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Jungkook era nervoso

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Jungkook era nervoso.
Ma non un nervoso normale, più del tipo che ispirava Taehyung a prendere e dargli una martellata in testa solo per riuscire a stare tranquillo un paio d'ore.

Non faceva che risponder male a destra e a manca. Dopo l'ennesima frase maleducata rivolta verso Ming, Taehyung decise che non poteva sopportare oltre.
«Grazie, Ming...Puoi andare, ci vediamo domani mattina, ok?» disse all'anziana, prendendogli il vassoio con il soju che Jungkook aveva richiesto in camera e rivolgendogli un dolce sorriso.
«Se non va bene neanche questo, posso chiederne del più pregiato in cucina» la donna indicò la boccia con dentro il liquido.
«Non preoccuparti— scosse il capo Taehyung— se non gli va bene neanche questo, prendo il vassoio e glielo sbatto dritto in faccia» ghignò con decisione e richiuse la porta, lasciando una Ming esasperata in corridoio. «per lo meno sembra che entrambi si siano ripresi...» sospirò prima di decidere di andarsene a dormire. Stava diventando troppo vecchia per quel lavoro.
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Taehyung entrò in stanza e, stando attento a non calpestare Yeontan, che gli ronzava tra le gambe, si portò davanti al tavolino al centro della camera da letto. Poggiando con impazienza il vassoio, lì proprio davanti a Jungkook, che sedeva aspettando il suo dannato soju.
«Non azzardarti mai più a trattar male la signora Ming! Hai idea di quanti anni abbia?!» sbottò guardandolo dall'alto.
Il corvino alzò un sopracciglio e lo fulminò con lo sguardo «Sbaglio o Ming lavora per me? Se non fa il suo lavoro come si deve, allora ho tutto il diritto di trattarla come diavolo voglio!»
«Prima di tutto, il fatto che lavori per te non la rende una schiava. Secondo— si abbassò ad un passo dal viso dell'altro— lavora per me, non per te! Quindi, se la prossima volta vuoi del soju, prendi e fai chiamare i tuoi domestici!» gli pizzicò una delle guance, tirandolo verso di sé.
«Ahio!» grugnì il corvino, mentre l'altro continuava a tirare «Che diavolo ti prende?!» sbottò poi, quando Taehyung si decise a lasciarlo andare.
«Ah, che prende a me?! Che prende a te! Sei intrattabile!»
Jungkook grugnì di nuovo, le sopracciglia talmente corrucciate che quasi non si vedevano neanche gli occhi. Drizzò la schiena e portò le mani alla bottiglia, levandogli il tappo per versarsi il liquido nel bicchiere «Non so proprio a cosa ti riferisci» brontolò burbero.
Il principino gli sfilò la bottiglia dalle mani, sollevandola per levarla dalla sua portata «Oh, no! Non azzardarti a liquidarmi così! Ti ho dato i tuoi spazi, adesso mi sono stancato; quindi, prendi e parli!»

Jungkook imprecò. La sua gamba che si muoveva nervosa sotto il tavolo, mentre Taehyung continuava ad incalzarlo «Non ho niente da dirti, adesso mi ridai il soju?!» si allungò per riprendere la bottiglia ma il principino si allontanò dal tavolo «No, no! Prima parliamo e poi, forse, potrai bere!»

«Taehyung, cazzo, fammi bere!» sbottò allora Jungkook, alzandosi in piedi. Il principino si mise a girare per la stanza, mentre l'altro lo rincorreva «Se dai un calcio a Tannie giuro che dormirai nella stalla per il resto della tua vita!» lo avvertì quando vide il Re Demone schivare per un soffio il batuffolo di pelo nero.
Il corvino lo fulminò, la lingua puntata nell'interno guancia «Se la smettessi di fare lo stronzetto, non ci sarebbe questo rischio, ti pare!?»
A separarli c'era solo un baule che era poggiato ai piedi del letto.

𝔐𝔶 𝔖𝔴𝔢𝔢𝔱 𝔇𝔢𝔪𝔬𝔫 𝔎𝔦𝔫𝔤|| TkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora