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Il giorno seguente andai a lavorare come al solito.
Cercai di nuovo nei vari documenti qualcosa che potesse incastrarlo ma non trovai nulla.
Passai l'intera mattinata così finché non vení Rose a trovarmi.
«Nostalgia della mia simpatia?»
Rose «Si tratta di altro. Stasera c'è una festa di benifecenza verso le 21:00 e il mio ragazzo vuole che tu ci sia.»
«Beneficenza per cosa?»
Rose «Per bambini affetti da tumore. Stiamo facendo una raccolta fondi per aiutare.»
«Che cosa carina. È un'idea tua?»
Rose «È stata un'idea di entrambi. Vogliamo poter aiutare questi bambini.»
«Se volevi dei bambini, potevi chiedere a me...» sorrisi maliziosamente.
Rose «È una situazione seria signor Device. Spero accetti l'invito, se le interessa veramente.»
«Stavo scherzando, eh. Non si preoccupi. ci sarò.»
Rose «Allora a stasera.»
La guardai andare via dalla stanza e non potei fare a meno di guardarle il lato B.
Continuai il mio lavoro come al solito e poi tornai a casa per prepararmi.
Indossai il mio abito migliore per l'occasione e mi recai puntuale alla festa di beneficenza.
Entrai al Privilege Collins'club e iniziai a mescolarmi tra la folla.
Stranamente il locale era già pieno.
Mentre mi guardavo intorno per cercare Collins, mi arrivò una chiamata dall'agente Revenge.
«Pronto?»
Revenge «Miller, novità?»
Mi spostai per parlare in privato «Non ancora.»
Revenge «Voglio dei risultati Miller. Usa la ragazza, non mi interessa se dovrai portarla a letto.» mi chiuse in faccia.
«Ah.» posa il cellulare in tasca e ritornai alla festa.
Notai Rose con indosso un lungo abito turchese vicino al bancone degli stuzzichini.
«Anche stasera da sola?»
Rose «Sto solo aspettando il mio ragazzo. Posso darti del "tu", giusto?»
«Certo, perché no?»
Rose «Chiedevo. Quindi sei qui senza un accompagnatrice?»
«Esatto.»
Presi due bicchieri di spumante dal vassoio di un cameriere.
«Ti va un drink?»
Rose «Si, grazie.»
«Il tuo fidanzato è sempre così occupato?»
Osservai Collins conversare con altri uomini in giacca e cravatta.
Rose «Quando ci sono le feste di beneficenza è molto occupato. Ci tiene che tutto sia perfetto.»
«Cosa c'è di più importante che stare in compagnia di una donna bella come te?»
Rose «Una donna bella come me? Non mi aspettavo questo complimento.»
«Pensavo che ricevessi ogni giorno questi complimenti.»
Rose «Non sempre.» bevve a piccoli sorsi il suo drink.
«Beh, io vado a prendere un altro bicchierino. Ci vediamo in giro.»
Rose «Va bene, ci vediamo.»
Andai a cercare qualcuno degli amici di Collins per sapere di più ma, proprio in quel momento, stava per fare un discorso
Collins «Buonasera a tutti e grazie per essere venuti. Come sapete, i tumori sono ancora un nemico da sconfiggere. Quindi forza con le donazioni perché la scienza non dorme mai!»
Ci furono molti applausi e ringraziamenti mentre Collins scendeva dal palco.
Lo seguì senza farmi notare e lo osservai per un po' mentre parlava di beneficenza con dei suoi amici.
Poi mi avvicinai.
Collins «Ah, signori vi presento il mio nuovo impiegato Adam Device.»
Accennai un sorriso a quel gruppo «Buonasera.»
Collins «Dovete sapere che Device è un ottimo dipendente. Si occupa di tutte quelle cose burocratiche che, come sapete, odio.»
Uno di quei signori interventì «Piacere Device, io sono il Dottor Bruce Springsteen.»
«Lieto di conoscerla.»
Dott. Bruce «Le piace la serata del signor Collins? »
«Si, io amo le serate del genere.» mentì.
Iniziarono a conversare di golf e altre stupidaggini che mi annoiavano così mi congedai e cercai Rose.
Con quella confusione non la trovai.
Mi misi a cercare informazioni su Collins a gente varia che era stata invitata.
Ne parlavano tutti bene.
Secondo loro non aveva neanche un difetto.
Quest'uomo si nascondeva veramente bene.
Fui sequestrato da una signora anziana che mi stava raccontando degli aneddoti per un'ora di fila. Alla prima occasione scappai da lei e, appena vidi Rose, le andai incontro.
Ma sfortunatamente colsi Rose su un momento un po' particolare.
Guardai nella sua stessa direzione: Collins scherzava gioiosamente con una donna vicino il banco del buffet.
Capì subito che non doveva essere facile per lei.
«Disturbo?» la feci sussultare «Scusami, non volevo spaventarti.»
Rose «Ma no tranquillo...è tutto okay. Come sta andando la serata?»
«Solitaria, a te?»
Rose «Mi trovo nella stessa situazione. Il mio ragazzo è molto...impegnato quando organizza questi ricevimenti.»
«Che ne dici se facciamo una passeggiata? C'è un giardino molto grande in questa villa.» le sorrisi.
Rose «Si, per me va bene. Andiamo ora?»
«Certo.»
Uscimmo fuori a prendere un po' d'aria e iniziammo a camminare tra i giardini della villa.
La guardai più volte mentre osservava i fiori attentamente però non riuscivo a parlarle.
Era come se qualcosa mi bloccasse. Probabilmente il fatto che qualcuno mi forzasse a stare con una donna mi metteva a disagio.
Ma che scelta avevo?
Avevo bisogno di quelle informazioni.
«Allora...come hai conosciuto Collins?»
Rose «Abbiamo degli amici in comune. Ci siamo conosciuti ad una festa.»
«Che tipo di amici?»
Rose «Colleghi. Tu invece? Non hai una ragazza?»
Ignorai la sua domanda «Colleghi di cosa?»
Rose «Di lavoro. Mi hanno presentata a lui e poi ci siamo cominciati a frequentare. Nulla di che.»
«Che lavoro?» insistessi ancora.
Rose «Sono passati un po' di anni quindi non ricordo molto bene per il momento. Comunque...che dici invece di parlarmi un po' di te?»
«Di me? Non sai già tutto?»
Rose «Della tua famiglia o se hai degli amici.»
«Non ho amici. Tu? Frequenti gli amici di Collins?»
Rose «Non sempre. Molte volte il mio ragazzo preferisce stare con loro in privato.»
Ci incamminammo dentro un piccolo labirinto mentre parlavamo «E tu cosa sai di questi suoi amici?»
Rose «Sono quasi tutti suoi dipendenti o di altre aziende. Non li conosco tutti.»
«Sai i loro nomi?»
Rose «Come mai così interessato?»
«Volevo conoscere meglio il mio capo, sai, per dare il massimo.»
Rose «Tranquillo, va bene così. Fai già un ottimo lavoro.»
«Potrei fare di meglio...» ci fermammo in mezzo al labirinto.
Rose «Sei molto ambizioso a quanto vedo.»
«Sempre. Mi prendo sempre tutto ciò che è bello.» incrociai il suo sguardo e mi avvicinai  mettendo le braccia attorno alla sua vita.
Vedendo che non replicava al mio contatto, decisi di baciarla.
Fu un bacio a stampo molto veloce perché lei mi negó l'accesso alla sua bocca.
Mi diede uno schiaffo e scappó via da me.
Che avevo combinato?! Adesso dirà tutto a Collins...
Tornai a casa senza salutare Collins e ripensai a ciò che avevo fatto.

Tutto ciò che non sai di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora