CAPITOLO 24

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A volte due persone, per combaciare,
devono prima rompersi in mille pezzi

<<PORCA PUTTANA!>> gridò innervosito Draco Malfoy <<Dra calmati mi hai stordito l'orecchio>> si lamentò Theodore Nott che era entrato nella camera del biondo insieme a Blaise Zabini <<Non dirgli di stare calmo che si incazza ancora di più>> gli suggerì il moro che a differenza di Draco era abbastanza calmo <<Due giorni, due fottuti giorni che mi sta evitando...Salazar perché si comporta così!>> borbottava il biondo facendo aventi e indietro per la stanza <<Quando sta andando tutto bene succede qualcosa che ci fa allontanare ma adesso non è successo nulla! Perché mi evita...CAZZO!>> ringhiò tirando un calcio alla sedia <<Blaise a noi due ci dovranno fare santi per essere suoi amici>> disse Nott allungandosi verso l'orecchio di Blaise il quale fece un piccolo sorriso.
<<Draco ascoltami so che se ti dico di calmarti ti incazzi ancora di più ma se ti comporti così è peggio e in più distruggerai la tua camera- disse facendo riferimento alla sedie che era volata dall'altra parte della parete- invece di ringhiare come un matto vai da lei e chiedile spiegazioni>> Draco a quell'affermazione rise amaro e roteò gli occhi <<Sì Blaise bella idea solo che ti sei scordato che se provo ad avvicinarmi e a parlarle lei scappa via come se avesse visto un cazzo di Dissennatore>> disse il biondo <<Allora la costringi ad ascoltarti>> buttò con nonchalance Theodore e Draco lo guardò male <<Vaffanculo non siete d'aiuto>> e dicendo ciò si diresse verso la porta <<Draco dove vai c'è il coprifuoco>> disse Blaise ma il biondo uscì dalla stanza sbattendo violentemente la porta <<Io l'ho detto...Santi!>> commentò Theo.
Era da Lunedì che Hermione continuava ad evitare Draco. Da quando aveva confessato alle sue amiche i sentimenti che provava per Malfoy si era imposta che non doveva più avere niente a che fare con lui.
A stare vicino a lui, parlare e ridere con lui e sapere che non sarebbe mai nato nulla tra loro le faceva troppo male e quindi, anche se questa decisone le costava parecchio, aveva deciso di allontanarsi.
Era di ronda quella sera insieme a Michal, da quando c'era stato quel inconveniente del bacio i due non si parlavano più di tanto e quella sera infatti avevano deciso di dividersi la ronda.
Ad Hermione toccò andare anche fuori presso il campo da Quiddich visto che era da qualche settimana che degli studenti sgattaiolavano fuori per allenarsi col Quiddich e quindi anche se controvoglia andò dove le era toccato.
Mentre si dirigeva verso il campo continuava a pensare a Malfoy, l'aveva notato come in quei giorni continuava a fissarla e percepiva la rabbia che provava quando lei scappava via da lui solo che non poteva stare più di un secondo vicino a Malfoy perché se lo avesse fatto avrebbe mandato tutto a puttane e lo avrebbe baciato, e poi? E poi lui l'avrebbe staccata, le avrebbe detto perché l'aveva fatto che erano solo amici e che lei non era il suo prototipo di ragazza ideale. Pensando a tutte queste cose Hermione provava una profonda rabbia e tristezza, perché tra tutte le persone in questa scuola lei si era innamorata proprio dell'unica persona che non l'avrebbe mai amata?
Percepiva che Draco fosse cambiato e glielo aveva dimostrato un sacco di volte e ogni volta che lei stava insieme a lui si sentiva libera ma questo era un modo di Draco per farsi perdonare per tutti quei anni in cui era stato cattivo con lei, e lei? Lei aveva scambiato questa gentilezza per una sorta di flirt e tutto questo faceva male, tanto male.
Persa nei suoi pensieri non si era resa conto che era arrivata al campo di Quiddich e non appena arrivò notò una figura in aria che stava giocando per fatti suoi, non riuscì a riconoscere subito la figura ma quando la Luna lo illuminò vide la perfetta figura di Draco Malfoy.
Hermione sbiancò e ingoiò un pezzo di saliva mentre continuava ad osservare Draco che giocava a Quiddich, era bellissimo...tremendamente bellissimo ma Hermione si ricordò il motivo per cui era lì e quindi armandosi del suo coraggio da Grifondoro si avvicinò di più sul campo, non si accorse però che un bolide stava arrivando proprio verso la sua direzione ma non sentì l'impatto anzi si sentì cadere a terra e si ritrovò la faccia scazzata di Draco Malfoy sopra di lei <<Sei sempre in mezzo alle palle, Granger>> borbottò il biondo <<Sempre molto dolce, Malfoy>> disse lei con la stessa acidità che le aveva riservato il biondo che si alzò per poi allungare la mano verso di lei aiutandola ad alzarsi ma Hermione ignorò quella mano e si alzò da sola e lui ritirò la mano roteando gli occhi <<Si può sapere che cosa vuoi?>> domandò irritato il biondo e Hermione lo guardò sconcertata <<Scusa Malfoy se la mia presenza ti da fastidio, stavo facendo il mio lavoro da Caposcuola niente di più...a proposito 10 punti in meno a Serpeverde per non aver rispettato il coprifuoco>> Draco fece una risata amara borbottando un "non ci credo" che Hermione sentì a stento <<Cosa?>> domandò la ragazza e Draco la guardò con occhi furenti <<Fai la arrabbiata con me quando quello che dovrebbe essere arrabbiato qui sono io. Sai Granger se tu mi eviti, non mi parli a me non me ne frega un cazzo ma almeno vorrei sapere il perché visto che non ti ho fatto niente e tu ti comporti come se avessi la peste!>> le ringhiò il biondo e a sentire quelle parole Hermione si rattristì...non gliene fregava nulla di lei ecco la reale e cruda risposta, lui e lei erano due poli opposti che non si sarebbero mai incontrati e tutto questo ad Hermione fece male, tanto male.
Nel frattempo Draco la guardava in attesa di una risposta <<Allora? Il tuo gatto ti ha mangiato la lingua?>> le domandò ironico e Hermione non sapeva che cosa dire, di certo no la verità questo era ovvio <<Io...io...i-io devo andare>> e scappò via <<E poi dovreste essere voi Grifondoro quelli coraggiosi vero?>> le urlò contro Draco osservando la Granger correre via poi quando fu abbastanza lontana sbuffò <<Perché ti comporti così, nena>> disse amareggiato prendendo le sue cose e andò via.
Appena Hermione entrò nella sua camera si mise a piangere perché era tutto così difficile, perché non riusciva a dirgli che era innamorata di lui, non aveva coraggio ecco perché.
Ironico vero? Riesce a sconfiggere il mago più potente di sempre ma non riesce a confessare ad un ragazzo che è innamorata di lui solo perché ha paura della sua reazione. Fatto stava che si asciugò le lacrime e si mise il pigiama e andò a letto non riuscendo perché ad addormentarsi subito perché ogni volta che chiudeva gli occhi le venivano in mente i suoi numerosi episodi con Draco Malfoy.
Il giorno dopo era Giovedì e le case Serpeverde e Grifondoro avrebbero avuto la prima ora di Babbanologia insieme. Hermione non sapeva se andare o meno a quella lezione ma andò lo stesso visto che la settimana successiva sarebbero andati a Firenze e che sicuramente la professoressa Roberts li avrebbe accompagnati.
Appena arrivò nell'aula accompagnata da Harry e Ron si accorse che i Serpeverde erano già in aula e che Malfoy stava parlando insieme ai suoi amici, il biondo manco si girò ad osservarla a differenza dei suoi amici che sollevarono gli occhi osservandola per poi riposarli su Draco, Hermione fece un grosso respiro e andò al suo posto e non appena si sedette si girò verso Draco che vide che questa volta la stava osservando solo che questa volta avrebbe preferito che non avesse osservata visto che la guardava con uno sguardo nero di rabbia.
<<Buongiorno ragazzi>> disse la professoressa entrando nell'aula e Hermione distorse lo sguardo dal biondo per posarlo sulla professoressa che stava entrando in classe <<Allora prima di iniziare la nostra lezione vorrei parlare un po' di come si svolgeranno le cose settimana prossima- e lì tutti gli studenti ebbero la sua attenzione- vi accompagneremo io, il professore Green e il professore Lumacorno>> <<Se Lumacorno viene con noi allora siamo sicuri che potremmo portarci facilmente gli alcolici>> sussurrò soddisfatto Theo allungandosi verso i suoi amici <<Ci staremo cinque giorni e visiteremo il Duomo, Gli Uffizi, La Cattedrale di Santa Maria Novella, Palazzo Vecchio e il magico Ponte Vecchio>> continuò la professoressa <<La nostra sarà una visita nella Firenze Babbana quindi mi raccomando niente magia ragazzi- li minacciò la professoressa- scopriremo molta storia su questa bellissima città ma ovviamente non dobbiamo andarci impreparati quindi- e agitò la bacchetta facendo comparire sul banco dei ragazzi dei fogli con illustrata la vecchia Firenze- oggi studieremo la Firenze antica e soprattutto la grande casata dei Medici>> e iniziò la lezione.

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