40

17 1 0
                                    

Avevo appena messo piede a casa quando la figura di mio fratello mi oltrepassa uscendo fuori sbattendo la porta.

< Si inizia>  pensai tra me e me

" Mamma sono a casa"

La stanchezza aveva preso possesso del mio corpo, la scuola era sempre stata l impresa più difficile che affrontavo dopo la mia famiglia.

Arrivata alla porta di camera mia sento un lamento, un pianto soffocato.
Veniva dalla porta di mio fratello.

Busso piano e apro un po' la porta. Vedo la sua sagoma di spalle senza maglia con un taglio lungo il fianco.

Entro dentro correndo verso di lui.
A terra appoggiato al muro c era anche il più piccolo, era lui che piangeva .

Lo sguardo del più grande era rivolto verso il pavimento, nei suoi occhi non c'era dolore. Sembravano un mare calmo, cosa strana da uno come lui.

" Che cosa è successo??"

" Nulla non ti preoccupare"

" Hai un taglio sulla schiena, stai perdendo sangue"

" Lascia che scorra, mi fa schifo il pensiero che sia lo stesso di quel porco"

" È stato papà?"

" Tu che dici"

Salgo sul letto e vado dietro di lui. Tocco il suo sangue con le mani e con calma riesco a bloccare il flusso. Dopo un po' riesco a fare coagulare il sangue così che non scorra più e prenda qualche infezione.

" Wow puoi fare la infermiera "

" Cosa è successo perché quell' altro é uscito di casa arrabbiato?"

" Si è incazzato con me che non mi sono difeso. Così adesso sta andando a denunciare papà"

" Oh no"

" È quello che ho detto anche io"

" Se lo denuncia siamo morti, devo raggiungerlo"

Esco fuori dalla camera e in tre secondi scendo le scale e corro fuori di casa.
Devo muovermi prima che lui arrivi alla polizia.

La centrale più vicina è a pochi minuti, so anche una scorciatoia per arrivarci prima, spero che non sia già lì.

Correvo come una dannata con la speranza di essere più veloce.
Arrivata alla centrale noto sull altra strada la figura di mio fratello avvicinarsi.

Adesso che vedo bene sotto al collo, un po' coperti dai capelli biondi, ha dei lividi. Papà gli ha messo le mani al collo un altra volta.

Gli corro contro e appena arrivo vicino a lui lo abbraccio, lui però non ricambia.

"So che mi vuoi fermare,non funzionerà"

" Ti prego non fare l idiota, lui ci uccide se lo fai"

" Non potrà fare nulla se finisce in galera"

" Andiamo a casa ti prego"

" Hai guarito A-"

" Si che lo fatto! Io ... Io..." Le lacrime mi iniziano a rifare le guance, d avanti a lui non riuscivo a mantenere una discussione senza mettermi a piangere.

" Eh va bene, adesso smettila di piangere"

E così  ci girammo e tornammo a casa.

Lungo il sentiero gli chiesi cosa è successo e lui mi disse " papà ha dato di matto, gli avevamo detto che doveva smettere di bere e di trattarci male. Ha iniziato a dire che lui non doveva dare conto a nessuno. Abbiamo iniziato ad alzare la voce e lui ha ferito nostro fratello con uno dei suoi modellini di vetro, non ha fatto nulla per reagire e papà lo stava per colpire. Io ho cercato di spingerlo ma mi ha messo le mani al collo, gli riesco a tirare un calcio nello stomaco e quando mi ha lasciato siamo scappati"

Mi si stringe il cuore. Mio padre è arrivato a mettere le mani al collo dei miei fratelli, dei suoi figli.

Quando raggiungiamo la soglia di casa ci ritroviamo gli altri due fratelli che ci aspettavano.

Il biondo scatta verso il corvino e lo abbraccia, il piccoletto  si aggiunge e allora faccio lo stesso.

Eravamo perfetti, tutti e quattro insieme, uniti su tutto...

Adesso siamo distanti come stelle..                  

Darkness RisesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora