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•Rose•
Bussai alla porta dato che non avevo nemmeno le chiavi e aspettai che Erick mi aprisse.
Erick «Rose. Dove cazzo eri finita?!»
«Volevo stare da sola. Mi hai lasciata con quello ieri sera o non te ne sei accorto?! Ho dovuto passare la notte più brutta di sempre e non ti sei nemmeno preoccupato per me.» dissi arrabbiata mentre entravo a casa.
Erick «Non ho avuto scelta, Rose! Ci sono cose più importanti di una semplice scopata!»
«Una semplice scopata?! Ha abusato di me!»
Erick «Non farla tragica, Rose. Io devo affrontare persone più crudeli. Persone che ti uccidono senza battere ciglio!»
«Adesso sono la tragica?!  Proprio non ti capisco...» lo guardai per qualche secondo e poi andai verso la mia camera.
Erick «Non mi voltare le spalle, Rose! Senza di me non sei niente!»
Chiusi la porta e poi presi un vestito dall'armadio.
Erick entró in camera «Chi ti ha dato quella camicia?» sbottò.
Rose «Non è niente.» allontanai la camicia e subito misi il vestito che avevo preso.
Erick «Mi dispiace che ti sia successo questo. Ma non ho avuto scelta, Rose. Sono nella merda, lo capisci?! Mi serviva il suo aiuto.»
«Certo...»
Mi girai e gli diedi le spalle mentre continuavo a sistemarmi.
Erick «Ti prometto che non ti accadrà più niente. Risolverò ogni cosa.» continuò «Sono stato io a salvarti quando non avevi niente e nessuno. Ti ricordi? Lo farò di nuovo. Devi fidarti di me.»
Mi girai e annuì lentamente «Adesso però vorrei sistemarmi...ne ho bisogno.»
Erick «Ma certo, amore mio. io devo andare a sbrigare delle faccende. Ci vediamo più tardi.»
«Va bene. A dopo...»
Mi diede un bacio e, dopo aver visto l'orario, andò via di fretta.
Appena rimasi sola uscì di casa anch'io e andai a recuperare il telefono.
Vidi tante chiamate perse da parte di Erick e alcuni messaggi di Adam di qualche minuto fa.
Era preoccupato e voleva sapere se andava tutto bene.
"Tranquillo, è tutto okay." inviai.
Sospirai e camminai fino ad arrivare davanti l'ingresso dove vidi George.
George «Rose.»
«Dovrei passare.» dissi guardandolo mentre se ne stava davanti la porta.
George «Sei scappata ieri. Non ti è piaciuto?»
«Devo passare!»
Non risposi alla sua domanda e avanzai per uscire.
George «Rose... davvero pensi di poter scappare da me? Tengo il tuo fidanzato per il collo. Farebbe qualsiasi cosa per me.»
Non dissi nulla e lo superai sotto il suo sguardo minaccioso.
Non riaccadrà di nuovo.
George «Non puoi scappare, Rose. Hai le  manette ai polsi.» sogghignó.
Sentì queste parole alle mie spalle e, a passo svelto, andai via.
Non ne potevo più di vederlo e sentirlo.
Mi allontanai e andai in farmacia per prendere le piccole anticoncezionali.
Dopodiché ritornai a casa e ne presi una.
Finalmente.

L'indomani mattina mi svegliai per colpa di Erick che faceva rumore in stanza e aprì lentamente gli occhi.
«Ma che succede?» dissi con voce assonnata.
Erick «Scusa tesoro ma sto facendo la valigia. Parto per lavoro per tre giorni. Ti prometto che tornerò subito.»
«Ah, va bene. Vai ora?»
Lo vidi mettere altre due camice e poi chiudere del tutto la valigia.
Erick «Si. Ci sentiamo per telefono, ok?»
Annuì e poi se ne andò portando con sé le sue valigie.

Ore 15:30.
Andai da Adam e bussai alla porta dello studio.
Appena sentì la sua voce girai la maniglia e aprì.
«Disturbo?»
Adam «No, entra pure.»
Dopo che entrai chiusi la porta alle mie spalle e mi andai a sedere in una delle due sedie davanti la scrivania.
«Non so se lo sai ma...Erick è dovuto partire questa mattina per lavoro.»
Adam «Si, me l'ha detto.»
Venne verso di me e, dopo che mi fece alzare, iniziò a baciarmi dolcemente.
Adam «Finalmente da soli. Sai che significa? Possiamo fare tutto liberamente!»
«Potremmo anche uscire se ti va.» sorrisi.
Adam «Si. Ma prima devo parlarti...»
«Ma sì certo. Di che cosa si tratta?»
Adam «Di noi.»
«Adam...qual è il problema?»
Adam «Noi. Il nostro rapporto. Hai pensato a ciò che ti avevo detto?»
«Non è facile. Vorrei provarci...ma non credo sia una buona idea.»
Adam «Che vuoi dire?»
«Provo qualcosa per te...ma non posso lasciare Erick. Sarebbe una relazione già conclusa in partenza.» dissi triste.
Adam «Davvero provi qualcosa per me?»
«Si...tu, no?»

Tutto ciò che non sai di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora