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Davon pov

Ero incazzato come una belva. Lui quel pezzo di merda.
Se non avessi chiamato Sharon, che sapeva l'indirizzo di dove sarebbe stata non avrei mai trovato Hope, e se non fossi arrivato Dio solo sa cosa sarebbe successo.
Dovevo ammazzarlo al the club, quando ne avevo avuto la possibilità.
Eravamo appena tornati a casa dal pronto soccorso, le avevano fatto le lastre per verificare che non avesse nulla di rotto. Avevo dovuto litigare con i medici per farmi stare con lei, dato che credevano fossi stato io a ridurla così, ma poi aveva spiegato i fatti, senza sporgere però denuncia nei suoi confronti. Non voleva denunciarlo, volevo solo che sparisse dalla sua vita, ma almeno aveva una carta delL'ospedale  valida sei mesi per fare una denuncia. Chissà, forse l'avrebbe fatta poi avanti, per lo meno avrei provato con il tempo a farle cambiare idea. L'importante era che stesse bene, aveva solo qualche ematoma e un labbro rotto, ma adesso, qui sul suo letto era al sicuro.
Eravamo stretti e abbracciati, e non l'avrei lasciata per nulla al mondo.
Ero stato un coglione, questa mattina mi erano girati i coglioni per le cose che le avevo detto la notte precedente. Mi ero esposto sentimentalmente ed ero infastidito da ciò, ma ora con il senno di poi mi pento solo della mia reazione.
Non so cosa fossimo, non mi sentivo pronto a mettere etichette su quello che eravamo, ma su una cosa ero sicuro, ora che l'avevo trovata, non l'avrei mai lasciata andare.
Era la mia essenza di vita.
Io qui che affogavo nel suo profumo di albicocca, mentre sprofondava nelle mie braccia.
Ilan era appena atterrato a Vancouver, gli avevo scritto dell'accaduto e mi aveva detto che sarebbe ritornato domani con il primo volo disponibile, e mi ringraziava di esserci stato.
Cazzo, Ilan, prima o poi avrei dovuto affrontare anche lui. Prima che fosse tardi, dato che da quando aveva intrapreso la sua relazione con Matt su un paio di pagine social di Gossip erano uscite foto di loro due scattate da qualcuno incapace di farsi i cazzi propri. Insomma, non credo che avrebbe voluto scoprire di quello che c'era tra me e sua sorella da un social network.

"Cazzo amico stai di merda" esordì Matt quando aprii la porta. Guardai la mia immagine riflessa allo specchio e cazzo. Non scherzava.
"Si beh, diciamo che il suo ex sa come tirare un pugno" il mio zigomo era tumefatto, il mio naso ancora leggermente incrostato di sangue e come ciliegina sulla torta il mio occhio si stava colorando di blu. Dovevo proprio essere un bel vedere.

"Lei è sopra?" Chiese mentre prendeva due birre dal frigo. Ormai era tardo pomeriggio e dopo la giornata che avevo avuto, non mi avrebbe fatto male bere per allentare la tensione.
"Si" risposi sedendomi sul divano. "Sta dormendo, non ha nulla di rotto. Ha solo qualche livido ma sta bene, fisicamente almeno. Più o meno. Dio quel pezzo dì Merda. Dovevo ammazzarlo. Come ha potuto fare questo a lei?"

"Ti piace tanto eh?"

"Che Cazzo c'entra questo?" ringhiai

"Che ti conosco da anni, so quando ti piace qualcuno, davvero."

"Non è semplice."

"Oh invece si. Cos'hai provato quando l'hai vista da lui?"

"Paura... paura di perderla" mi ritrovai ad ammettere forse per la prima volta a me stesso.
Paura come se potessi perdere lei come avevo perso Karen.

"E allora amico ti sei risposto da solo."

"Non è così semplice."
E mi portai una canna alla bocca. Avevo decisamente bisogno di fumare un po' di erba.

"Nulla è semplice, ma smettila di fare cazzate amico, evita di perderla."

"Vorrei ma non posso. Matt sai quanta merda c'è nella mia vita. Picchio gente per soldi. Come potrebbe reagire secondo te? Scapperebbe, e farebbe bene. Per quanto non vorrei, devo proteggerla, anche se significa allontanarla."

HoneyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora