Alexis' pov
Aprii gli occhi e mi ritrovai nella mia camera d'appartamento.
"Jacob?" chiesi ma non ottenni nessuna risposta. Mi alzai e controllai ovunque, c'era un silenzio tombale, l'unico suono che sentivo era quello dei miei passi, era tutto molto strano, c'era troppo silenzio, di solito anche se si stava in silenzio si sentiva il brusio degli appartamenti accanto, ma questa volta non si sentiva nemmeno quello. Mi guardai intorno.
Il silenzio fu interrotto dalla suoneria del mio telefono. Lo presi ma aveva già smesso di suonare,mi chiesi come mai.
"Pronto?" risposi subito dopo averlo accostato al mio orecchio.
"Hola Alexis, salí de la cárcel, ¿estás feliz?". Ciao Alexis, sono uscito dal carcere, sei contenta?
Era mio padre..
Jacob's pov
"Amore, svegliati Lexi."
Era nel letto accanto a me e da quando avevo spento la sua sveglia aveva iniziato a piangere nel sonno, continuava a urlare cose come "no" e "non può essere". Avevo cercato di spegnerla il più velocemente possibile per lasciarla dormire ma sembrava quel gesto avesse dato inizio al suo pianto,alla sua sofferenza."Dov'è quel mostro? Dimmi che non lo hai fatto entrare, dimmi che non è qui. Dov'è Trevor? Sa tutto?" aveva la voce debole e parlava singhiozzando e piangendo, non l'avevo mai vista così. La abbracciai.
"Era tutto un incubo amore, sono qui con te, non piangere più, Trevor arriverà qui quando potrà, e non c'è nessun mostro, nessuno" non sapevo a chi si riferisse e dovevo scoprirlo, chiunque fosse, faceva soffrire molto Alexis e quindi anche me.
"Dici davvero? Era così reale Jacob, mi dispiace moltissimo"
La strinsi forte tra le mie braccia mentre le accarezzavo delicatamente la schiena e i capelli.
"Hai mai pensato di andare da uno psicologo amore?"
"Non ho bisogno di uno strizzacervelli, non sono pazza"
"Lo so amore, ma magari potrebbe aiuta.."
Mi spinse via e si alzò, per poi dirigersi in bagno e chiudersi dentro.
"Amore, che ti prende? Ho detto qualcosa di sbagliato? Io voglio solo tu stia bene, lo sai che ti amo"
Alexis' pov
Mi lavai il viso con l'acqua fredda e mi guardai allo specchio, non potevo continuare così, almeno una volta alla settimana avevo un incubo, erano anni che non vedevo quel mostro del mio padre biologico, ma puntualmente lo vedevo mentre dormivo, vedevo lui che maltrattava me, mia madre, Trevor. Non ero pazza, non volevo uno psicologo, ci ero stata da piccola, ma non gli avevo mai parlato, non mi ero mai sfogata con nessuno, se non con mio fratello.
Presi un respiro profondo e ritornai da Jacob."Non voglio andare da uno psicologo, devo imparare a conviverci"
"Sei forte, sei molto forte, ora mangi qualcosa e poi andiamo ad uscire, ti porterò in un posto speciale"
"Dove?"
"È una sorpresa" mi prese per mano e mi portò in cucina, guardando l'orologio mi ero resa conto di quanto avessi dormito, infatti era già sera.
Avevo provato diversi outfit ma dato che Jacob era vestito normalmente e che avevamo già mangiato optai per dei jeans neri ed un maglioncino bianco, semplice, comodo e un po' elegante.
Entrammo in macchina e dopo circa mezz'ora Jacob parcheggiò, eravamo isolati, c'era silenzio. Scendemmo dalla macchina e Jacob prese un telo dal portabagagli.
"A che serve? E perché siamo venuti qui?"
"Aspetta e vedrai" non ebbi il tempo di replicare perché lui mi bendò gli occhi, non sapevo cosa aspettarmi.
"Dai Jacob, siamo arrivati o no? Ho paura di inciampare"
"Ferma, non muoverti" mi aveva lasciato la mano ed ora ero ferma, mentre camminavamo avevo sentito sotto di me il terreno morbido, sembrava sabbioso. Eravamo sicuramente in una spiaggia, poiché sentii l'odore della salsedine e si sentiva anche leggermente il rumore delle onde.
"Okay sei pronta?"
"Prontissima"
Quando Jacob mi tolse la benda dagli occhi, mi guardai intorno, era quella spiaggia, quella del nostro primo bacio, eravamo lontani da tutti, una torcia illuminava il pavimento, dove Jacob aveva steso un telo. Lo guardai e sorrisi, avevo capito tutto.
"Ti ho portata qui, perché è il luogo dove ci siamo baciati per la prima volta, c'è silenzio, un po' di freddo ma ho portato una coperta. E ho deciso di portarti qui perché voglio guardare le stelle con te, per la prima volta, anche se la stella che mi guida e illumina il mio cammino sei e sarai sempre tu. "
Restai affascinata dalle sue parole, gli diedi un bacio e poi ci stendemmo sul telo,spegnendo la torcia.
" Non pensavo ti importasse delle stelle"
"La notte in cui abbiamo dormito separati le ho guardate e ti ho pensata. E se sono molto importanti per te ci sarà un motivo"
"Mi danno pace, mi piace il silenzio che trasmettono, poi noi le vediamo così piccole, ma le stelle sono grandi e se le vediamo brillare così tanto da qui, significa che nello spazio illuminano una grande fascia di buio."
"Non pensavo dietro una semplice stella ci fosse così tanto da sapere"
"Guarda, quella è l'orsa maggiore" la indicai.
"Ma io non vedo nessun orsa"
"L'orsa maggiore è un carro grande,che formano le stelle, guarda bene" Presi una mano di Jacob e gli indicai le stelle che lo formavano con il suo indice.
"Lo vedi?"
"Si, wow è incredibile, chi ti ha insegnato queste cose?"
"Mia madre, dopo che mio padre si addormentava, usciva sempre fuori in giardino ad ammirare le stelle, ed io quando non riuscivo a dormire la raggiungevo.Guarda, il carro piccolo si chiama orsa minore" gli indicai anche quello.
"Siamo noi due, io l'orsa maggiore, tu la minore"
"Sai che queste costellazioni si vedono da moltissimi anni?Probabilmente resteranno in cielo per l'eternità e magari tutte le generazioni future potranno vederle."
"Sarebbe bello parlare ai nostri figli di questo un giorno"
"Vorrai dei figli da me Jacob?"
"Vorrei essere padre un giorno, per poter donare una bella infanzia ai miei figli, non come la mia"
"Penso esattamente lo stesso, a quanto pare vogliamo entrambi le stesse cose."
"Saresti una madre perfetta per i nostri figli, parlerebbero mille lingue come te"
"Ed è una cosa positiva?" risi
"Beh, se mi insegni lo spagnolo magari"
"Lo farò, ora aspettiamo, magari ci sarà una stella cadente"
"Ne ho sentito parlare"
"Se vedi una stella precipitare lasciando una scia di luce, esprimi un desiderio, ma non riverarlo a nessuno, nemmeno a me, sennò non si avvera"
"Va bene"
Jacob mi prese per mano e dato che stavo leggermente tremando ci copri con la coperta che aveva portato. Continuammo a guardare le stelle per un bel po', in silenzio. Nella pace notturna. Ad un certo punto successe, vidi la mia prima stella cadente, ed espressi nella mia mente il mio desiderio. 'Voglio trascorrere il resto della mia vita con Jacob Carter'
Jacob's pov
Un fascio di luce rapido, mi passò davanti agli occhi e feci ciò che mi aveva detto Alexis. Dissi il desiderio nella mia mente. 'Voglio trascorrere il resto della mia vita con Alexis García'
Nello stesso momento ci voltammo l'uno verso l'altra, sorridemmo, lei mi prese il viso, feci lo stesso e ci baciamo, appassionatamente, mentre ognuno accarezzava i capelli dell'altro. Il nostro, anche se nato da poco più di 3 mesi, era un amore forte e non avrei voluto mai più baciare nessun'altra che non fosse lei.
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Da Nemici Ad Amanti
RomanceAlexis García è una ragazza di 19 anni che ama studiare o meglio, tutti direbbero così, poiché i suoi voti sono sempre stati alti e lei si impegna molto nello studio, anche troppo, ma il motivo dietro questa scelta, perché si, è una sua scelta è con...