai di urlare, ma niente. Nessuno mi sentì. La gente non passava, ed io avevo solo che paura. Avevo capito che tutto quello che stava succedendo era causato da Edoardo così iniziai a piangere.
Edoardo:Stai zitta. Zitta*sussurrando arrabbiato*
Non so dove Edoardo mi stava portando, ma di certo era una strada buia. Molto buia. Mi mollò poco dopo, mettendomi di faccia a lui.
Non facevo altro che piangere, tremavo e avevo paura.
Edoardo:Visto? Ti ho fatto qualcosa?*guardandomi*
Lo guardai
Edoardo:Ti ho fatto qualcosa?*prendendomi il viso tra la mano e stringendomi forte*
Io:N-no...
Edoardo:Non piangere stronza. Non ti faccio niente. Volevo solo vedervi.
Lo guardai
Edoardo:Parliamone...
Io:N-non voglio parlarti...
Edoardo:Dovresti. Gioia, io voglio stare con te.
Io:I-io no...
Edoardo:Ma cazzo parla bene*urlando e arrabbiandosi*
Misi le mani vicino alle mie orecchie
Edoardo:Chi cazzo è quello eh?*urlando* Chi cazzo è!!!*urlando sempre di più*
Continuai a piangere sempre di più tremando come una foglia
*DA IVAN E GABRIEL*
Gabry:Gioia è in macchina?
Ivan:Si, ci stava aspettando! Comunque forte, il tuo colpo di tacco*dandogli una pacca sulla spalla*
Gabry:Grazie!*sorridendolo*
Ivan:Piccola siamo...
Ivan si guardò attorno
Ivan:Gioia!!! Gio!!!
Gabry:Era con te vero?
Ivan:Certo che era con me!
Ivan e Gabry erano spaventati al massimo.
Ivan diede un pugno al muro
Gabry:Oh*prendendo il polso di Ivan*
Ivan e Gabry provarono a chiamarmi
*DA ME*
Edoardo:Tu lo sapevi che questo bambino non doveva esserci*guardandomi* tu lo sapevi*urlando* lo hai fatto apposta. Ti sei fatta mettere incinta per cosa!*urlando* per cosa!*urlando* per poi farti la vita con un'altra persona? È mio figlio!*urlando* cazzo lo vuoi capire?!dandomi uno schiaffo piangendo e urlando*
Edoardo mi spinse ed io caddi a terra. Poco dopo andò via. Lasciandomi li.. Da sola.. Con il freddo..
Cercai di chiamare Ivan
*TELEFONATA*
Ivan:Gioia, dove sei? Ti sto facendo una miriade di telefonate!
Non riuscivo a parlare ma piangere solo. Quello che dicevo lo dicevo a fatica.
Ivan:Piccola... Che succede? Dove sei?!
Io:A-a terra...
Ivan:In che senso a terra? Ti prego dimmi dove sei
Sentivo la voce di Ivan che gli tremava. Stava per piangere.
Io:A t-terra... Sono i-in una... Strada.. buia...
Ivan:Strada buia?! Sai il nome? Ti prego Gioia!
Sentivo le porte della macchina chiudersi, questo stava a significare che i ragazzi si stavano muovendo a cercarmi.
Io:N-non so... C-come... Si chiama...
Gabry:Ho capito dove sei! Sei in quella strada tutta buia, quella dove da bambini dicevamo che c'erano i mostri vero?!
Io:Si...*scoppiando a piangere*
Ivan:Arriviamo! Non attaccare!
Così feci. Non attaccai. Rimasi in chiamata ma non riuscivo ad alzarmi
Io:I-Ivan...
Ivan:Dimmi piccola, dimmi.
Io:Fa... Fa male...
Ivan:Cosa ti fa male piccola?
Io:T-tutto...
Ivan:Tutto?! Ma porca puttana*dando un pugno al cruscotto*
Dopo un po' i ragazzi arrivarono da me. E la scena che videro non piacque per niente. Io ero ancora stesa a terra, con una mano sotto la mia pancia, e un'altra che manteneva il telefono per rimanere in contatto con i ragazzi.
Ivan scese subito dalla macchina e corse da me, buttandosi a terra anche lui.
Mi prese la testa e cercò di alzarmi un po'.
Io:I-ivan... Fa male...*piangendo e stringendo la sua mano*
Ivan:Piccola cos'è successo!*piangendo*
Io:E-Edoardo...
Ivan:Quel bastardo!*urlando* lo sapevo*piangendo* non la passerà liscia questa volta!
Gabry era sconvolto dalla situazione
Gabry:Co-cosa devo fare?
Ivan:Chiama una cazzo di ambulanza! Chiama Leo, Valentina! Muoviti!*urlando* quel pezzo di merda questa volta non la passerà liscia!*urlando e piangendo* te lo giuro su di me piccola. Te lo giuro*mettendo la sua testa vicino alla mia, piangendo e baciandomi i capelli*
Io:N-non... Piangere...
Ivan:Non me lo perdonerò mai tutto questo*piangendo* mai*piangendo*
Io:N-non è colpa tua...
*TELEFONATA DI GABRY*
Papà:Gabry dicci tutto! Sei in vivavoce c'è anche mamma! Quindi se devi far commenti su delle ragazze che ti sono venute a vedere non è il caso*ridendo*
Gabry:Papà...*con voce tremante*
Papà:Gabry cosa succede? Perché hai questa voce?
Gabry:Gioia...
Papà:Cosa è successo*con voce seria e preoccupata*
Gabry:È una storia lunga... Solo che... Dovete venire in ospedale. Tra un po' verrà l'ambulanza.*tremando*
Mamma:Gabry in che senso? Gioia, ospedale, ambulanza? Che succede? Dove sono Gioia ed Ivan?
Gabry:Fate come vi ho detto...
*FINE TELEFONATA*
Gabry:Mi sento così in colpa...
Ivan:Riesci ad alzarti piccola?
Provai ad alzarmi ma non ci riuscii, fin quando non diedi un urlo e mi toccai sotto la pancia.
Ivan mise la sua mano sulla mia. Poi si guardò la mano, poi guardò me.
Ivan:Gioia... C'è del sangue...

Continuo

16 Anni E Incinta *Parte 2* Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora