Capitolo 40

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~ Cris ~

La sera andiamo a Milano, al locale ci sono tutti, Lorella ha portato Laura ed è già al centro dell'attenzione di tutti. Ci sediamo e Serena si accorge che l'espressione di Roby non è delle più felici. «Che succede, stai bene?»

«Sì, è solo stata una giornata storta» le risponde evitando di entrare in merito, ma ovviamente Serena già sa tutto, i ragazzi le hanno raccontato l'accaduto.

Infatti, insiste: «Ma stai così per la tizia del parco di cui ci ha parlato Pitt?»

Roby non risponde, fingendo di non averla sentita, così lo faccio io. «Diciamo che si è scontrata con il duro mondo che si ostina a non accettarci.»

«Roby non dargli peso, c'è gente così ignorante al mondo che non merita la nostra attenzione» interviene Lorella.

Lei la guarda delusa. «La gente deve imparare ad aprire gli occhi, una persona non può permettersi di dire certe cattiverie, non le direbbe mai ad una donna etero in attesa di un figlio ma la guarderebbe con tenerezza, come è giusto che sia. Invece dovevi vedere come quella donna fissava Cris, quasi avesse un alieno dentro di sé.»

Lorella smorza un sorriso. «E lo chiedi a me? Io ho avuto una bambina da sola. Sai quante volte ho incontrato gente che prima si mostrava gentile e poi mi feriva senza mezzi termini? A volte mi capitava di iniziare una conversazione in metro o al supermercato e se dicevo che era la prima gravidanza molte signore mi dicevano: "Immagino il papà, sarà felicissimo." e se io replicavo: "No signora, il padre non c'è." Mi sentivo rispondere: "Oh povera stella, mi dispiace." a quel punto mi veniva da ridere e spiegavo che a me non dispiaceva affatto e che avevo voluto la bambina da sola. Subito la loro espressione cambiava e, hai ragione, vedevano un alieno dentro di me e credo pensassero la stessa cosa di me.»

«E non ti faceva incazzare essere trattata così?» le chiede Roby

«All'inizio sì, perché mi ostinavo a difendere la mia scelta e quindi precisavo sempre come stavano le cose, poi però ho realizzato quale fosse la vera assurdità di queste persone e ho lasciato credere loro quello che volevano. Preferivano vedere in me una povera ragazza madre abbandonata dal proprio uomo che una donna sicura di sé che ha scelto di avere un figlio da sola. Evidentemente è più facile accettare che un uomo si tira indietro di fronte alle proprie responsabilità, che una donna capace di prendersele da sola per sua scelta. Non capisco tutt'ora che differenza c'è, in entrambi i casi avrei cresciuto mia figlia da sola, ma nel primo ero un'eroina e nel secondo un'irresponsabile» le spiega Lorella.

Sara prende la parola. «Il vero problema è che la donna sicura di sé in questione a quel punto era chiaro, per chi ti ascoltava, che fosse una lesbica. Il problema non è una donna che da sola cresce un figlio, ma una donna lesbica che vuole farlo. Non dimenticate che per la società noi non siamo in grado di essere genitori, se non fosse così potremmo adottare i bambini, ce ne sono tanti che hanno bisogno una famiglia e non dovremmo per forza ricorrere all'inseminazione e sentirci urlare cose assurde, come nel caso degli uomini che, con l'utero in affitto, tolgono i figli alle proprie madri.»

«Guarda, se tocchiamo questo tasto non ne usciamo più. Quando hanno approvato la legge Cirinnà, con tutte le cazzate che impazzavano sui social, stavo perdendo la testa» interviene Vale.

Sara però sembra presa e continua: «Credimi, non voglio fare polemica sui soliti discorsi, ma rompono le palle agli omosessuali che se vogliono un figlio non hanno altra scelta e devono per forza ricorrere all'inseminazione e all'utero in affitto. Se però a farlo è un etero, che al contrario potrebbe adottare un bambino e non usare pratiche "Contro natura", come le definiscono quando le usiamo noi, per loro tutto è concesso. Sì, la chiesa alza un po' la voce, ma nessuno fa tutto il casino che si solleva se a farlo è un omosessuale.»

L'Amore che ci unisce - 3 Parte - Fermate il mondo... Ci sono anch'io!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora