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Il sole entrava dalle finestre, il telefono segnava le 10 dì mattina e iniziai a pensare che quello che avevo vissuto la sera precedente fosse un incubo ma il dolore che provavo nell'alzarmi dal letto mi riporto alla realtà. Una merdosissima realtà dove mi trovavo senza un tetto e senza un ragazzo.
Era chiaro che la relazione con Jason era conclusa, non c'era nemmeno bisogno di dirlo.

Mi sentivo un rottame ma dovevo per forza alzarmi da quel letto e riprendere in mano la mia vita. Per fortuna la scuola dove insegnavo pole dance era chiusa e avrebbe riaperto tra quindici giorni. Quindi avevo abbastanza tempo per riorganizzare la mia vita.
Andai in bagno a lavarmi il viso, ero in condizioni spaventose, pettinai i capelli in una coda alta e disordinata. Due profonde occhiaie circondavano i miei occhi e I lividi sul mio corpo erano molto più evidenti rispetto ieri sera. Non potevo far altro per migliorare il mio aspetto così mi diressi in cucina per fare colazione, avevo decisamente bisogno di mangiare qualcosa.
Le enormi finestre che arrivavano fino al soffitto facevano entrare una luce accecante che illuminava tutto il soggiorno.
Mi ci vollero alcuni secondi per abituarmi alla forte luce

"E quindi tu saresti Hope" affermo una voce alle mie spalle.

Mi girai di scatto spaventata, era Davon, era poggiato al bancone della cucina con addosso solo dei pantaloni da basket lasciando in bella mostra i suoi addominali scolpiti.
La saliva mi si bloccò in gola alla vista di tanta bellezza.
Merda, io ero ancora in pigiama e ero in condizioni indecenti, come ogni mattina ,a come faceva lui ad essere così sexy appena sveglio ?

"Ehm si, ciao, tu sei Davon giusto?" Cercai di sorridere "non pensavo di trovarti qui"dissi in totale imbarazzo,

"Si beh, ci vivo. Tuo fratello aveva preso questa casa un paio di anni fa e mi propose di trasferirmi qui."

"Ah, non sapevo che Ilan avesse un coinquilino". Mi avvicinai al bancone per prendere una tazza di caffe, quando mi avvicinai notai lo sguardo dì Davon.

I suoi bellissimi occhi verdi mi guardavano intensamente percorrendo ogni centimetro del mio corpo. Probabilmente stava fissando i miei lividi, sul collo e sul polso avevo il segno delle sue dita, mentre lo zigomo era leggermente viola.

"Hai finito di fissarmi?" chiesi infastidita, non so perché ma mi dava fastidio il suo modo di guardarmi.

"Stavo solo cercando di capire se indossassi dei pantaloni sotto la maglia ma preferisco rimanere con il dubbio" sorrise malizioso " comunque bei tatuaggi"

Effettivamente di tatuaggi ne avevo un po', la mia coscia destra c'era una grande balena circondata da fiori e ornamenti vari,intorno allo stesso polpaccio invece c'era Emily della sposa cadavere a figura intera, un po' inquietante ma era il mio film preferito e lungo il braccio destro avevo un motivo floreale che dalla spalla arrivava al gomito, ah inoltre avevo diversi tatuaggi di piccole dimensioni sparsi sul corpo, come quello che avevo fatto con Daisy.
" ehm, grazie"

Mi sedetti e feci colazione con un caffè e con uno yogurt, lavai le stoviglie che avevo utilizzato e nel mentre Davon si era seduto sull'enorme divano e suonava con una chitarra.
Ecco dove lo avevo già visto!

"Adesso ho capito! Tu sei il chitarrista del gruppo di Ilan "

"Wow, perspicace ragazzina." disse lui senza distogliere lo sguardo dalla chitarra.
Ragazzina? Come osava chiamarmi ragazzina?

"Ragazzina? Per la cronaca ho 18 anni, tu quanto ne avresti sentiamo "

" prima di tutto non ti ho chiesto quanti anni hai, secondo io ho 25 anni come tuo fratello."

Ma che grandissimo cafone "wow sei sempre così gentile di prima mattina?"

"Si, ma solo con chi voglio" rispose con un sorriso malizioso.

"Wow che onore" dissi ironicamente "non è gelosa la tua ragazza che sei così gentile con altre ragazze?"

"La mia ragazza?" Chiese Davon guardandomi confuso.

"Si, la rossa di ieri sera."
Una fragorosa risata uscì dalle sue labbra.

" Quella non era la mia ragazza, è una ragazza che semplicemente era qui alla festa, non ricordo nemmeno il nome, e no, non è nel mio letto. Nessuna ragazza rimane a dormire qui, è la regola di casa, ci divertiamo e poi se ne vanno"

Che pezzo di imbecille, non ho mai conosciuto una persona così arrogante e piena di se, come faceva a trattare così delle ragazze?

"Davon ci hai dato dentro sta notte! Le prossime volte scopa più silenziosamente dato che avrai Hope come vicina dì camera."
Esordi Ilan dal soppalco guardando verso di noi.

Davon aveva un sorriso soddisfatto in volto, ma davvero io avrei dovuto dormire nella camera in parte a questo zoticone? Questo doveva essere un incubo.
Certo, avevo già fatto sesso in vita mia ma solo con Jason, e proprio perché non vivevamo soli eravamo sempre attenti a non fare alcun rumore, sennò sai che imbarazzo?

"Molte bene vedo che già avete fatto amicizia, fantastico, ma stai attendo, giù le mani da mia sorella" disse Ilan guardando verso l'amico sforzandosi di rimanere il più serio possibile.

"Tranquillo, non tocco le ragazzine"
Rispose di rimando Davon continuando a tenere gli occhi sulla chitarra elettrica. Era incredibile, non avevo mai conosciuto un ragazzo così... così fastidioso... e poi chi si crede di essere? Insomma poteva anche mettersela una maglietta dato che sapeva della mia presenza.

" Tranquillo. Non ho intenzione di prendermi una qualche malattia" gli risposi con tono di arroganza. Sarà anche più grande di me ma non mi sarei fatta mettere i piedi in testa tanto facilmente.

" Dai potete continuare a punzecchiarvi dopo, vieni Hope, ti faccio fare il giro turistico della casa, prendi le tue cose " disse Ilan sorridendo.

" E questa sarà la tua camera. Ripeto, è inutilizzata. Puoi restare qui anche anni. Non dai fastidio, mi fa piacere averti qui. Mi dispiace solo che dovrai condividere il bagno con Davon.
Adesso ti lascio sistemare le tue cose, io nel mentre vado a fare un po' dì spesa, ti serve qualcosa in particolare ?"

"No grazie, non mi viene in mente nulla, in caso esco io nel pomeriggio a prendere quello che mi serve" gli sorrisi si rimando, e io rimasi sola mia nuova camera.

Alla fine mi era andata bene. Dove abitavo prima avevamo un solo bagno ed eravamo in tre, almeno qui saremmo stati solo in due.
La camera ero immensa. Le pareti avevano una carta da parati a righe verticali bianche e grigie, di fronte la porta si trovava una porta finestra che dedussi portasse su un terrazzo, a sinistra c'era un letto matrimoniale con un comodino che copriva una parte del vetro della portafinestra e dal lato opposto un armadio molto spazioso.
Iniziai a mettere via le mie cose e dopo una doccia scesi per il pranzo.
I ragazzi avevano preparato un ottimo pranzo così per ringraziarli lavai i piatti e nel mentre loro iniziarono a giocare ai videogiochi e subito dopo decidi di uscire a fare una passeggiata per le strade del quartiere.

HoneyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora