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Lunedì.
Ore 7:00.
*Drinn Drinn*
Stupida sveglia.
Allungai un braccio per spegnerla e mi alzai controvoglia.
Doccia, divisa, colazione e denti.
Ah dimenticavo, il profumo. Importantissimo.
Presi la moto e guidai fino al mio distretto.
Dopo aver parcheggiato nel garage, salì con l'ascensore al primo piano.
«Buongiorno ragazzi!»
Colin «Ciao.» rispose svogliato.
«Colin, vedo che siamo di buon umore stamattina.»
Colin «Certo, come no. Il capo ti sta cercando. Ti aspetta nel suo ufficio.»
«Ottimo! Oh, ciao Grace!»
Grace «Ciao Ethan!»
«Sempre bello rivederti.»
Grace «Se hai bisogno...per qualsiasi cosa sono qui.» disse con un pizzico di malizia.
«Non ho dubbi, tesoro.»
Le feci l'occhiolino ed entrai nell'ufficio del mio capo.
Arnold «Ethan...era ora.»
«Buongiorno anche a lei»
Arnold sospiró «C'è un nuovo caso. Una banda di ladri ha rapinato la piccola banca del povero Jordan. Tieni il fascicolo.»
«Arnold...non per essere scortese ma...io merito molto di più! Voglio entrare in azione, non dare la caccia a qualche teppistello o ladruncolo qualsiasi!»
Arnold «Sei ancora troppo giovane. Sei stato promosso da appena sei mesi.»
«Non mi hai dato nemmeno un'occasione!»
Arnold «Ethan...»
«Un caso qualsiasi, di livello superiore! Ti prego!»
Arnold alzò gli occhi al cielo «Eh, va bene. Un omicidio, questi sono i documenti del caso.» li lanciò sulla scrivania «Non farmene pentire.»
«Evvai!» presi i documenti «Non la deluderò!»
Uscii dal suo ufficio e andai da Bryan.
«Indovina chi ha un nuovo caso, fresco fresco?!»
Bryan «Dici sul serio? Dai, fammi vedere.»
«Si!» gli passai il fascicolo così che potesse sfogliarlo.
«Ancora non l'ho letto. So che si tratta di un omicidio. E non dobbiamo assolutamente deludere il capo.»
Bryan «Sembra interessante. Meglio iniziare adesso.»
Annuì e andammo nel garage.
«Prendiamo la Mercedes nera. Il nostro primo caso con stile!» entrai al posto del pilota e guidai fino al molo, il luogo in cui era avvenuto l'omicidio.
Al nostro arrivo, c'erano già i NAS che controllavano il corpo di una ragazzina.
«Lei è il medico legale?» mi rivolsi alla donna che stava facendo delle fotografie al cadavere.
«Si, e lei sarebbe?»
«Ethan Miller, piacere.»
«Dottoressa Brown.»
«Sono il detective di questo caso, cosa mi può dire della ragazza?»
Brown «È una ragazzina sui sedici anni circa. L'ora del decesso è tra le due e le tre di notte. Non aveva documenti con sé, quindi è senza nome. Prima hanno abusato di lei e poi le hanno tagliato la gola e lasciata qui. Ovviamente è morta dissanguata.»
«Uno stupro?»
Brown «Sembra di si, Detective.»
Bryan «Non si sa altro? Qualche impronta lasciata sulla vittima?»
Brown «Non ancora. Dopo l'autopsia vi potrò dare più dettagli.»
«Grazie, Dottoressa Brown. A presto.» le sorrisi.
Brown «Arrivederci Detective.»
Guardai la dottoressa allontanarsi «La signorina Brown ha un bel culo. Un peccato non provarlo.»
Bryan «Devi rimanere concentrato, nessuna distrazione.»
«Si, si. Certo.» sbuffai e poi vidi non tanto lontano dal posto un locale «Quel pub mi sembra sospetto, entriamo!»
Bryan «Okay, daremo un'occhiata veloce.»
«Magari hanno visto qualcosa.»
Bryan «Beh, può essere. Entriamo.»
Il luogo era abbastanza buio e non c'era nessuno ai tavoli. Guardandomi intorno vidi un uomo intento a pulire dei bicchieri dietro ad un bancone e mi avvicinai.
«Salve.»
«Chi siete?» sbottò.
«Sono il detective Miller. Stiamo indagando su un omicidio di una ragazzina. Ne sa qualcosa?»
«No.»
«La ragazzina è stata uccisa questa notte. Forse qualcuno dei suoi clienti ha visto o sentito qualcosa.»
«Non sono miei clienti. Io ci lavoro qui e non ho intenzione di perdere il posto per qualche domanda.»
«Chi è il proprietario di questa struttura?»
«Non ne ho idea.»
«E come l'hanno assunta?»
«Si fa chiamare Corvo nero. Non so altro.»
«Va bene, grazie.» mi voltai verso il mio collega «Dovremmo ritornare dopo l'autopsia.»
Bryan «Già. C'è altro qui da sapere?»
«No.»
Bryan «Va bene allora ritorniamo in centrale.»
Ci rimettiamo in macchina e torniamo in centrale.
Lola «Ethan! Finalmente sei arrivato...mi hanno detto che sei impegnato in un caso davvero importante.»
«Lo sono? Si, lo sono.» sorrisi maliziosamente.
Lola «Certo, sciocchino. Sei, per caso, impegnato adesso?...»
«Devo scrivere delle cose di lavoro ma dopo sono libero.»
Lola «Perfetto! Mi chiami tu quando ti liberi.»
«Ho cambiato cellulare, scrivimelo sul braccio.» mi rotolo la camicia e le mostro il braccio.
Lola «Faccio subito.»
Ammiccai un sorriso mentre guardai ciò che mi aveva scritto: il suo numero con il nome e un piccolo cuoricino.
Dopo andai nel mio ufficio dove trovai il mio partner seduto nella mia sedia.
«Lo sai che questo è il mio ufficio e che quella è la mia sedia, vero?» indicai la sedia dietro la scrivania.
Bryan «Ma davvero? E io che pensavo fosse il mio ufficio.»
«Ah, ah. Molto divertente. Dobbiamo scrivere il rapporto di oggi, ci pensi tu? Io avrei da fare...»
Bryan «Devi vederti con Lola?»
«Esatto. E come ben sai, non mi lascio scappare una serata di sesso sfrenato.»
Bryan «Va bene. Ci penserò io per stavolta.»
«Grazie, sei un vero amico. Ci vediamo domani!» lo ringraziai e uscì dal mio ufficio per andare da Lola.
Le inviai un messaggio con scritto che la aspettavo all'entrata del dipartimento.
Mi raggiunse dopo pochi minuti e andammo a casa sua con la mia moto visto che lei era venuta con l'autobus quella mattina.
Non persi tempo in chiacchiere inutili e passai dritto al sodo spogliandola mentre camminavamo verso la stanza da letto.
Fu una notte intensa e piena di sesso.
L'unica cosa che mi importava era godere e svuotare tutto lo stress con una bella scopata. Di lei non mi interessava, ovviamente ero sempre attento a non fare male alle donne che mi portavo a letto e usavo sempre le precauzioni.
Non volevo brutte sorprese.

Tutto ciò che non sai di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora