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•Ethan•
Era passato un mese.
Finalmente il dottore mi fece dimettere, mio padre firmò i documenti ma io non gli rivolsi la parola.
Con l'aiuto di Bryan andai a comprare un vestito per il suo matrimonio.
Sarebbe stato questo weekend e io non avevo proprio voglia di festeggiare. D'altronde ero il testimone e non potevo non andare.
Non potevo fare a meno di pensare a Rose. Poi al matrimonio ricordai che Collins era in prigione, e solo lui sapeva dove potesse essere Rose così andai in commissariato.
Appena entrai in centrale mi guardarono tutti e Bryan venne verso di me.
Sembrava sorpreso di vedermi.
Bryan «Pensavo restassi a casa. Come mai qui?»
«Voglio parlare con Collins. So che è qui.»
Bryan «Posso darti qualche minuto. Tra poco devono portalo via.»
«Mi basterà.»
Bryan «Va bene.»
Mi condusse alla stanza degli interrogatori e vidi Collins seduto.
Entrai immediatamente
«Collins.»
Erick «Non pensavo di vederti ancora nel mondo dei vivi.» sorrise.
«Dov'è?»
Erick «Dov'è chi?»
«Lo sai. Dov'è?!» alzai la voce.
Erick «Oh... dici Rose?»
«Si.»
Erick «Allora ci tiene veramente, agente Miller.»
«Dimmi dove la tieni!» lo presi per la gola e lo sbattei al muro.
Erick «Ci tieni d-disperatamente...» rise.
Iniziai a stringere sempre di più.
Sentivo che soffocava sotto la mia presa ma qualcuno mi tirò via con forza e fui costretto a mollare Collins.
«Lui sa dov'è Rose!»
Erick riprese fiato e fu aiutato da altri agenti.
Erick «L'ho uccisa.»
«L'avresti uccisa davanti a me! Stai mentendo!» mi avventai contro di lui ma Bryan mi spinse con violenza contro il muro.
Bryan «Ethan devi stare calmo! Starà mentendo solo per farti perdere la pazienza.»
«Lui sa dov'è Rose! Fatelo parlare!» urlai.
Bryan «Vieni fuori. Subito.»
«No!» mi liberai dalla presa di Bryan, tirai fuori la pistola e la puntai sulla fronte di Collins.
«Dimmi dov'è.»
Bryan «Ethan...abbassa l'arma.»
«No, se prima non mi risponde.»
Erick «Fallo.»
Bryan «Non fare cazzate. Ci serve vivo.»
«É inutile se non parla.»
Bryan «Ethan, non abbassarti al suo livello. È meglio per tutti se va in carcere.»
«Voglio sapere dov'è lei.»
Erick «Non la troverai mai.»
Bryan «Ci penseremo noi...dai, lascialo perdere.»
Abbassai la pistola e Bryan me la tolse dalle mani.
Portano sia me che Collins fuori dalla stanza.
Il mio capo venne verso di me infuriato.
«Che diamine è successo Sanders?» chiese a Bryan.
Bryan «Mi scusi... c'è stato un problema con Collins. Adesso lo stanno portando in carcere.»
McBride «Che ci fa Miller qui?»
«Sto bene. Voglio riprendere.»
McBride «Dopo il casino che ha combinato con la Revenge deve ringraziare che non la licenzio. È evidente che non sta bene.»
«Sto bene.»
McBride «Perche non ha portato prima la pendrive?»
«Volevo aiutare una persona...»
McBride «Le do un po'di tempo per riprendersi, ok? Ne ha bisogno.»
Non replicai e tornai a casa mia.
Dissi a Bryan che avrei collaborato comunque con lui di nascosto.
Ed è quello che feci.
Passammo i giorni seguenti a sfogliare documenti su documenti.
Ormai avevamo arrestato quasi tutti gli scagnozzi di Collins.
Interrompemmo perfino i suoi traffici e chiudemmo tutte le sue attività. Tuttavia niente di tutto questo mi avvicinava a Rose...
Posizionò davanti a me tre foto di tre uomini tra cui Hanks.
Solo allora ricordai ciò che aveva detto Collins.
«Ci sono! È con Hanks! Quando mi ha tenuto prigioniero, Erick ha detto che avrebbe consegnato Rose a lui. Perché non ci ho pensato prima?! Se troviamo lui, troviamo Rose!»
Bryan «Beh, allora scopriamo subito dove si trova. Tra questi documenti ci dovrebbe essere qualcosa di utile.»
«Si!»
Avevamo ancora la pendrive con i documenti di Hanks così iniziai a cercare più  informazioni mentre Bryan convisse l'agente Revenge ad investigare per catturare anche lui.

Tutto ciò che non sai di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora