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•Rose•
Mi misi accanto a lui e restammo sotto il cielo stellato a scambiarci di tanto in tanto qualche bacio.
Mi sentì così protetta tra le sue braccia che ci restai per diverso tempo.
Quando però si fecero le dieci decidemmo di ritirarci e mi lasciò, come l'ultima volta, davanti il portone del palazzo.
Entrai a casa e vidi tutte le luci spente.
Erick non era ancora tornato.
Con calma andai in camera e, una volta sistemata, mi misi a letto ripensando alla serata con Adam.

L'indomani mi svegliai e vidi Erick ancora vestito che dormiva profondamente.
Si sarà ritirato tardi...
Cercai di non disturbarlo e mi alzi lentamente andando in bagno per fare una doccia calda. Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dalle emozioni che pian piano provavo per Adam.
Non riuscì a farlo uscire dalla mia mente...e anzi non volevo minimamente.
Mi piaceva il modo in cui mi faceva sentire sicura e...importate.

Trascorsi questi minuti pensando a lui e dopo che finì, uscì dal bagno.
Stasera ci sarà la serata e finalmente potrò rivederlo.
Non vedevo l'ora.
In serata mi comincia a preparare e, per prima, indossai una lingerie rossa, poi mi misi un abito interamente rosso che mi lasciava scoperto il decoltè e infine dei tacchi dello stesso colore.
Aggiustai l'ampia gonna del vestito e anche le maniche finemente ricamate in pizzo.
Alla fine mi sistemai i capelli lasciando i miei boccoli castani ricadere sulla scollatura.
Presi la mia pochette e poi andai con Erick in auto dove ci aspettava l'autista.
Intorno alle 20:30 arrivammo davanti la villa  adornata da tante lucine con i riflessi oro.
Era meraviglioso.
Passammo dal tappeto rosso che poi ci portò all'interno.
La villa era così grande che ospitava una miriade di persone vestite in modo elegante e pregiato.
Ognuna di loro aveva abiti rossi, blu notte e anche tendenti al verde.
Mi guardai intorno e cercai tra la folla Adam.
Aspettai che arrivasse e, dopo qualche minuto, lo vidi entrare dal portone d'ingresso mentre si sistemava la cravatta blu notte come anche il suo completo.
Rimasi incantata e sperai che lui si accorgesse della mia presenza.
Erick «Benvenuto Adam. Sono contento che tu sia venuto.»
Adam «Grazie, non potevo perdermi questa magnifica serata.»
Erick fece avvicinare un uomo «Signor Hopkins, benvenuto.»
Hopkins «Bel posticino, Collins. Mi stupisce sempre.»
Erick «Grazie, si accomodi.»
Guardai uno ad uno gli uomini che si avvicinarono per parlare con Erick.
Il signor Hopkins, un uomo alto e robusto, prima di accomodarsi guardò Collins e gli fece un sorriso d'approvazione per quanto riguarda la location dell'inaugurazione.
Dopodiché arrivano altri uomini che si misero a parlare con lui d'affari.
Erick «Benvenuto, Hanks.»
Hanks «Salve Collins.»
Erick «Le presento la mia ragazza, Rose.»
Hanks «Molto onorato. Ti sei scelto un bel bocconcino, Erick...»
«È davvero un piacere conoscerla.»
Era alto quanto Collins e aveva i capelli biondi.
Mi fissò insistentemente da capo a piedi.
Hanks «Dammi del tu, e chiamami George.»
«Va bene, George.»
Quell'uomo non mi ispirava nulla di buono ma feci finta di nulla.
George «Erick dove l'hai presa?»
Erick «Rose? l'ho trovata.» sorrise.
George «Beh, sai che mi devi un favore...»
Erick «Non adesso. Ne riparliamo più tardi.»
George «D'accordo. A presto, Rose.»
Se ne andò e io ed Erick prendemmo posto allo stesso tavolo per il buffet.
Il cameriere ci portò: polpettine di pesce, carpaccio di pesce spada con pepe verde e rosa, tartare di ricciola con salsa di mango, piccoli gamberetti e del salmone tagliato finemente.
Il tavolo pian piano si rimpì di tante prelibatezze.
Mangiai il carpaccio e nel frattempo osservai gli altri invitati prendere posto o scherzare tra di loro.
Erano tutti occupati a parlare tranne Adam che si trovava poggiato ad una colonna intento a mangiare le polpettine di pesce.
Dopo che finì di mangiare alcuni antipasti mi alzai e scambiai qualche sguardo con Adam.
Cercai di capire cosa volesse e lo vidi camminare in direzione di un corridoio.
Feci lo stesso rimanendo a debita distanza.
Dopo qualche secondo mi addentrai nel corridoio isolato e buio.
Ma dov'era finito?
Neanche il tempo di continuare a camminare che mi sentì prendere dai fianchi.
Sorrisi e mi girai lentamente verso di lui.
Adam «Ogni volta che ti vedo, diventi sempre più bella.»
«Grazie...anche tu sei perfetto.» misi le mani sul suo petto coperto da una giacca elegante blu.
Adam «Pensi che Collins si accorga della nostra assenza?»
«Non penso proprio. È troppo impegnato a parlare con gli invitati.»
Adam «Meglio così. Più tempo per noi.»
«Non vedevo l'ora.» sorrisi e, dopo averlo preso per mano, lo portai dentro ai bagni in fondo al corridoio.
Subito di baciammo e cercai dolcemente di sbottonargli la camicia.
Adam «Vuoi farlo? Ora?»
Rose «Si, non c'è nessuno. Siamo soli.»
Adam «Sei sicura?»
«Adam sono sono sicurissima.» dissi decisa.
Adam «Va bene.»
Finalmente si convinse e mi tolse il vestito facendolo cadere per terra.
Rimasi con solo il completino intimo rosso.
Mi scrutò da capo a piedi e subito mi alzò facendomi sedere sul lavabo del bagno.
Ripresi a baciarlo e nel frattempo si sbottonò la camicia mostrando i muscoli ben scolpiti e infine gli tolsi i pantaloni.
Adam «Aspetta, aspetta...non ho il preservativo.»
«Giusto...hai ragione.» aspettai che prese il preservativo che aveva dentro il portafoglio e poi venne verso di me.
Riprese a baciarmi e poi mi tolse la lingerie in pizzo.
Sospirai sentendo le sue mani percorrere ogni centimetro del mio corpo.
È fantastico...
Ci guardammo negli occhi e nel frattempo mi fece allargare le gambe.
«Ti voglio davvero tanto...»
Adam «Mi avrai tutte le volte che vorrai.»
Entrò dentro di me mentre disse queste ultime parole.
Lo baciai con desiderio e cominciò pian piano ad aumentare la velocità.
Ero in estasi...
Continuammo per molto tempo finché non venimmo insieme.
Eravamo sudati, esausti ma appagati.
«È stato...meraviglioso.» dissi prendendo un respiro.
Non disse nulla e si vestì subito dopo.
Non capì.
Avevo sbagliato qualcosa?
Nel frattempo mi sistemai e rimisi il vestito elegante.
Adam «Siamo stati qui un'ora. Collins ti starà cercando.»
«Si, è meglio che vada adesso.»
Adam «A dopo.»
Uscì dal bagno e dopo qualche minuto anche io.
Raggiunsi gli invitati e notai Collins venire verso di me a passo spedito.
Sono nei guai...
Erick «Dove cazzo sei stata?»
Mi afferrò per il braccio stringendolo «Erick...ero qui in giro. Non volevo disturbarti e me ne sono stata in disparte.»
Erick «Ti ho cercato dappertutto. Dov'eri? C'erano clienti importanti che volevano vedere la mia fidanzata e lei se ne va in giro da sola.»
«Ero fuori e poi sono rientrata dentro che mi sono sentita male. Mi è venuto il ciclo...tutto qui.» dissi a bassa voce.
Erick «Adesso? Stai meglio?»
«Una mezz'oretta fa. Sono stata in bagno per un po' e poi non volevo che ti preoccupassi...» allentò la presa su di me.
Erick «Amore, potevi dirmelo. Vuoi che ti faccia accompagnare a casa?»
«Cercherò di resistere. Non vorrei lasciarti ancora da solo.»
Erick «Va bene, amore.»
Mi prese per mano e mi porto con sé per farmi conoscere altri suoi amici e collaboratori.
Sorrisi a tutti anche se la mia mente era altrove.
Non facevo altro che pensare ad Adam e a ciò che era successo un'ora fa.
Dopodiché ci sedemmo al tavolo dove trovammo dei dolci come: la stella di pandoro con crema di zabaione, i biscotti candy cane, il semifreddo al tiramisù, i cupcake all'arancia e tanto altro.
Dopo che finì di assaggiare i dolci si avvicinò al nostro tavolo George.
Era ovunque.
George «Come stai, Rose? Erick mi ha detto che ti sei sentita male.»
«Sto meglio, grazie.»
Mi sfiorò la mano e poi si accomodò per aspettare Erick.
George «Ti sta piacendo la serata?»
«Si, abbastanza. A te?»
George «Molto, quando ti vedo. Però potrebbe andare ancora meglio se tu ed io...»
«Scusa?...» rimasi allibita.
George «Hai capito. Quanto vuoi?» passò al sodo.
«Non faccio più questo genere di cose.» mi infastidì.
George «Pago davvero bene.»
«Non sono interessata.»
George «Posso darti più di Erick.»
«Ti ho detto che non sono interessata. Preferirei che andassi via.»
George «Ti scoperó comunque. È una promessa.»
Si alzò e poi andò via velocemente lasciandomi da sola.
Spero di non rivederlo mai più.
Adam «Ti ha infastidita?»
Mi girai e lo vidi.
«Tranquillo, è tutto okay.»
Adam «Sicura?»
«Si, davvero. Non è successo nulla.»
Adam «Anche Collins?»
«Si, era solo arrabbiato all'inizio ma poi ho risolto.»
Adam «Cosa gli hai detto?»
«Che stavo poco bene per il ciclo.»
Adam «Va bene. Ti scrivo più tardi.»
«A dopo.»
Mi salutò e poi andò via pure lui mentre io rimasi con Erick fino a tarda notte.
La serata sembrava non finire mai...

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