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"Beh immagino che tu e tua sorella avrete molto di cui parlare, noi andiamo di sopra, vi lasciamo soli." Esordì Davon stringendo una ragazza dai lunghi capelli rossi e dirigendosi verso una scala che portava al piano superiore del loft.
Il soffitto era altissimo  e c'era una finestra che dal pavimento arrivava fino al soffitto,ero sbalordita,e la scala a chiocciola sorgeva proprio nel mezzo del soggiorno e portava a questa specie ti piano rialzato che si affacciava al piano inferiore tramite una specie di balaustra.
Mi ero spostata verso un lato della casa, e da quella angolazione riuscivo a vedere alla perfezione le tre porte che si trovavano nel soppalco e in una di queste entrarono Davon e la rossa.

" Andiamo in camera mia, c'è un bagno e potrai farti
una doccia calda e metterti qualcosa di asciutto, poi parleremo e mi dirai chi è il pezzo di merda che ti ha ridotto così " disse mio fratello serio,mentre io mi limitai ad annuire rimanendo in silenzio.

Mi portò nel bagno della sua camera, aveva i pavimenti bianchi di marmo come il piano del lavandino, una calda luce metteva in risalto le pareti verde bosco che trasmetteva tranquillità, c'era profumo di dopobarba e di pulito e un grande specchio era di fronte la immensa doccia doppia. Ilan uscì dal bagno porgendo mi degli asciugamani puliti.

"Fai con calma, io vado a prepararmi un caffè, vuoi qualcosa di caldo ?" Chiese lui.

"No grazie, sono apposto così "

Mi buttati in doccia e iniziai a lavarmi mentre l'acqua si tingeva di viola per colpa del mio colore di capelli. Dalla morte dei miei genitori iniziai a tingermi i capelli ogni volta che avevo bisogno di cambiamento, così appena arrivai in istituto mi feci rossa, poi quando conobbi Jason mi feci fucsia mentre quando me ne andai dall''istituto mi feci verde. Era da un anno che avevo i capelli viola e grazie alle costanti cure i miei capelli erano lunghi e morbidi senza doppie punte, cosa molto strana viste le decolorazione ma la ritenevo una fortuna.
Insaponai delicatamente il mio corpo, la doccia mi stava rilassando e inizia a sentire tutti i dolori causati dai lividi che mi aveva procurato Jason qualche ora prima così  non appena in bagno diventò una coltre di vapore chiusi l'acqua e mi  mi avvolsi un asciugamano intorno al corpo e andai in camera a prendere qualcosa da mettermi.

La camera era molto spaziosa, aveva due finestre dalle quali entrava la luce dei lampioni e in mezzo ad essere un letto matrimoniale con di fronte un armadio specchiato.
Mi avvicinai al comodino, sul quale era poggiata una nostra vecchia foto di famiglia. Una lacrima bagnò il mio viso, erano passati circa dieci anni da quella foto, mio fratello appena quindicenne e io che avrò avuto dieci anni eravamo stretti in un abbraccio. Avevamo sempre avuto un bellissimo legame, era il mio eroe, ma poco dopo le cose iniziarono a cambiare.
Nella mia mente iniziarono ad affiorare i ricordi, tutti i motivi per i quali mi ero allontanata da lui, ma non era il momento, avevo altri problemi a cui pensare e una passeggiata nel viale dei ricordi non era certo quello di cui avevo bisogno.
Tornai in bagno e indossai dei semplici pantaloncini corti e una maglia oversize, avrei potuto fare a meno di mettere i pantaloni visto la lunghezza della maglia e nessuno se me sarebbe accorto ma non era il caso così asciugai i capelli e li raccolsi in una crocchia disordinata.

Bene, adesso dovevo pensare a cosa raccontare a Ilan.
Se gli avessi detto la verità avrebbe probabilmente pestato a sangue Jason, ed essendo anche più grosso avrebbe avuto la meglio e io non volevo perché nonostante tutto era il ragazzo che amavo.
Una bugia allo stesso tempo non avrebbe avuto senso, non mi veniva nessuna scusa plausibile per essere scappata nel bel mezzo della notte  sotto la pioggia e con due borsoni pieni di vestiti, e soprattutto come glieli spiegavo i lividi?

"Posso?"
Ilan era sulla porta che mi guardava, teneva in mano due tazze fumanti.

"Ti ho preparato una tisana,so che mi avevi detto che non volevi nulla, ma hai preso tanta pioggia e ho pensato che potesse farti bene " disse con un sorriso.

"Adesso ti preoccupi per me? È un po troppo tardi per pensare al mio bene non credi?"
Pentendomi subito dopo per mie parole.

" Hope per favore, non iniziamo, non adesso almeno"

"Si , hai ragione."

" Tieni, bevi questa, e raccontami cosa é successo e per favore voglio la verità"

E così iniziai a raccontargli tutto, dalla prima litigata con Jason fino a quella di questa sera, e inevitabilmente le lacrime iniziarono a scendere mentre lui scrutava con rabbia e dolore i miei lividi.
"Cazzo Hope,avresti dovuto dirmelo! Invece di ignorare le mie chiamate e messaggi dovevi dirmelo cazzo! Ti avrei aiutato! Ora dammi un buon motivo per il quale non dovrei spaccargli la faccia!"

" Guardami, con la violenza non si risolve nulla, per quanto possa sembrarti assurdo io tengo ancora a Jason ! Io non sono venuta qui per chiederti di vendicarmi, ma avevo semplicemente bisogno di un letto! Non ti ho mai chiesto nulla, ti chiedo solo di lascialo perdere, voglio solo dimenticare tutto questo per favore "

"Va bene, ma avresti dovuto dirmelo, ti avrei aiutata e lo sai. Ora dormi che ne hai bisogno, domani ti farò vedere la casa e la tua camera"

" Non c'è bisogno, domani me ne andrò"

"Smettila Hope, metti da parte l orgoglio, per quanto non possa andarti a genio io resto tuo fratello e posso darti una mano, questa è anche casa tua, non ti manda via nessuno, quindi mettiti a dormire e basta. Se hai bisogno di me mi trovi al piano di sopra, la prima porta di fronte le scale, buonanotte."
Guardai Ian uscire dalla camera e un semplice "grazie" uscì come un sussurro dalle mie labbra. Lui mi sorrise chiudendo la porta dietro di se.

Misi la testa sul cuscino, guardai il telefono che segnava le tre e mezza, avevo diverse chiamate perse da parte di Daisy, ma era l'ultima persona che avrei voluto sentire sulla faccia della terra, lei aveva scelto di tradire la nostra amicizia, ormai non avevamo nulla da dirci, non volevo più avere nulla a che fare con lei. Era stata una giornata pesante, non la peggiore della mia vita ma sicuramente entra nella top cinque. Gli occhi iniziarono a farsi pesanti e mi addormentai con il rumore della pioggia e con la consapevolezza che per quanto potesse essere travagliato il rapporto tra me e Ilan, lui per me ci sarebbe stato, se solo avessi smesso di tagliarlo fuori dalla mia vita e gli avessi permesso dopo anni di tentativi da parte sua di farne finalmente parte.

HoneyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora