Arrivato a casa, mi misi a sfogliare i documenti.
Quell'uomo si chiamava Erick Collins, abbastanza conosciuto per essere il proprietario di molti locali in questa città.
È stato accusato per detenzione illecita di armi da fuoco, spaccio di droga e prostituzione.
Assolto in tutti i casi.
Insomma, il suo avvocato è un uomo con le palle, d'oro.
Tra queste anche un'accusa di omicidio colposo.
«Nessun testimone, accusa respinta.» lessi ad alta voce.
Questo tizio è davvero strano.
Guardai le varie fotografie scattate di nascosto e, in più di una, era presente il tatuaggio.
Presi il computer e cercai il suo nome su internet.
Domani sarà presente ad un galà.
E io dovrò esserci.La mattina seguente mi alzai presto e mi vestì con abiti firmati.
Presi la mia BMV e guidai fino all'indirizzo del biglietto di Collins.
Bryan era già davanti l'ingresso ad aspettarmi.
Parcheggiai davanti l'entrata e lo raggiunsi.
Dopo aver mostrato il biglietto da visita al guardiano, ci fece entrare e ci condusse fino all'ascensore.
«Il Signor Collins la sta aspettando. Buona fortuna.»
L'ascensore ci portò fino al sedicesimo piano.
Ad accoglierci c'erano due guardie molto robuste.
«Sto cercando Collins.»
Una guardia si avvicinó a me «La sta aspettando nel suo ufficio. Da solo.»
«D'accordo. Bryan, resta qui.»
Bryan «Ti aspetto.»
Guàrdia «Dobbiamo perquisirti.»
Inizió a scorrere le sue mani controllando se avessi delle armi e tiró fuori la mia pistola.
«Quella è per difesa personale..»
Guàrdia «Come no. Adesso sei pulito. Puoi andare.»
Feci un sospiro di sollievo, diedi uno sguardo al mio amico e varcai la porta dietro alla quale si trovava Collins seduto alla sua scrivania.
Per fortuna non avevo portato la mia pistola di servizio o mi avrebbero scoperto.
Collins «Device! Puntuale. Adoro la gente che non mi fa attendere.»
«Buongiorno, signor Collins. Mi ha detto di venire, beh, eccomi qua.»
Collins «Vai dritto al sodo. Accomodati pure.»
«Ha qualcosa che potrebbe interessarmi?»
Collins «Direi di si. Sei bravo con i computer?»
«Abbastanza, perché?»
Collins «Non esiste abbastanza. O si o no.»
«Si.» dissi deciso.
Collins «Perfetto. Ho un paio di affari da sistemare e ho bisogno che qualcuno mi controlli le entrate quotidiane, non so se mi spiego.»
«Certamente.»
Collins «Dovrai solo sistemare qualche scartoffia. La paga è abbastanza cospicua.»
«Mi sembra perfetto.»
Collins «Non ho ancora finito. In cambio cosa puoi offrirmi?»
«Offrirle?»
Non avevo idea di ciò che voleva.
Collins «In questo mondo tutti danno qualcosa per un'altra. Non è così signor Device?»
«Immagino di si...»
Collins «Mi hanno detto che hai portato un'arma.»
«La porto sempre con me. Per difesa personale.»
Collins «Non ha una famiglia signor Device?»
«I miei genitori sono morti. Sono stati aggrediti da dei ladri. Non mi resta nessun altro. Per questo sono qui.»
Collins «E cosa può offrire uno come te, a me?»
«Qualsiasi cosa.» dissi senza riflettere.
Non sapevo come tirarmi fuori da questa casino.
Collins «Per ora vorrei solo la tua fedeltà.» tiró fuori un coltello dal cassetto «La tua mano.»
Osai per un attimo.
Collins «Ti stai tirando indietro? Non faccio mai la mia proposta per due volte. O sei dentro o sei fuori. Niente scherzi con me, ragazzo.»
Non avevo scelta.
Gli porsi la mia mano.
Collins «Benvenuto nel Collins Club.» mi apporse un taglio netto nella mano e subito dopo fece gocciolare il mio sangue su un foglio.
Collins «Con questo accordo, sei vincolato alla mia società. Io possiedo te, e tu hai un lavoro. Congratulazioni.»
Ritrassi subito la mano e mi guardai la ferita.
Collins «Non si torna indietro. Ti aspetto domani allo stesso orario. Ah, e senza il tuo amico.»
Annuì e uscì dall'ufficio.
Ero ancora senza parole per l'accaduto.
Dovevo trovare delle prove per portare in prigione quell'uomo.
Non parlai con Bryan finché non fummo lontani da quell'edificio.
Andammo nel mio secondo appartamento, non molto lontano da lì e gli raccontai tutto.
«Adesso sai tutto.» mi fasciai la mano con delle bende che trovai a casa.
Bryan «Quindi sei sicuro di quello che fai? Il caso è abbastanza difficile.»
«Voglio sapere perché hanno ucciso quella povera ragazza. Se lui c'entra veramente qualcosa potrebbe uccidere anche altre persone. Non voglio che accada.»
Bryan «Va bene ma avrai bisogno di alcuni documenti falsi.»
«Puoi pensarci tu?»
Bryan «Te li farò avere.»
«Adesso devo spiegare al capo cosa sto combinando. Non credo che la prenderà bene.»
Bryan «Ormai non penso ti faccia tirare indietro.»
«Lo scopriremo.»
Indossai i miei soliti abiti e andammo al distretto di polizia.
Ora sarebbero giunti i primi guai...anzi una valanga.
Quando arrivammo, il capo Mcbride inizió a sbraitare contro di noi.
Arnold «Subito nel mio ufficio. Entrambi.»
Lo seguimmo in silenzio nel suo ufficio dove trovammo anche una donna dell FBI.
Arnold si sedette nella sua poltrona «Miller e Sanders. Si può sapere dove siete stati ieri notte?!»
«A fare il nostro lavoro.» intervenni.
Arnold «E quale sarebbe? Intrufolarvi ad una festa del Signor Collins? Sì. Sappiamo tutto, Miller. So che hai preso tu i miei documenti.»
«Senta, Collins c'entra qualcosa con la morte di quella ragazza. Ne sono sicuro.»
Arnold «Hai delle prove?!»
«No. Ma le avrò. Glielo posso assicurare.»
Arnold «Non sei stato affidato a questo caso. Sbaglio o ti avevo detto di archiviarlo?! Sei senza prove, hai rubato i miei documenti e ti sei infiltrato ad un gala.»
«Io sono sicuro che lui c'entri qualcosa! Ho letto i suoi fascicoli!»
Arnold «A lui sta già pensando l'FBI!»
La donna che era dietro di noi intervenì «Agente Miller, sono l'agente Revenge. Sappiamo che è stato nell'ufficio di Collins stamani. Perché era lì?»
«Adesso vi siete messi a pedinarmi?»
Revenge «Noi stiamo dietro Collins da anni. Aspettiamo un suo passo falso per incriminarlo ma finora è sempre riuscito ad eliminare le prove e a farla franca.»
Si avvicinó a me e continuó «Ora glielo richiedo. Cosa ci faceva nel suo ufficio?»
«Mi sono "intrufolato" al gala per poter parlare con lui e ci sono riuscito. Grazie al suo biglietto da visita, ho trovato il suo ufficio e con una scusa che mi sono inventato, mi ha assunto.»
Revenge «Che scusa?»
«Gli ho detto che mi serviva un lavoro perché i miei genitori erano morti e non sapevo come mantenermi. Lui ha acconsentito a tenermi per lavorare a dei conti sui suoi computer. Se riuscissi a indagare di più su quei conti, potrei scoprire cosa sta nascondendo e come ci riesce.»
Arnold «Questo è assurdo!»
Revenge abbassò lo sguardo sulla sua mano «Cosa ha fatto alla mano?»
«Abbiamo fatto una sorta di patto di sangue. Non so ancora cosa voglia da me. Ma ho dovuto accettare. Ovviamente ho dato un nome falso.»
Revenge «Questo è interessante. Probabilmente è così che tiene sotto controllo i suoi uomini.»
«Lo penso anche io.»
Revenge «E lei agente Sanders? Non ha nulla da dire?» si girò verso di lui.
Bryan «Sono d'accordo con l'agente Miller. È un ottima opportunità per poter incastrare Collins una volta per tutte...»
Arnold «Anche lei? Quello che avete fatto va contro le regole. Siete licenziati.»
«L'agente Sanders non ha fatto nulla. Sono stato io. Lui ha solo eseguito i miei ordini.»
Arnold «Bene. È licenziato Miller. Peccato, ha mandato in fumo la sua carriera perché non riesce a stare al proprio posto.»
Revenge «Aspetti Mcbride. Il ragazzo è un possibile contatto all'interno. Non può licenziarlo adesso.»
Arnold sospirò «Molto bene. Questo sarà il suo ultimo incarico, dopodiché restituirà il distintivo.»
«Si, signore.»
Revenge «Miller, lei verrà con me.»
Arnold «Sanders lei può tornare al suo lavoro.»
Bryan «Vado.»
Arnold «Una volta finita questa storia, voglio il suo distintivo sulla mia scrivania. Intesi?»
«Intesi...»
Bryan uscì e io andai con l'agente dell'FBI nel loro furgoncino.
Revenge «I documenti falsi li ha già. Adesso le darò questa cravatta in cui si trova un localizzatore. Così sapremo sempre dove si trova.»
«D'accordo.» la presi.
Revenge «Non dovrà andare dalla sua famiglia, per la loro sicurezza.»
«Ah, va bene.»
Revenge «Niente amici, niente ragazze. Deve restare concentrato. Sappiamo che Collins ha una fidanzata, magari riesce a farsi dire qualcosa da lei. Potrebbe essere coinvolta.»
«Mi sta chiedendo di sedurla?»
Revenge «Le sto chiedendo di fare il suo lavoro. È un ordine.»
«Va bene.»
Revenge «Adesso vai. Noi resteremo in contatto con te attraverso questo auricolare ed anche grazie alle nostre spie.»
Presi l'auricolare e uscì dal furgone per tornare nella mia seconda casa.
Sono stato un completo idiota.
Ho rovinato tutto.
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Tutto ciò che non sai di me
RomanceEthan Miller è un ragazzo determinato e pieno di sogni nel cassetto da realizzare. Si presenta l'occasione giusta per ottenere ciò che ha sempre sognato fin da bambino, ma dovrà affrontare l'ostacolo più grande di tutti altrimenti i suoi sacrifici...