Taehyung era nervoso.
Il frastuono che proveniva da fuori gli aveva annunciato l'arrivo del Re demone, il 'suo' futuro marito.
"Sono sempre più convinto che non funzionerà"
"Prendete un profondo respiro, il vostro aspetto è perfetto. Se non vi con...
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La felicità...
A Taehyung non era mai successo di chiedersi cosa fosse. Era stato un bambino felice, mentre giocava con i suoi fratelli. Era stato felice ogni volta che si ritrovava a scartare un nuovo pacchetto donatogli. Era stato felice quelle rare volte in cui era riuscito a convincere suo padre a fargli lasciare le mura del palazzo. Quella era felicità...Ne era più che sicuro.
Quindi, cos'era quella nuova sensazione che aveva avvolto il suo cuore nell'ultimo periodo?
Perché era diversa dalla felicità... Era diversa dalla felicità la sensazione che provava, quando Jungkook gli dava il suo bacio mattutino, prima di lasciare le loro stanze. Quando, organizzava cene a sorpresa nel balcone della sala del trono e riusciva a convincerlo fare una cenetta romantica solo per loro due. Oppure, quando Jungkook lo copriva bene quando vedeva che aveva freddo. Quando lo sfiorava distrattamente nei corridoi del palazzo. Quando lo toccava la notte, in quel modo dominante e autoritario che faceva tremare Taehyung fino alle viscere. Forse, era sempre felicità...Ma in modo diverso da come l'aveva conosciuta sino a quel momento. Non sapeva proprio spiegarselo...Era come sentirsi ricolmo di calore, di gioia... Era come sentirsi completo. Al suo posto nel mondo. E Taehyung non poteva che sorridere a quel nuovo aspetto di quella parola...
Ma c'era sempre un'ombra. Piccola, quasi minuscola in confronto a tutto ciò che Jungkook gli faceva provare. Ma era sempre lì, in un angoletto del suo cuore.
«Perché fissi lo specchio in quel modo?» si sentì chiedere, mentre era allo specchio del bagno, intento ad asciugarsi i capelli con un asciugamano. Jungkook passò le braccia attorno al suo petto, facendolo aderire al suo «Sembri uno psicopatico» ghignò, mentre si piegava per baciargli il collo scoperto.
«Stavo solo pensando...» sorrise lui.
«A cosa?»
«Al compleanno di Yoon. Gli ho chiesto di festeggiare qui, con noi»
Jungkook fece una smorfia scocciata, poi riprese a baciargli il collo. Anche se con un po' più di rudezza. «Non ti azzardare a lasciarci dei segni Jeon Jungkook!» sbuffò il principino, dandogli una gomitata per allontanarlo dal suo collo «AHIO! Perché no?!» grugnì l'altro, adesso piegato su sé stesso a tenersi lo stomaco.
«Davvero? Ti sei dimenticato della cena che abbiamo sta sera con i capi clan alleati e gli altri regnanti?» Jungkook si corrucciò «E allora?»
«Allora! L'abito che ho scelto ha il collo scoperto; quindi, devi starci alla larga! Non ho intenzione di starmi a subire occhiatacce sconvolte!»
«Sei mia moglie, no? Non è normale che tu vada in giro con qualche segno?»
Taehyung roteò gli occhi «Se non sbaglio, l'ultima volta che ho controllato non ero tua moglie. E comunque, no! Non è normale, in particolare ad eventi ufficiali! Razza di maiale arrapato!» rise quando Jungkook scattò in avanti, afferrandolo di nuovo da dietro «Dettagli! E poi se cambi abito non ci saranno problemi» sbuffò immobilizzando le braccia del principino ai lati dei suoi fianchi, iniziando poi ad accarezzargli il petto scoperto.
