CAPITOLO 45- Il Mito Di Zeus

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Pace e protezione, era quello ciò che avevo sentito per tutta la notte, tra le braccia di Jacob avevo dormito benissimo, quando avevo aperto gli occhi ero rimasta nella stessa identica posizione in cui mi ero messa la sera prima, il braccio che si trovava sotto il mio corpo però mi si era addormentato, dovendo scegliere tra restare in questa posizione comoda o riavere il mio braccio, avevo ovviamente scelto la prima, quando mi sarebbe capitato di nuovo di poter alzare gli occhi sul viso di Jacob e vederlo dormire così dolcemente? Era magnifico, riuscivo a osservarlo molto da vicino e se avesse avuto gli occhi aperti e quindi sarebbe stato sveglio non sarei stata capace di reggere il suo sguardo senza baciarlo, certo, avevo molta voglia di baciarlo mentre lo guardavo, ma era davvero troppo bello, notai le sue ciglia lunghe e sorrisi guardando le sue labbra carnose, le sue labbra in un certo senso mi appartenevano, ero io a baciarle tutto il giorno quando finalmente potevamo passare del tempo insieme, ero io a fissarle di continuo, in fondo, lui apparteneva a me, o meglio, era mio, il mio cucciolo, il mio uomo, l'uomo che amavo era mio. Di conseguenza io ero sua, appartevo si alla sua vita, ma soprattutto a lui, dopo la sera precedente sentivo come se tutte le mie preoccupazioni fossero svanite, mi sentivo tranquilla ed era da tempo che non provavo più questa sensazione. Lo fissai ancora per un po' e fu una tortura non poterlo baciare ma non volevo svegliarlo, era stanco poverino. Nonostante stessi tra le braccia dell'uomo che amavo e stessi nella posizione più comoda al mondo, living my best life. Mi sollevai restando seduta accanto a lui e il braccio iniziò a formicolare. Lo continuai a guardare mentre cercavo di rianimare il mio braccio e pensai al suo, a quello che per tutta la notte aveva tenuto intorno a me per farmi sentire protetta, al braccio che quando anche lui aveva preso sonno si era abbandonato sul mio cuscino, lo mossi, portandolo in aria e Jacob fece un gemito, evidentemente le si era bloccata la spalla, mi dispiaceva averlo fatto soffrire tutta la notte. Quando aprì gli occhi mi guardò e mi sciolsi, era così sexy mezzo nudo davanti a me, ma non era finita qui, avete presente la voce roca sexy di cui parlano in tutti i libri? Cazzo, la sua unita al suo corpo sexy quasi non mi fece rotolare dall'eccitazione.

"Hey" Dio mio

"Hey" dissi mentre lui sembrava mangiarmi con gli occhi e mentre mi davo a pugni sul braccio per farlo riprendere.

"Non fare così, ti fai male" solo quando si mise seduto a forza si accorse che il suo braccio era morto come il mio.

"Solo così ritornerà come prima, buffo no? Che abbiamo entrambi un braccio addormentato" risi

"Già, vieni qui" con la mano del braccio 'buono' Jacob iniziò a massaggiarmi il braccio, mi sentii un po' a disagio poiché ero in intimo, poco dopo il braccio ritornò pian piano vivo, così feci un massaggio con entrambe le mani al suo enorme braccio, le sue braccia erano così possenti!! Più di quelle di mio fratello, erano magnifiche, come d'altronde lo era il resto del suo corpo, che ragazzo figo avevo. Ritornò anche lui ad avere due braccia e subito mi abbracciò facendomi stendere su di lui, mi baciò la clavicola e sentii uno sfarfallio nella pancia e un fastidio tra le gambe, non mi era mai successo se non ieri sera e ora.

"È stato magnifico ieri sera" mi baciò la fronte e poi i nostri sguardi si incrociarono.

I suoi occhi verdi mi facevano impazzire, soprattutto quando mi fissava, avrei potuto guardarglieli per ore. Rimasi un po' stupita quando posò le labbra sulle mie, più che altro sussultai perché ero immersa nei suoi occhi, nonostante ciò gli presi il viso tra le mani e chiudendo gli occhi lo baciai anche io, subito lui introdusse la lingua senza che io avessi nemmeno il tempo di concederglielo, ma d'altronde avrei accettato lo stesso, limonare era un termine che non mi piaceva molto, ma non avevo ancora trovato io termine adatto per indicare il 'baciarsi con la lingua'. Diciamo che era un bacio super passionale e intimo e basta okay? Sto discutendo da sola? Esatto. Nella mia testa? Si. Smetterò mai? Si, ora.

Quando io e lui ci baciavamo mi sentivo non al settimo cielo, più su ancora, al ventesimo cielo, all'ottantesimo cielo, mi sentivo.. Come potrei.. Dire.. Mi sentivo. LIBERA, ecco come mi sentivo, sentivo che io e lui eravamo una sola cosa, una cosa única ed io ho sempre creduto alla teoria di Zeus. Secondo la teoria infatti, che più che altro è un mito, Zeus tanti anni e millenni fa, vedeva gli essere umani felici e quindi, li sentiva ridacchiare e parlare chiassosamente li sulla terra. A quei tempi le persone avevano 4 gambe e 4 braccia, lui per punirli e per gelosia divise ogni persona a metà, condannandola a cercare la sua metà per il resto della vita, fino a poter ritrovare la completezza interiore.
Tenevo molto a questa teoria poiché secondo me almeno le anime di due persone che si amano, con il tempo iniziano a diventare una sola, io stavo con Jacob da poco ma le sensazioni che mi provocava lui non le avevo mai provate con nessuno.
Ventuno anni di vita, questo era il tempo che avevo impiegato a ritrovare la metà persa, alla faccia di Zeus che pensava che non l'avrei mai più trovata.
Già dal primo sguardo che ci eravamo dati, avevo sentito come una scossa dentro di me, non sapevo se glielo avrei mai raccontato, in realtà non volevo dirlo a nessuno, volevo tenerlo per me, se l'avessi detto a qualunque persona mi avrebbe perso per una bambina, ma era quello ciò che avevo provato la prima volta, una scossa, l'avevo sentita nella pancia, sarà stato il colpo di fulmine? Non lo so, ma la realtà era che se Jacob non fosse stato interessato a me non ci sarebbe stata nessuna possibilità che io avrei fatto il primo passo, era solo grazie a lui che stavamo insieme e l'avrei ringraziato a vita per questo.

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