L'Amore che ci unisce - 3 Parte - Fermate il mondo... Ci sono anch'io!

Capitolo 3

~ Cris ~

Ho sognato molto spesso di tornare da lei, e più i mesi passavano più temevo che nulla sarebbe stato come prima, ma adesso mi rendo conto quanto sbagliavo. Il tempo non ha cambiato nulla, siamo sempre noi. So di dover lottare con il suo senso di colpa per rivederla davvero tranquilla con me, mi spiace di essermi fatta prendere dall'euforia ed essermi distratta, devo fare più attenzione a cosa dico e faccio, lei è molto fragile.

Stamattina però è più tranquilla, mi piace come cerca nell'armadio cosa indossare. Ho comprato ogni cosa ricordandomi i suoi gusti. Compravamo sempre così i vestiti, c'era un compromesso tra noi, dovevano essere semplici come piacciono a me, ma dovevano avere qualcosa di particolare come piace a lei. In questi anni il nostro guardaroba è sempre stato in comune, a parte per le sue gonnelline e vestitini che non ho mai osato indossare, ma che adoro addosso a lei.

Ci prepariamo con Axl che ci gira intorno mettendoci fretta, credo abbia urgenza di uscire. Scendiamo in strada e, mentre gli facciamo fare la sua tanto attesa passeggiata mi torna in mente quella frase di Beatrice "Dio ci lascia sbagliare solo per aiutarci ad essere migliori."

Non so se lo sono diventata ma di sicuro, adesso che è tutto passato, la nostra vita mi sembra decisamente migliore. Passeggiare con lei e Axl già al mattino, fare colazione insieme a Pitt e Tommy, averli sempre qui a due passi, poter lavorare con lei vicino e vedere Axl tranquillo steso sotto la sua scrivania, mentre Serena accetta la proposta che le sta facendo Roby, e il piccolo Papero curioso che si prende i complimenti delle modelle. Marco sempre in ghingheri con un sorriso sulle labbra che non ha mai avuto mentre lavorava. Anche Simonetta a quanto pare, con le indicazioni precise di Roby, lavora con molto più entusiasmo e persino Mario sembra il tutto fare più soddisfatto di Milano.

C'è una bella atmosfera in agenzia, anche a me piace di più fare questo lavoro, non solo perché non è lo stesso di prima. Oltre ad avere la consapevolezza di saperlo fare bene, mi piace che gli altri fotografi mi insegnino sempre qualcosa in più, c'è una vera collaborazione. È come se la vita mi avesse tolto ogni cosa tenendomi lontana da tutti e adesso mi restituisse tutto con gli interessi.

È una nuova vita, con le stesse persone ma più felici di prima, le stesse passioni ma più intense, e anche gli stessi svaghi di prima adesso sembrano più divertenti.

La prima settimana di questa nuova vita la vivo assaporandone ogni istante. Non mi lascio distrarre dai rumori o dal solito tran-tran della nostra società, la vivo con lo stesso animo sereno con cui sono riuscita a trovare pace nel villaggio Kubut, vivo ogni cosa che faccio con attenzione ed ottimismo. Osservo le persone che ho attorno e i loro stati d'animo, scoprendo che c'è davvero tanta gioia attorno a me.

Non posso però fare a meno di notare i pur brevi, ma spesso temo troppo dolorosi, momenti di smarrimento di Roby. Cerco di metterli a tacere come posso, distraendola e a volte implorandola di non pensarci più, ma c'è qualcosa che non dipende da me, il suo senso di colpa è più esteso, molto forte nei miei confronti, ma ramificato, e non capisco dove conducono quelle radici.

Persino dopo il musical l'ho vista crollare per pochi istanti, non ho capito bene il perché, ha guardato il cellulare e la sua espressione è cambiata. Ho sbirciato istintivamente ma c'era solo la nostra foto con Axl. Per un attimo ho temuto di vedere un messaggio di Chiara.

La verità è che non so cosa pensare, non so come aiutarla.

Ciò che dipende da me lo minimizzo, come quando mi chiede se la cicatrice che ho sulla spalla, è legata alle prove Kibin che ha letto nel libro di Anna. Ho visto sul suo viso quanto fosse angosciata al pensiero che io abbia potuto soffrire nel farle e l'ho subito negato evitando troppe spiegazioni. E poi lei ha quel segno sul braccio che di sicuro non l'aiuta per nulla.