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Finalmente riinizio a sentire l irritante, ma mancato, rumore di voci femminili.

Le sbarre dei vari cancelli iniziano ad aprirsi al nostro passaggio, ad accoglierci un forte rumore di mani che applaudono e sbattono sopra le varie sbarre di ferro.

Do " SIAMO RITORNATE PUTTANE"

Urla la mia amica stonandomi i timpani a causa del elevato tono di voce. Difficile da pensare che una ragazza bella e dal aspetto fine abbia così tanta rozzità, forza e resistenza. Il bello di Donako è proprio questo, non da nel occhio. Tutto in lei fa pensare ad altro: corpo pallido, capelli, ciglia sopracciglia bianchi, corpo slanciato, neanche un accenno di grasso o cellulite, sembra quasi una bambola. Solo che è una bambola che può esplodere da un minuto al altro.

Mentre Donako parla con le altre carcerate, io salgo in camera dove sono certa mi aspetti una grandissima cazziata da Naomi. Raggiungo la mia cella, 42069, dove la prima cosa che da nel occhio è la bellissima finestra che illumina la stanza.

Entro e mi guardo in giro. Naomi non c'è, strano di solito non esce mai a quest' ora, dopo mezzo giorno ha l'abitudine di mettersi a dormire dicendo che le fa bene così digerisce prima . Ovviamente questa sua abitudine la passata anche a me.

Metto a posto i miei panni nel mio cassetto. Prendo la spazzola e inizio a pettinarmi i capelli salendo sul letto, devo prendermi più cura di me, dovrei tagliarli un po'.

Lancio la spazzola, che atterra nel suo contenitore, e mi sdraio sul morbido letto, morbido ovviamente rispetto al letto del isolamento, messo a confronto con un letto normale bhe in parole povere sarebbe meglio un sasso.

A rovinare la mia beatitudine è proprio l arrivo della persona che ho contato di vedere appena avessi messo piede nella cella. Naomi.

Wow solo da alzata arriva col petto al mio letto, e per far capire è un letto a castello di 1.90.
La sua altezza e bhe la sua vita da Boss mafioso le da un rango alto in questa prigione, avvolte la chiamano anche regina.

" sei uscita finalmente"

" sentivi già la mia mancanza"

Alla mia affermazione le scappa un leggero sorriso. Lei si contiene sempre, è molto rigida ma sa come divertirsi. Sembra la mamma del gruppo che cerca sempre di far capire cos'è giusto e cos'è no, è difficile pensare che una gentile e saggia come lei sia in prigione. Più che altro lei stessa ha deciso di starci. Mi disse che si doveva punire per non  essere stata in grado di salvare la sorella, che è morta di overdose con la stessa droga che vendeva lei.

" si, mi mancava sentirti parlare nel sonno"

" eh lo so lo so, manco sempre a tutti"

" mi spieghi perché lai pestato, so che non centra l antipatia"

"bhe, piccolo sfogo. Mi sono sentita meglio sai"

" immagino"

Il rumore di una vibrazione interrompe il nostro discorso. Lei si avvicina svelta al suo letto, sotto al mio e lo alza con me sopra. Non lo mai vista fare a botte e spero vivamente che non la vedrò mai, la sua forza è bestiale. 
Dal piede cavato del letto esce un telefonino che emanava la vibrazione, E questo dove la tirato fuori. Preme sulla cornetta e avvicina il telefono al orecchio. 

"я Наоми-

да, я говорил с твоим мужчиной вчера

план раскроется через неделю

грузовик готов?

надеюсь у меня не будет разочарований

да прощай Гиран"

Attacca il telefono riportandolo nel posto di prima, io la guardo con occhi scioccati e curiosi. Avvolte vorrei capire il russo.

" chi era?"

" un socio"

" che voleva?"

" affari"

" perché in russo?"

" perché nessuno qui dento lo capisce e cosi non possono fare la spia, e poi a me piace parlarlo se ne ho l occasione lo faccio"

" umm, dove hai preso il telefono?"

" ho i miei modi"

" che affari?"

" vuoi uscire giusto?"

la domanda che mi fa a poco non mi faceva affogare con l' aria stessa. Che significa? Che ha in mente?
Le accenno un si con la testa e lei si avvicina ame, portando la sua bocca al mio orecchio.

" io mi fido solo di te Donalo e le Gemelle, quindi se vorrete partecipare io ho una piccola missione fuori da qui per voi e la ricompensa sarà la libertà."

Mi stanno venendo i brividi a sentire queste parole. La guardo accuratamente. Il suo ghigno mi inquieta.

"Io vado a  chiamare Donako, tu vai a cercare le gemelle"

Annuisco e scendo dal letto. Esco dalla stanza e mi metto alla ricerca delle due ragazze. Nella mia testa mi passa solo quella parola, libertà.

Darkness RisesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora