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•Ethan•
Vegliai su di lei finché non si addormentò, poi mi misi a dormire sul divano per farla sentire al suo agio.
Doveva essere stato Collins.
Quel lurido bastardo l'aveva anche picchiata.
Questa storia doveva finire al più presto. Se non avessi trovato delle prove contro di lui così come le ho trovate per Hopkins allora per lui non ci sarebbe scampo.
L'unico modo era Rose e conciata così mi avrebbe aiutato ben poco...
Decisi di trovare una soluzione domani e riposai anch'io.

*Drinn Drinn Drinn*
Mi svegliai di colpo e spensi la sveglia prima che Rose potesse svegliarsi.
L'unica preoccupazione per me, adesso, era lei.
Nient'altro.
Non mi ero neanche cambiato ieri sera così ne approfittai per fare una doccia calda.
Ci misi poco meno di mezz'ora e poi uscì  con un'asciugamano attorno alla vita per andare in camera mia.
Cercai di entrare in silenzio per prendere i vestiti ma, quando alzai lo sguardo per controllare se si fosse svegliata, vidi due occhi che mi guardarono.
«Scusami, non volevo svegliarti.»
I suoi occhi erano pieni di dolore e preoccupazione.
Riuscivo a leggerli e ciò mi faceva stare male.
Rose «Tranquillo...fa nulla. Stai andando a lavoro?»
«No. Ho preso un giorno libero. Ho detto a Collins che non mi sentivo bene.»
Mentre parlavo con lei mi tolsi l'asciugamano. Non mi importava che mi vedesse nudo, anzi. Conoscevamo già i nostri corpi alla perfezione.
Poi iniziai a vestirmi con una semplice tuta.
Rose «Mi dispiace per ieri...per averti disturbato. Sicuramente volevi tornare a casa e rilassarti dopo una giornata di lavoro.»
Mi avvicinai a lei «Ehi, ehi. Tu non mi hai disturbato. Sono contento che tu sia qua.» le accarezzai la guancia «Non desideravo altro. Ci tengo a te...»
Rose «Allora grazie per avermi aiutata. Se non ci fossi stato tu non so cosa avrei fatto...» disse tristemente.
«É stato Collins, non è vero?»
So che avrei dovuto aspettare per chiederglielo ma volevo assolutamente sapere cosa fosse successo.
Rose «Adam...non mi sento di parlarne adesso.» disse con voce flebile «Preferirei dopo...»
Adam «Va bene...come preferisci.» la lasciai sola ed uscì per andare a comprare qualcosa da mangiare.
Il mio appartamento momentaneo non era adatto ad una ragazza come lei. Presi un po' di roba da mangiare al supermercato e ordinai anche qualcosa da portar via per il pranzo. Volevo che Rose si sentisse a casa, più o meno.
Nella via di ritorno, le comprai anche dei fiori, dei tulipani di vari colori.
Tornai a casa all'ora di pranzo.
Entrai in casa con le buste della spesa e la vidi in cucina, nella mia cucina, con indosso solamente la mia camicia che le lasciava le gambe scoperte. Dovetti trattenermi il più possibile per non saltarle addosso.
Che stupido! Come potevo pensare al sesso in un momento del genere?
Mi ero anche dimenticato di comprarle qualche abito però rimedierò nel pomeriggio.
Questa giornata la dedico interamente a lei.
«Ho preso qualcosa da mangiare. Non so esattamente cosa preferisci... quindi ho optato per delle crocchette di pollo, patatine...» uscì i contenitori caldi dal sacchetto «insalata, panini con pollo e ho preso anche il dolce, due piccoli muffin, uno al cioccolato e uno alla vaniglia. Puoi scegliere quello che preferisci.»
Rose «Credo che prenderò queste crocchette di pollo e un muffin alla vaniglia.»
«Prendi ciò che vuoi. Li ho presi per te.»
Rose «Grazie.» sorrise e poi cominciò a mangiare.
Mentre mangiava continuai a sistemare la spesa che avevo comprato.
Appena finì di mangiare, mangiai anch'io e dopo sistemai la cucina.
«Ho una piccola tv in camera da letto. Puoi stare lí momentaneamente.»
Rose «Va bene. Più tardi però devo andare...sicuramente Erick mi starà cercando.»
«Davvero vuoi andare da lui dopo quello che ti ha fatto?»
Rose «Adam...devo farlo. Non ho nemmeno il telefono con me.»
«Perché devi? Che cosa nascondete?» mi avvicinai a lei
Rose «Sono stata qui per troppo tempo ed Erick sarà arrabbiato...»
«Rose, dimmi la verità.»
Rose «Per favore, evitiamo il discorso.»
«Perché? Ami un uomo che ti picchia. E i suoi amici non sono neanche così tanto affini alla legalità.»
Rose «Non mi va di parlarne.»
La bloccai tra le mie braccia «Rose, parlami.»
Rose «Perché ti interessa così tanto saperlo?»
«Perché tengo a te...»
Rose «Se tieni davvero a me fai ciò che ti dico. Evitiamo questo discorso.»
«Devo saperlo, Rose!» alzai la voce.
Rose «Adam, ho detto no!»
Mi avvicinai di più finché non la spinsi contro il muro e la baciai.
Cercò di respingermi ma subito dopo ricambiò.
Passai a baciare il suo collo.
Rose «È un modo per farmi cambiare idea?...» disse tra un bacio e un altro.
«È un modo per dirti che ti voglio al sicuro. E voglio proteggerti.»
Non disse nulla e mi abbracció «Rose, sei al sicuro con me...» mi squilló il cellulare e, dopo che mi spostai, risposi «Signor Collins, mi dica.»
Collins «Hai visto Rose?!» disse irritato.
«No, perché? È successo qualcosa?»
Erick «No, nulla di importante. Un semplice litigio.»
«Non so come aiutarla, Collins. Non conosco bene Rose da dirle dove sia andata ma sicuramente tornerà da lei.»
Erick «Grazie Adam. Ci vediamo domani.»
Chiusi la telefonata.
Rose «Che ti ha detto? Era arrabbiato?»
«Ti sta cercando. Ha detto che avete litigato ma a me sembra qualcosa di più.»
Rose «Non dovrei stare ancora qua. È meglio che vada.»
«Ti accompagno da lui.»
Avevo bisogno che mi portasse nell'ufficio di Collins nei giorni successivi affinché potessi fare arrestare anche lui.
Rose «Va bene.»
La accompagnai e poi tornai a casa mia.
Non potevo farmi vedere con lei.

Tutto ciò che non sai di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora