L'Amore che ci unisce - 3 Parte - Fermate il mondo... Ci sono anch'io!

Capitolo 44

~ Cris ~

Cominciare il corso preparto è stato utile, ho iniziato a comprendere davvero cosa sta succedendo dentro di me e adesso mi spiego il motivo dei vari dolori che avverto ogni tanto, a cui a quanto pare sono l'unica del corso a non essersi preoccupata, le altre mamme sono molto apprensive. L'ostetrica mi ha consigliato di fare ginnastica e camminare di più, fare lunghe passeggiate fa bene, quindi, adesso ogni pomeriggio Roby finisce puntualissima di lavorare e, prima di tornare a casa, andiamo in giro come piace a noi e io da brava bimba ne approfitto sempre per farmi comprare il gelato.

Noi siamo l'unica coppia lesbica su sei, devo dire che ci hanno accolte senza nessun problema, ovviamente ci guardano in modo un po' strano ma nessuno ha fatto domande stupide, forse non hanno capito realmente la nostra situazione. L'ho intuito quando una mamma, alla terza lezione, è venuta accompagnata da una donna perché il marito era impegnato e mi ha detto: «Anch'io oggi sono con mia sorella.»

Tra me e Roby c'è stato uno scambio veloce di sorrisi e poi lei stupendomi le ha risposto: «Tra donne ci s'intende meglio.» Facendo sorridere anche Flavia, una mamma molto simpatica con cui abbiamo fatto amicizia. Il suo compagno Ugo è un bel tipo, sono una coppia molto allegra, quando ci hanno visto al corso si sono messi subito accanto a noi.

Dopo qualche lezione Flavia ci ha confessato che lo ha fatto perché, se qualcuno si fosse permesso di dirci qualcosa di inopportuno, lei sarebbe intervenuta. Le ho chiesto il perché e lei mi ha spiegato che, pur non avendo un familiare o amico omosessuale, non capisce il motivo per cui dobbiamo essere discriminati o guardati in modo diverso. Così ha conquistato Roby, che a fine lezione non ha perso tempo ad invitarli a bere qualcosa al locale. Loro hanno accettato e adesso abbiamo due nuovi amici. Ciò che mi lasciava perplessa i primi giorni era il continuo vedere Flavia fissare in modo curioso Roby, poi ad un tratto le ha chiesto: «Roby scusa, ma io e te ci siamo già incontrate? Ho la sensazione di averti già vista.»

Mentre Roby cercava nella sua mente qualche ricordo di Flavia, mi sono intromessa nel discorso. «Non è che forse il fatto che ci siano diversi cartelloni pubblicitari con lei che guarda tutti i milanesi dall'alto c'entri qualcosa?»

«Ecco perché, glielo dicevo io che non era una sua conoscente ma una modella o un attrice» intervenne Ugo e aggiunse, «sei gli occhi più belli di Milano, quelli del libro di quella fotografa famosa.»

«Sì, sono io e la fotografa famosa è lei» ha risposto Roby indicando me.

«No Amore, quella famosa in realtà sei tu, mica io.» Mi diverte molto scoprire che il mio lavoro le ha dato questa visibilità, lei fa la timida ma le piace.

Adesso ho una amica con una pancia che cresce di pari passo alla mia e questo è molto importante, ho una persona con cui poter parlare che capisce realmente ciò che provo e sento, anche Flavia mi sembra contenta di questa cosa, mentre Roby la vedo presa da Ugo con cui inizia a condividere le piccole paure dell'assistermi.

Questo nostro confrontarci ha fatto sì che siamo diventate le coppie più brave nella respirazione, anche Flavia non vuole nessuna anestesia e siamo le uniche che l'ostetrica guarda come due matte incoscienti, non per via dell'anestesia, ma perché siamo tranquille tutte le volte che lei ci fa vedere i vari video o parla delle doglie del parto e da come riconoscerle dalle altre.

A parte questo, l'ostetrica Mirella sembra simpatica e preparata, mi ha osservato bene e in una delle ultime lezioni mi ha detto: «Sono quasi sicura che non riuscirai a partorire sdraiata, ho notato che quando facciamo gli esercizi fatichi a stare in quella posizione, quindi Roby deve esercitarsi bene a reggerti da dietro, potresti sentire il bisogno di stare sollevata.»

Lì per lì ho pensato che questa cosa potesse spaventare Roby, invece, lei ci spera e non fa altro che dirmi: «Pensa che bello se posso stare dietro di te e tenerti, partoriresti Alice tra le mie braccia.»