CAPITOLO 27-Mi Hermano

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Alexis' pov

Passai il pomeriggio con mia madre, Trevor e Carlos, avevo dimenticato quanto mi venisse facile parlare la mia lingua madre, e sentire Trevor usarla era strano, ormai io e lui parlavamo solo inglese quando eravamo insieme.

Io e lui avevamo deciso di andare in un locale a ballare e divertirci, poiché non lo facevamo mai, il fatto che mio fratello fosse felice e non più depresso come appena arrivati era dovuto al fatto che Lisa lo aveva chiamato dicendo che ci avrebbe raggiunti il giorno del mio compleanno. Anche io ne fui contenta.

Mi preparai per la serata, indossai un abito con le spalline sottili, arrivava a coprirmi fino a poco sopra le ginocchia, scendeva con un velo semitrasparente fino a terra e sul seno era tempestato di paillettes rosa metallizzato. Era molto comodo e la pochette ci stava benissimo, poiché anch'essa nera e rosa. Lasciai i capelli sciolti e li piastrai, in pochi sapevano che i miei capelli naturali erano ricci.

Trevor indossó una camicia nera e dei pantaloni tra lo sportivo e l'elegante.

Il locale era in legno lucido, molto ampio e allestito con luci che si riflettevano sulle pareti, la musica era alta e per dire a Trevor di andare al bancone dovetti urlare.

Ci sedemmo sugli sgabelli li davanti e un cameriere ci raggiunse subito.

"¿Qué vos traigo?" cosa vi porto?

"Para mí una coca cola de limón por favor". Per me una coca cola al limone per favore

Dissi.

"Una cerveza de limón " Una birra al limone

Le bibite arrivarono presto e mentre le sorseggiavamo arrivarono dei vecchi amici di Trevor.

"¿Cuándo volviste?" Quando sei
tornato?

"Alejandro, no lo creo, llegué hoy"

Alejandro, non ci credo, sono tornato
oggi


Alejandro era bellissimo, più volte mi ero ritrovata a pensare che mi piacesse, se fosse stato single già gli sarei stata dietro a 15 anni. Era alto, muscoloso, gli occhi verdi, un sorriso così bello,era fidanzato da quando aveva 17 anni e si era sposato a 22.

I due si abbracciarono e Trevor mi lasciò lì da sola. Da sola per modo di dire, era pieno di persone che conoscevo ma che avevano completamente dimenticato la mia esistenza, per fortuna.
Non avevo avuto molti amici, anzi, non ne avevo mai avuti, facevo pena a tutti e i compagni di classe mi parlavano solo quando c'erano interrogazioni e volevano copiare da me. Non l'avevo permesso alle superiori e per quello ero diventata la più odiata della classe, ma non m'importava neanche, poiché per sfogarmi avevo sempre preferito distrarmi, quindi più stavo male, più andavo bene a scuola.

Il pensiero di quei momenti mi fece venire voglia di piangere, mi guardai intorno, in cerca di Trevor, avevo paura di avere un crollo emotivo da un momento all'altro .

Ordinai una birra e sperai avrebbe aiutato a dimenticare, non ero mai ricorsa a bere, e in realtà non ero la tipa da trovarsi ubriaca ogni sabato. Ma quando bevevo, bevevo fino a stare male e perché stavo male.

Vidi avvicinarsi Marcus, era stata la mia crush per tutte le superiori ed anche se era uno stronzo, non mi aveva mai insultata o presa in giro. Era bellissimo, gli occhi azzurri erano la cosa che mi aveva colpito di più di lui, era sempre in forma e quella sera indossava una camicia sul bordeaux che lasciava intravedere il suo petto, I suoi capelli ricci e castani erano diventati ancora più belli e definiti.

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