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D"dai sbrigati" dice accennandomi un leggero sorriso dovuto all alcol che gli avrà stordito la testa.

Continuo a fare ciò che stavo facendo, levando tutte le spille rovinate, cambiandole con quelle nuove.

Dabi non ha detto nulla, non si è mosso ne altro. Si è limitato a bere un altro po' dalla bottiglia.

A lavoro finito il suo volto, se non fosse per alcuni graffi, sembra essere tornato come prima.

" Ho finito" dico alzandomi.

Metto tutto in ordine nella valigetta e la chiudo. Tiro un soffio di sollievo e mi siedo affianco Dabi facendomi spazio dalle sue gambe.

" Sposta i piedi Dabi"

Nulla non risponde.

Riesco a piegargli le gambe e a farmi un piccolo angolo dove mi accuccio poggiando la testa sul bracciolo del divano.

È stata una serata bruttissima.

Dopo un po' che ho chiuso gli occhi per riposarmi avverto un fastidioso dolore alla pancia. Ho fame.

Non c'è nulla di buono in questa casa e poi se ci fosse sarebbe andato a male.

Mi alzo dal divano e vado fuori. Le stelle e la luna continuano a risplendere alte nel cielo.

Non c'è nulla, non c'è nessuno.

Mi siedo sul ciglio della porta, rannicchiandomi nelle mie gambe aspettando che qualcuno della lega si facesse vivo.

Lo stomaco continua ancora a farsi sentire.
Rientro dentro andando vicino a Dabi che i confronti a me la fame non sembra essere un problema.

È raro che lo vedo mangiare, di solito a cena non viene mai, lo stesso per colazione e pranzo. È molto raro che si sieda con noi a tavola.

Provo a scuotergli il braccio ma ricevo in cambio solo dei strani farfugli da parte sua.

" Dabi, svegliati. Ho fame"

D" uccidi uno scoiattolo"

" Fa il serio! Non mangio scoiattoli"

D" allora trovati un tasso, un cinghiale, u-un..."

Non finisce la frase che ritorna a dormire anche se non credo che quando mi ha parlato era sveglio.

Mi siedo sul divano, nello spazio che il corvino mi ha generosamente dato.
L idea dello scoiattolo non è male pensandoci.

Mi rannicchiò nel mio piccolo spazio di divano prendendo il cappotto di Dabi che stava sulla spalliera.

<Beato a lui che ha un Quirk di fuoco, in inverno me lo immagino che cammina per la strada in canottiera>

Mi copro, fortunatamente il cappotto è lungo quindi riesco a starci tutta.

Chiudo gli occhi resistendo al dolore della fame. In prigione passavo spesso giornate senza mangiare quindi era facile sopportare il dolore, solo che adesso mi sono così abituata alla cucina di Kuroghiri e i vari spuntini che ormai mi sono abituata.

Fortunatamente mi addormento, spero solo che domani sia un giorno migliore di oggi...

Darkness RisesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora