Capitolo 12

35 2 0
                                    

All'uscita della scuola, trovai Ivan ad aspettarmi e la cosa mi rese più che felice
Io:C'è Ivan!
Martina sorrise a vedere quella scena
Marty:Allora qui la cosa è seria!
Io:Dai scema*ridendo*
Marty:Che aspetti? Va da lui*spingendomi piano*
Sorrisi e andai verso di lui
Io:Ivan!
Ivan:Sorpresa*mettendosi una mano tra i capelli* è così che funziona no?
Sorrisi
Io:È stata una sorpresa bellissima*sorridendo*
Martina si avvicinò a noi
Marty:Ma un abbraccio pensate di darvelo o no?
Io e Ivan ci guardammo e ridendo entrambi ci abbracciammo.
Intanto Edoardo uscì dalla scuola con i suoi amici, fermandosi accanto ai motorini parcheggiati.
Era di routine fermarsi davanti scuola a parlare con anche altri compagni di altre classi. C'era chi fumava, chi spettegolava, chi rideva, chi era innamorato. Insomma, c'era di tutto. E forse era proprio questo il bello.
Quando io e Ivan ci staccammo dall'abbraccio, notai il sorriso di Martina.
Marty:Non sai quanto sono felice di vederti così!*sussurrando*
Sorrisi
All'improvviso sentimmo delle urla provenire dagli amici di Edoardo, e lui avanzare molto violentemente verso di noi.
Edoardo:È lui no?*urlando* è lui il motivo di tutto vero?*urlando*
Io:Cosa dici Edoardo. Calmati.
Edoardo:Calmarmi? Io? Assolutamente no. Chi cazzo sei*guardando Ivan*
Ivan istintivamente si mise davanti a me e tutti gli occhi della scuola erano rivolti verso di noi. Avevamo aperto uno spettacolo disgustoso.
Ivan:Sicuramente uno meglio di te.
Edoardo gli sferrò un pugno, ma Ivan riuscì a bloccarlo.
Ivan:Ti stai mettendo contro la persona sbagliata. Non provarci.
Edoardo:Pensi che abbia paura di te?
Ivan:Non penso niente.
Intanto Martina tirò me per il braccio e mi spostò da tutto quello che stava succedendo.
Edoardo:Allora affrontami.
Ivan:Non affronto ragazzini immaturi come te.
Edoardo:Perchè hai paura vero?*guardandolo con aria di sfida*
Ivan:Paura? Di te?*ridendo* pensi davvero che io, per come sono abbia paura di te, e dei tuoi amichetti? Siete solo una banda di immaturi. Uno peggio dell'altro. Sei solo un'irresponsabile.
Edoardo tirò un pugno ad Ivan, ma questa volta lo colpì sul labbro.
Io:Ivan!!!*urlando*
Istintivamente corsi da lui
Io:Ivan stai bene?
Edoardo:Eccola qui. La puttanella*guardando i suoi amici e ridendo*
Io guardai Edoardo e nel mentre Ivan gli diede un pugno, e i due iniziarono a picchiarsi.
Io provai a dividerli con Martina ed alcuni compagni di classe mentre gli altri osservavano.
Io:Ivan fermati ti prego!!!*tirandolo*
Marty:Ivan cazzo!*tirandolo*
Uscirono tutti i professori dato le urla di me e Martina e da me corse il professore di matematica.
Prof:Ragazzi! Oh! Oh!*separandoli*
I ragazzi finalmente si fermarono
Prof:Edoardo, cosa ti salta in mente?
Edoardo:Che cazzo ne sapete che sono stato io ad iniziare?
Io in quel momento volevo solo sprofondare dalla vergogna. Non volevo nient altro. Volevo che tutto questo non fosse mai accaduto.
Prof italiano:Ragazzi mi spiace. Ma sono costretta a chiamare i vostri genitori, e voi Gioia, Martina, Edoardo e tu..*guardando Ivan*
Ivan:Ivan
Prof italiano:Bene, Ivan. Dovete rimanere qui a scuola. Rientrate!
Entrammo tutti seguiti dal professore di matematica e la professoressa di italiano.
Ivan perdeva sangue dal labbro, andai da lui in bagno, mentre Edoardo rimase con il prof.
Io:Ti fa male?*passandogli il fazzoletto bagnato d'acqua*
Ivan:Di più. Non me lo sento più*strizzando gli occhi dal dolore*
Appena tolsi tutto il sangue notai che il labbro di Ivan era rotto.
Io:Hai... hai il labbro rotto...
Ivan:Hey... ti senti bene?
Io:Si... si... credo di sì...
Invece non era affatto vero, mi sentivo di svenire alla vista di tutto ciò. Ed Ivan lo notò
Ivan:Hey... Siediti...
Ivan mi fece sedere su una sedia
Ivan:Come ti senti?
Io:Bene...*alzandomi poco dopo*
Ivan:Sicura?
Annuii
Quando uscimmo dal bagno, ci trovammo i miei genitori e i genitori di Edoardo. Carla e Renato.
I suoi, non avevano mai approvato me come sua ragazza. E non so se erano consapevoli del fatto che io aspettassi un figlio da lui.
Prof italiano:Signori siete convocati, come potete vedere per quello che è successo.
Mamma e Papà mi guardarono
Prof italiano:Qualcuno vuole spiegare cosa sia successo?
Io:Spiego io.
Presi coraggio e parlai.
Io:Edoardo ha picchiato Ivan. Senza alcun motivo.
Carla:Chi mi dice che non sia stato il carissimo Ivan ad iniziare? Mica vi fidate di una così?*ridendo sarcasticamente*
Papà:Cosa vorreste dire mi scusi
Carla:Dico che una come lei, io non avrei tanta fiducia
Papà:Gioia è sempre stata una ragazza molto intelligente e soprattutto super matura. Sicuramente non come vostro figlio.
Carla:Cosa ha da dire su mio figlio?
Papà:Ho da dire che non ci si comporta come immaturi, quando si è coscienti di non aver utilizzato un preservativo per poi andarsene, e lasciare la propria ragazza da sola.
Carla:No mi scusi, cosa vuol dire?
Io:Vuol dire che sono incinta. E il figlio è di Edoardo.
Ivan mise una mano dietro la mia schiena
Renato:Cosa?!
Carla iniziò a ridere
Carla:Tu? Incinta? Di mio figlio*ridendo* impossibile. Non metterebbe mai incinta una come te
Guardai i miei, poi guardai Martina.
Mi alzai la maglia
Io:Questo rigonfiamento è la gravidanza.*toccandomi la pancia*
I genitori di Edoardo rimasero sotto shock
Carla:Edoardo è vero?
Edoardo guardò la madre
Carla:Oh! È vero quello che sta dicendo Edoardo?
Edoardo:Si
Carla:Oddio...*prendendo una sedia e sedendosi*
Prof di matematica:Signori... Scusate se mi intrometto ma.. i ragazzi stanno già passando un periodo abbastanza particolare e delicato. Non penso sia il caso di mettere nelle parole ironia e cattiveria. Soprattutto riversate solo su una ragazza quando la cosa è stata fatta in due.
Nessuno parlò. Quel silenzio era imbarazzante, non credevo che poteva succedere una cosa del genere. Inoltre io e Edoardo ci eravamo già chiariti prima. Tutto questo stress di certo non mi faceva bene, e in quella situazione io mi stavo solo che agitando.
Era strano vedere i miei genitori qui, i genitori di Edoardo, e soprattutto coinvolgere anche Ivan quando era venuto solo per farmi una sorpresa. Mi sentivo così in colpa.
Presi il polso di Ivan e lui mi guardò
Io:Mi dispiace...
Ivan continuò a guardarmi
Ivan:Non è colpa tua
Io:Ivan...
Ivan:Dimmi*guardandomi*
Io:Non mi sento bene...
Detto questa frase svenni
Ivan:Oh! Oh! Gioia!

Continuo

16 Anni E Incinta *Parte 2* Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora