Capitolo 23

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~ Cris ~

Rientro a Milano ripensando ancora ai loro volti felici, sono davvero contenta per loro, Anna sembrava ubriaca, non l'ho mai vista così. Lei è sempre sicura, è quella che fa tutto e decide tutto per tutti, invece oggi era imbambolata, come se fosse vittima di chissà quale strano incantesimo, non faceva altro che guardare Jessy e Cesare in modo molto tenero.

Roby mi ha detto che mi aspetta al locale, spero che riusciamo a prenderci il pomeriggio libero così portiamo il Papero al parco e si stanca da solo.

Non appena entro lei è seduta al tavolo con Sara, di Riccardo non ci sono tracce, le saluto sedendomi con loro e chiedo sottovoce: «Il Papero?»

«È in cucina con Tommy, gli ha fatto la pasta di sale e sta giocando tranquillo»

«Ha mangiato tranquillo?»

«Sì, Tommy gli ha detto che gli spaghetti sono i tuoi preferiti e lo ha invogliato così.»

«Ok.» rispondo sorridendo, poi noto lo sguardo assente di Sara. «Stai bene?» le chiedo preoccupata.

«Sì, sono solo stanca.»

«Continui a fare doppi turni in ospedale per quella paziente? A proposito sta meglio?» le domando, perché la sua non mi sembra solo stanchezza.

«Si sta riprendendo, l'abbiamo operata al femore ed è andato tutto bene, adesso bisogna solo aspettare che riprenda le forze» mi risponde con molto interesse.

«L'importante è che sta andando bene, ma fai i doppi turni per lei?». le chiedo per capire meglio la situazione.

«Diciamo di sì, poi c'è pure la bambina, è piccola e adesso che abbiamo spostato Lorella in reparto ho consigliato alla nonna di portarla. Però l'altra sera la piccola si è messa a piangere perché voleva dormire con la mamma, pure Lorella era in lacrime, io mi sono lasciata intenerire e l'ho fatta rimanere» mi spiega in evidente disagio.

«In che senso? Come ha fatto la paziente a tenere la bambina visto che è stata appena operata?» le chiede Roby stranita.

«L'ho aiutata io, le ho detto che facevo la notte e sono rimasta con loro, nella camera per adesso non ci sono altri pazienti e potevo farlo. Che dirvi, mi si spezzava il cuore a vederle piangere. Lorella non ha nessuno a parte i suoi genitori e se penso che stesse per morire... capite che intendo... Non ho un cuore di pietra, poi la bambina è carina, mi ha dormito in braccio tutta la notte.»

«Lorella?» chiedo curiosa visto che non si riferisce più a lei chiamandola semplicemente "la paziente"

«La paziente si chiama Lorella.»

«E la bambina?» Si inserisce Roby incuriosita, so che condivide i miei pensieri.

«Laura, è carina, ha i ricci biondi, poi quando le ho spiegato che la sua mamma ha la bua e non può tenerla in braccio ha smesso di piangere e si è accontentata di dormire in braccio a me, standole vicino.» Lo dice con un'espressione molto intenerita, non pensavo le piacessero tanto i bambini.

«E Lorella cosa ti ha detto?» Continuo ad indagare.

«Mi ha ringraziato, comunque l'ho fatto anche a scopo terapeutico, se lei ha la bambina vicina si riprende più in fretta, la riabilitazione è pesante nei casi come il suo, ma non sarà sempre possibile stando in reparto. Prima o poi il letto accanto al suo verrà occupato e a quel punto devo valutare bene la situazione.»

Sento una nota di preoccupazione nella sua voce. «In che senso devi valutare la situazione?»

«Nel senso che devo capire se è il caso di farla spostare in una singola per darle modo di guarire più in fretta, ha una bambina che ha bisogno della madre e lei non può permettersi di stare mesi in ospedale.»

L'Amore che ci unisce - 3 Parte - Fermate il mondo... Ci sono anch'io!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora