Arrivammo alla pista, situata in montagna, era all'aperto e circondata dalla neve. La neve mi aveva sempre affascinata, non l'avevo mai vista dal vivo, non fino a quel giorno, ma Jacob sembrava ignorare quella bellezza quindi in un primo momento smisi di pensarci soffocando la mia voglia di prenderla in mano solo per sentirne la consistenza.
Dopo aver indossato pattini e guanti, uscimmo dalla baita e ci dirigemmo camminando buffamente alla pista, quasi non caddi al primo passo, ma per fortuna c'era lui a tenermi, mi poggiai alla barra di sostegno che circondava la pista e presi per mano Jacob pensando lui potesse cadere. Sorprendendomi invece, salí come se farlo fosse una cosa da tutti i giorni e restando in piedi si mosse da solo, mi sorrise e mi tirò verso di lui, mi aggrappai al suo giubbotto con forza per non cadere. Mi circondò con le sue braccia stringendomi in un abbraccio."Perché non mi avevi detto che eri un professionista?"
"Professionista?" rise, quanto era bello mentre rideva "Non sono un professionista, mio.. Ci venivo sempre da piccolo qui, anche mia sorella sa pattinare"
"Ah,e me lo dici così?"
"E come dovrei dirtelo?"
"Magari prima di portamici" feci per allontanarmi e quasi persi l'equilibrio ma lui ancora una volta mi afferrò per un braccio evitandomi una brutta caduta
"Dove scappi nervosetta? Sei nervosa oggi eh? Ciclo?" mi baciò il naso e lo guardai negli occhi cercando di fare un'espressione arrabbiata.
"Sei bellissima, la donna più bella che abbia mai visto"
Mi si sciolse il cuore e lo baciai tenendogli il viso mentre mi avvolgeva i fianchi con le sue possenti e muscolose braccia.
"Proviamo a fare qualche passo?" Annuii e mettendo un piede avanti all'altro, pian piano riuscii, guidata da lui, a percorrere perimetro della pista, c'erano poche persone, per lo più bambini con i loro babysitter o con i genitori, c'era un'atmosfera abbastanza tranquilla e le risate dei bambini che si divertivano riempivano l'ambiente di gioia.
Jacob's pov
Forse lei non se ne accorgeva ma la guardavo mentre lei era incantata dal vedere quei bambini divertirsi.
Eravamo tornati dentro e lei era su un divanetto della baita mentre io a pochi metri da lei aspettavo la nostra cioccolata calda che avevo ordinato. L'uomo presente al bar lo conoscevo, era sempre stato gentile con me quando ero bambino, ogni volta che tornavo dalla pista, mi regalava un pezzo di torta al cioccolato, che amavo mangiare. Mi sembra si chiamasse Josh o John, evidentente non mi aveva riconosciuto perché semplicemente non ero l'unico bambino a cui lui prestava particolare attenzione ai tempi.
Quando tornò al bancone dopo essere andato in cucina, mi diede le tazze.
"Sono 10 dollari"
"Le altre volte ricordo fossero 10 a tazza" pensavo si fosse confuso.
"La tua famiglia ci ha portato molti clienti e guadagno, è la tua ragazza lei?"
"Mi hai riconosciuto allora? Pensavo di no"
"Jacob Carter il bambino che entrava con uno sguardo scontroso ed usciva con il sorriso, salutandomi ogni volta con un abbraccio, non potrei mai dimenticarti" sorrise
"Sono felice che tu ti ricordi e grazie per lo sconto"
"Chi è lei allora?"
"Alexis, è proprio bella eh?"
"Sei proprio diventato un uomo"
"Credi che io possa sposare una ragazza come lei?"
"Dipende da che intendi per 'una come lei'"
"Intendo che forse è troppo per me"
"Secondo me accetterebbe ad occhi chiusi"
"È ancora presto ma, io so che lei è la mia persona"
"Da quando state insieme? Se posso chiedere"
"Da metà ottobre ufficialmente"
Si giró verso di noi accorgendosi che la stavamo fissando e dopo aver pagato la raggiunsi, porgendole la sua tazza.
"Perché mi guardavi così? E il barista? Lo conosci?"
"Ti guardavo perché mi piaci sai e vorrei essere il tuo ragazzo"
"Mi dispiace, sono impegnata signor Carter"
"Ah si?" risi "Comunque il barista si chiama Josh o John e per me era come un fratello maggiore quando ero piccolo"
"Quanto hai pagato per la cioccolata?"
"Nulla, me l'ha offerta"
"Stupido, ti ho visto pagare ma non ho capito quanto, devo contribuire anche io alle spese"
"Non credo"
"Per il giro in pista? Quanto hai speso?"
"Dai Lexi, ne parleremo dopo, si raffredda"
Alzò gli occhi al cielo facendomi impazzire ed inizio a gustare la sua cioccolata.
"Dopo facciamo un pupazzo di neve?" le chiesi.
"Dici sul serio?"
"Si, ti sembra una cosa da bambini vero?"
"No! Assolutamente! Ho sempre voluto farlo e non ho mai visto la neve prima di oggi"
"Non nevica in Argentina?"
"No"
"Va bene, allora lo faremo"
"Sono contenta" mi baciò dolcemente
Dopo aver finito la cioccolata, rimettemmo i giubbotti ed uscimmo dalla baita dopo aver salutato il barista. Gli occhi di Alexis diventarono lucidi quando finimmo di costruire il pupazzo.
"Hey, devi essere contenta, avevi detto che lo eri no?" le presi il viso e la guardai negli occhi
"Lo sono, ti amo" mi baciò ed abbracciò "Facciamo una battaglia a palle di neve?"
"Okay, pronta ad essere sconfitta?"
"Molto probabile" risi " in ogni caso, meglio non farla qui, in pubblico è imbarazzante"
"Okay signorina, ai suoi ordini"
Dopo esserci allontanati non solo ci divertimmo con le palle di neve ma cademmo diverse volte inciampando nei sassi, scoppiando a ridere ogni volta.
Nel viaggio di ritorno lei si addormentò mentre io la guardavo in tutta la sua delicatezza, non avevo mai visto donna più bella.
Spazio autrice
Ciao a tutti!! Non so quanto tempo vi ho fatto aspettare prima di pubblicare questo capitolo, ma purtroppo la scuola non mi lascia tempo libero, in ogni caso, spero vi sia piaciuto e se è così, vi dispiacerebbe lasciare una stellina? Mi fa capire che lo apprezzate davvero. Non costa nulla! Vi ricordo che ho anche un profilo Instagram, dove troverete spoiler e contenuti multimediali, un bacio!
(insta : @da.nemici.ad.amanti.wp)
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Da Nemici Ad Amanti
RomanceAlexis García è una ragazza di 19 anni che ama studiare o meglio, tutti direbbero così, poiché i suoi voti sono sempre stati alti e lei si impegna molto nello studio, anche troppo, ma il motivo dietro questa scelta, perché si, è una sua scelta è con...