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Si interruppe non appena sentimmo il mio cellulare squillare «Scusa...ehm dovrei rispondere. Faccio subito.»
Presi il telefono e risposi ad Erick «Ehy, dimmi.»
Erick «Dove sei?» disse con tono arrabbiato.
Guardai Adam davanti a me e dissi «Ero...al bagno ma posso venire adesso nel tuo ufficio.»
Erick «Sbrigati.»
Riattaccò e poi posai il telefono «Devo andare. Mi dispiace, possiamo parlare domani...va bene?»
Adam «Aspetta, Rose...»
«Ci vediamo domani, promesso.» gli diedi un bacio quasi vicino le labbra e poi uscì in fretta lasciandolo da solo.
Andai a passo svelto in direzione dell'ufficio di Erick e poi entrai.
Erick «Vieni con me.»
Mi prese per mano e andammo con l'ascensore ai piani inferiori «Come mai stiamo andando giù?»
Non rispose e, appena si aprirono le porte, andammo in una delle stanza che di solito sono riservate ai clienti di Erick.
«Non capisco. Perché siamo qui?» lo guardai stranita.
Rimase di nuovo in silenzio.
Questa situazione non mi piaceva per niente...
Entrammo insieme e vidi George ai piedi del letto matrimoniale.
E lui che ci fa qua?!
George «Finalmente. Stavo per perdere la pazienza.»
Non capì.
Guardai George e poi di nuovo Erick «Mi spieghi perché siamo qui?» lo ripeterei per la seconda volta sperando che mi desse una spiegazione.
Erick «Puoi darci due minuti?» si rivolse a lui.
George «Sbrigati, non ho tutto il giorno.»
Si allontanò dalla stanza e rimasi con Erick.
«Allora?»
Erick «Devi stare con George...»
«Di che parli?...»
Sperai di aver capito male.
Erick «Non é facile per me, capisci? Odio condividerti con qualcun'altro ma non mi lascia altra scelta. Se non farai tutto ciò che ti dirà, ci ucciderà.»
«Erick...non voglio farlo. Ci sarà un altro modo.»
Erick «Non hai scelta. Gli devo un favore. Ci vediamo domani, ok?»
«Domani?! Non puoi lasciarmi qui! Erick!» mi avvicinai per trattenerlo e fargli cambiare idea ma fu tutto inutile.
Mi spinse e George si avvicinò trascinandomi dentro.
George «Rose, ti ho detto che saresti stata mia...con le buone o con le cattive.»
«Non puoi farlo...ti prego...» mi allontanai e andai di fretta verso la porta.
Provai a girare in tutti i modi la maniglia ma era chiusa a chiave.
George «Vieni qui, Rose. Se collabori non ti farò niente.»
«Ho già detto che non voglio...» lo guardai impaurita mentre si avvicinava sempre di più.
George «Ma dovrai. Lo sai bene.»
Si mise davanti a me e mi sfiorò con la mano il collo fino ad andare verso la scollatura del vestito.
Gli spostai la mano e subito mi allontanai un altra volta da lui.
Cominciò a perdere la pazienza e mi spinse fecendomi cadere sul letto.
«Aspetta! Ti prego!» dissi indietreggiando.
Mi bloccò e si mise sopra di me.
George «Ho aspettato abbastanza!»
Senza pensarci troppo mi tolse con furia il vestito e rimasi in intimo davanti a lui.
Ero disgustata...
Come poteva farmi questo!?
Mi scesero le lacrime lungo le guance ma lui fece finta di nulla.
Mi tolse quel poco che avevo addosso e comincio a toccarmi e fare ciò che voleva.
Dopo qualche minuto si spogliò e, dopo avermi fatto divaricare le gambe con forza, entrò dentro di me senza protezioni.
Mi scappò un urlo e George, in risposta, continuò sempre di più senza curarsi di nulla.
«Basta! Smettila!!»
Urlai ma lui mi strinse il collo per farmi stare zitta.
Piansi in silenzio e dopo non so quanto tempo allentò la presa su di me e si spostò.
Ripresi fiato e, dopo aver recuperato il mio vestito e la chiave poggiata sul comodino, andai di corsa davanti la porta e velocemente riuscì ad aprirla.
George si girò verso di me e, appena provò ad avvicinarsi, mi misi a correre coprendomi con ciò che avevo fino a raggiungere l'ascensore aperto.
Entrai immediatamente e, in fretta, premetti il pulsante per scendere al piano inferiore.
Le porte si chiusero e nel frattempo cercai di sistemarmi il più possibile.
Non posso crederci...
Le lacrime continuarono a scendere incontrollate.
Provai a calmarmi e, appena si aprirono le porte, andai verso l'ingresso dove trovai Adam con la sua valigia da lavoro.
Adam «Rose? Ma che ti è successo...»
«Ho solo bisogno di uscire...» dissi in preda al panico per ciò che era successo poco fa.
Adam «Aspetta Rose...non sei in grado di camminare.»
Mi fermò e delicatamente mi prese in braccio per aiutarmi.
Non dissi nulla e appoggiai la testa sul suo petto.
Ero troppo stanca...
Chiusi gli occhi e mi addormentai in poco tempo fra le sue braccia.
Dopo qualche ora mi svegliai e vidi Adam venire verso di me per aiutarmi nuovamente.
Rimasi in silenzio e mi portò nel bagno di casa sua dove mi lavò sotto la doccia.
Dopo qualche minuto finì e, appena mi avvolse con un accappatoio, mi fece andare in camera sua per vestirmi.
Mi fece sedere sul letto e, dopo essermi vestita con una sua camicia, mi misi sotto le le coperte con il suo aiuto.

Tutto ciò che non sai di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora