CAPITOLO 40- Abbracci

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Jacob's pov

Quando tornai a casa sentii il pianto di Nicole provenire dalla stanza di Alexis, non volli disturbare, andai in camera e indossai il pigiama.

"Che ore sono?" mormorò stanca mia sorella.

"È notte, saranno le due, dormi tranquilla"

"Resti a dormire con me?" la sua domanda mi sorprese ma replicai.

"No,dormo sul divano"

"Ti prego Jacob, non te l'ho mai chiesto"

"Che hai?" mi sembrò strana la sua insistenza,non avevamo mai dormito insieme nello stesso letto.

"Domani ho l'esame, ho paura di non passarlo"

Mi avvicinai al letto per poi sedermi accanto a lei.

"Lo passerai, sei forte"

"Non sapevi nemmeno mi piacessero le lingue, come fai a dirlo?"

"Perché Alexis mi ha detto che hai un buon livello in tutte le lingue"

"Ho paura di non farcela.."

"Dai, resto con te, devi stare tranquilla"

Mi stesi accanto a lei e l'abbracciai, mi sembrò sentirla tremare e poi lei ricambiò l'abbraccio stringendomi forte, come mai aveva fatto prima.

"Ce la farai, fidati di me"

"Mi fido. "

"Ti...voglio bene"

"Anche io Jacob"

Nonostante fossi stanco non riuscii a prendere sonno, Ryan non poteva continuare a trattare così le ragazze. Dovevo farlo ragionare, doveva capire quanto grave fosse quello che faceva da anni.
La mattina sembrò arrivare subito, Rachel mi aveva abbracciato tutta la notte. Presi il suo telefono subito dopo il suono della sveglia e la spensi.

"Rachel... svegliati" non si mosse, mi alzai dal letto e dopo essermi vestito scesi al bar vicino al campus. Presi i cornetti e ritornai in appartamento.

"Rachel, ti sei alzata?" non ricevetti risposta.

Entrai in camera, era nella stessa posizione in cui l'avevo lasciata. La chiamai più volte finché non si alzò di scatto e si diresse con i vestiti in bagno. Ritornai in cucina.

Alexis' pov

Quando mi svegliai ero abbracciata a Nicole, mi accorsi che era già sveglia.

"Sei sveglia da molto?"

"No, scusa se non mi sono staccata da te" Si mise a sedere e si prese la testa fra le mani. Mi sedetti e l'abbracciai.

"Va tutto bene, mi piacciono gli abbracci"

"Sono stata troppo invadente..., mi dispiace, ma ho il morale a terra."

"Mia madre è stata vittima di violenza domestica per anni, so che non è la stessa cosa ma... Beh, un po' ti capisco. Se stavo male io che non ho subito nessun dolore a livello fisico, posso immaginare come tu ti senta."

"Mi.. Dispiace moltissimo, non volevo ricordartelo"

"Non devi mica scusarti, è terribile ciò che ti è successo"

"Non me la sento di andare in Uni... Ho... Paura di rivederlo e... Non sono nemmeno in grado di prestare attenzione alle lezioni"

"Non preoccuparti di questo ora, oggi non vado neanche io, forse dovrei avvisare il mio capo che non andrò, spero che non mi licenzi"

"Non voglio ti licenzi per colpa mia e nemmeno che tu perda un giorno di lezioni"

"Per quanto riguarda l'università non riuscirei nemmeno io a seguire le lezioni e il lavoro... Beh stavo già pensando a trovarne un altro, certo guadagno bene ma è abbastanza stancante, mi porta via molto tempo e preferirei fare ripetizioni ai liceali, mi piacerebbe aiutarli. "

" È una buona idea, hai un cuore d'oro Alexis "

" Ti va di mangiare qualcosa? "

" Ho lo stomaco sottosopra"

"Anche io, ma dovresti iniziare a riprenderti da subito e il cibo è fonte di felicità, almeno per me"

"Va bene, proverò a mangiare qualcosa, posso fare una doccia prima?"

"Fai come se fossi a casa tua"

"Grazie"

Si alzò dal letto e andò dritta in bagno. Mi alzai anche io e andai in cucina.

"Buongiorno amore mio" Jacob si avvicinò a me con l'intenzione di baciarmi ma lo spinsi via.

"Smettila di prendermi in giro, trovi divertente far soffrire le persone?"

"Di ché parli? Perché hai pianto? Nicole come sta?"

"Lei sta male, cerca di essere forte e la aiuterò"

"Sei arrabbiata con me?"

"Ieri ti ho aspettato fino alle due e ti ho visto in macchina con un'altra, ti sembra una cosa da nulla?" mi sorprese quanto riuscissi ad essere calma mentre gli parlavo.

"Ieri sono andato a casa di Ryan, e quella ragazza stava per essere stuprata. È una del primo anno, arrivata da poco, sta al nostro piano"

Non dissi nulla, mi sentii ridicola ad aver pensato mi stesse tradendo. Si avvicinò di nuovo e mi baciò.

"Devi fidarti di me piccola"

"Scusa, è che, ci sono molte ragazze migliori di me, io sono brutta, ho gli attacchi di panico, incubi come i bambini, non voglio che stai con me per pena"

"Pena? Io sto con te perché sei vera, dolce, cucini bene" risi "ma sopratutto perché ti amo e lo farò sempre, non puoi neanche immaginare come mi fai sentire quando fai qualsiasi cosa. E sei bellissima, per questo non potrei mai mentire, sei stupenda, stupenda" posò le labbra sulle mie e mi baciò più volte mentre mi teneva il viso con le mani. Le sue parole erano dolci e sincere mi sentii in colpa per aver dubitato di lui

"Ti amo Jacob" lo abbracciai stringendolo forte, amavo sentire il suo battito, il suo respiro, amavo appoggiarmi al suo petto.

Gli abbracci erano la cosa che amavo di più, avrei preferito sempre gli abbracci ai baci, alle carezze e a tutto il resto. Gli abbracci erano la cosa più bella al mondo, un abbraccio valeva più di mille parole, sprigionava in sé un affetto, un amore così profondo, non esprimibile a parole. Avrei voluto restare in un abbraccio per il resto della mia vita se avessi potuto, i migliori abbracci erano quelli che ad un certo punto ti impedivano di respirare, ma quella sensazione la trovavo magnifica, poiché gli abbracci  così mi facevano sentire molto protetta e di sentirmi così con una persona che non fosse Trevor non lo avrei mai immaginato. Eppure Jacob mi dava tutto ciò di cui avevo bisogno, nonostante non facesse parte della mia famiglia, però ora faceva parte di me, anche se ci fossimo lasciati in futuro, io non lo avrei mai dimenticato. Era la prima persona al di fuori della famiglia che mi regalava emozioni uniche, che mi faceva sentire a casa.

Da Nemici Ad Amanti Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora