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Era notte e stavo tornando a casa da lavoro quando una persona iniziò a seguirmi, sentivo i suoi passi sempre più vicini e più veloci.
Senza rendermene conto una mano mi tappò la bocca e mi spinse verso un vicolo poco illuminato. Non riuscivo ad urlare, la sua mano sulle mie labbra e la paura mi impedivano di emettere alcun suono, ero come bloccata, il suo volto si faceva sempre più vicino al mio, riuscivo a sentire il suo profumo, la mano dalla mia bocca si spostò sul mio collo, il suo viso si avvicinò al mio permettendomi di vedere il mio aggressore in faccia.
Jason.
Era lui, stava ridendo mentre stringeva le sue forti mani intorno al mio collo, provavo ad urlare ma non usciva alcun suono, ero come paralizzata, non riuscivo nemmeno a divincolarmi dalla sua presa fino a quando non riuscì ad urlare disperata.

"Hope svegliati! Hope! Hey! "
Aprii gli occhi e mi ritrovai nel buio della mia camera quando mi resi conti di stare urlando veramente, qualcuno stava chiamando il mio nome mentre mi scuoteva per cercare di svegliarmi.

"Hey tranquilla, va tutto bene, era solo un brutto sogno"

Era Davon che con una voce roca e ancora impastata dal sonno cercava di riportami alla realtà. Accese la piccola fila di lucine a led che avevo applicato sopra il letto per poter illuminare leggermente la stanza.

"Io, credo di aver avuto un incubo" mi trovai a dire con il respiro affannoso per lo spavento.
La gola mi bruciava, dovevo aver gridato veramente forte per aver svegliato Davon, ero agitata e stavo ancora tremando quando sentii le sue forti braccia stringermi.

"Va tutto bene, sei al sicuro"
E quelle parole mi fecero scoppiare in un pianto disperato.

"Jason, io , pensavo che"
Balbettavo, non riuscivo a formare una frase di senso compiuto, non avevo mai capito quanto quel ragazzo mi potesse aver danneggiato emotivamente.

"Si lo so, ti ho sentito urlare il suo nome, ma qui ci siamo solo io e te, Jason non può farti del male anche perché sennò dovrebbe vedersela con me"
Disse nella penombra cercando di alleggerire la situazione.

Le sue mani calde stavano ancora stringendo il mio corpo quando mi alzai di scatto dirigendomi verso l'armadio.

"Che stai facendo ?"

" Senti, non giudicarmi e non dire nulla ma dopo sta notte ne ho davvero bisogno"
Dissi estraendo da una scatola una canna.

"Però! Trasgressiva, non ti facevo così ribelle. Comunque tranquilla, non dirò una parola, parola di scout."

Ne avevo bisogno. L'aria fresca della notte e il fumo stavano portando i battiti del mio cuore alla normalità.
La città stava dormendo, si sentiva solo in lontananza il rumore di qualche macchina e per strada non c'era un anima viva.
Davon era li, seduto sul divano della terrazza mentre io guardavo verso il buio della notte, senza dire una parola.
Non so spiegare come mi sentissi. Diciamo che ero destabilizzata.
Avevo più paura di Jason di quando volessi ammettere a me stessa, ma il fatto di avere Davon qui vicino mi tranquillizzava almeno in parte.

"Conosci la leggenda della Corona Borealis?" Disse avvicinandosi a me fissando il cielo buio.

"La che?" Chiesi confusa.

"Certo che sei proprio stolta Honey, vuol dire che dovrò insegnarti io qualcosa." Fece lui con finta aria altezzosa.

"Prima di tutto non chiamarmi Honey e dubito che tu possa insegnarmi qualcosa."

"Beh, hai detto che non conosci la leggenda, quindi certo che posso insegnarti qualcosa, anzi, è un mio dovere."

"Sai che è impossibile prenderti sul serio vero?"

" Ragazzina sei pregata di non distrarmi" si schiarì la voce e continuò.
" Questa Costellazione rappresenta la corona indossata da Arianna allorché andò in sposa a dio Dioniso. Si dice che questa corona sia stata fatta da Efesto, il dio del Fuoco. Arianna é famosa nella mitologia per aver aiutato Teseo ad uccidere il Minotauro, la strana creatura con corpo umano e testa di toro, rinchiusa nel labirinto per volere del re Minosse. Il Minotauro era figlio di Pasifae, moglie del re e madre di Arianna, avuto da un accoppiamento con un toro di proprietà del re. Il re per tenere nascosto questo scandalo diede ordine all'artista Dedalo di progettare un labirinto dal quale nessuno potesse uscirne ove vi fece rinchiudere il Minotauro. Arrivò a Creta il bel lottatore Teseo. La sua bellezza fece innamorare Arianna. Teseo, figlio del re di Atene Egeo, si offrì di uccidere il Minotauro. Arianna consultò quindi Dedalo il quale le diede un rotolo di filo che Teseo avrebbe dovuto legare alla porta di entrata , qualora avesse ucciso il Minotauro, sarebbe bastato seguire il filo per trovare la via di uscita. Ucciso il Minotauro, Teseo e Arianna, salparono per l'isola di Naxos ma appena raggiunta l' isola lui l'abbandonò. Arianna fù vista piangere dal dio Dioniso il quale intenerito dalla ragazza la prese in sposa. La corona le venne, probabilmente, donata da Afrodite. Dioniso per la gioia la lanciò in cielo dove i gioielli che la ornavano si trasformarono in astri"

"Ma che stronzo, Teseo l'ha abbandonata" dissi io, anche se devo ammettere che era una bellissima storia.

"Si, e dal dolore di Arianna adesso noi abbiamo un cielo stellato"

"Quindi la morale della storia sarebbe?" Chiesi . Non mi ero nemmeno resa conto che ci eravamo avvicinati tantissimo. I nostri corpi erano a pochi centimetri di distanza sotto la debole luce del terrazzo i suoi occhi sembravano di un verde talmente intenso che mi ci sarei potuta perdere dentro.
Il suo sguardo era sulle mie labbra e mi sentii avvampare.

"Semplicemente significa che non tutto il male viene per nuocere" rispose con voce profonda.

" Peccato, pensavo che se anche io avessi mai ricevuto una corona che si sarebbe poi trasformata in stelle" dissi allontanandomi da lui per entrare dentro casa spegnendo il mozzicone.

"Bene,io ti ho raccontato una storia, adesso sta a te dirmi qualcosa, raccontami il perché del tatuaggio Honey"

"Ma sei ossessionato da questo tatuaggio" alzai gli occhi al cielo.

"No, mi incuriosisce semplicemente il perché con tutti i tatuaggi vistosi che hai ne hai fatto uno così nascosto, che si vede solo se non indossi il reggiseno."

"Non c'è un perché, mi piaceva."
Sembrava essere rimasto deluso dalla mia risposta. "Allora, dammi qualche giorno e mi inventerò una storia interessante sul perché ho quel tatuaggio." gli proposi.

" Ok, affare fatto" disse sorridendo. " io adesso vado, ti lascio dormire"

E in quel momento tutta l'ansia che avevo scacciato in maniera chimica tornò, il che era stupido dato che Jason non si era più fatto sentire e in ogni caso non sarebbe mai venuto qui.
Un senso di angoscia iniziò a farsi strada in me non appena vidi Davon avvicinarsi alla porta, non volevo rimanere sola, ero ancora troppo scossa.

"Resta, per favore"
Mi ritrovai sorpresa dalle mie stesse parole, anzi più che sorpresa in imbarazzo ma lui mi aveva sentito e non potevo più rimangiarmele.
Era sulla porta e si era girato verso di me, mi stava guardando come per capire se fossero veramente uscite da me quelle parole.
"Io, scusami sono stata stupida, tranquillo sto bene " cercai di rimediare imbarazzata a quello che avevo detto.

Davon si avvicinò al mio letto, il suo sguardo era dolce, non era stupido, aveva capito che nella mia richiesta non c'era malizia, ma solo bisogno di aiuto.
"Fammi spazio"disse lui.

"Eh cosa stai facendo?" Chiesi non appena mi accorsi che si era tolto la felpa che stava indossando, ed era rimasto solamente con dei pantaloncini da basket e il dorso nudo.

"Hope, siamo a settembre e te dormi già con la trapunta e non ho intenzione di morire dal caldo, è già tanto che tengo su i pantaloni. Mi hai chiesto di restare e resterò ma a questa condizione." Disse infilandosi nel mio letto senza darmi il tempo di controbattere.

"Grazie per la storia di prima, della corona, era davvero bella" sussurrai imbarazzata rannicchiando sul lato opposto del letto.

"Figurati, mi fa piacere impartirti un po' di cultura"

"Buonanotte Davon."

"Buonanotte Hope"

In mezzo secondo il suo respiro si fece pesante. Ma scherziamo ? Si era davvero addormentato in cinque secondi?
Perché io ero destinata a soffrire di insogna e lui invece appena tocca il cuscino dorme? Che vita ingiusta. Era strano averlo vicino, l'unico ragazzo con cui avevo dormito in vita mia era Jason, e stranamente mi sentivo bene, mi sentivo rilassata.
Mi girai e ci ritrovammo schiena a schiena, il suo corpo era caldo e avevo un odore dolce, mi ritrovai a guardarlo nella luce soffusa dei led che non avevo ancora spento, Il suo viso era rilassato, la barba era molto curata come il taglio di capelli, come faceva ad essere in queste condizioni nel bel mezzo della notte?
I tatuaggi stile giapponese che dalle mani arrivavano al petto gli conferivano in aria da duro, ma in questo momento sembrava la persona più vulnerabile del mondo.
Era piacevole e rassicurante averlo al mio fianco e senza rendermene conto in poco tempo anche io sprofondai in un sonno profondo.

HoneyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora