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Davon pov.
Le sue mani si muovevano su tutto il mio corpo, lei per la prima volta dopo tempo sembrava leggermi dentro. Ero come un libro aperto, sapeva dove baciarmi, dove sfiorarmi, e cosa fare per farmi impazzire.
Lei era tutto questo, la perfezione, bella e sexy, stronza e dannata, come quando poco fa aveva ballato con un ragazzo che avevo dovuto minacciare di morte se l'avesse toccata ancora.
Le sfilai le mutandine, nonostante volessi assaporare ogni momento con lei, nonostante fosse così fottutamente bella, nuda nella poca luce proveniente dai lampioni fuori dalla finestra, avrei potuto guardarla per ore ma adesso sentivo solo il bisogno di entrare in lei è darle tutto il piacere che si meritava.
Volevo sentirà gridare il mio nome mentre veniva, mentre mi supplicava di non fermarmi, volevo farla mia.
Assaporai la sua intimità, avevo imparato a conoscerla, a trovare il movimento che la facesse impazzire, e mentre assaggiavo, succhiavo e leccavo lei si contorceva sotto le mie mani che erano tra le sue cosce per tenerla salda a me.
Ecco, il briciolo di autocontrollo che avevo avuto fin adesso svanì totalmente quanto con prepotenza infilò una mano tra i miei capelli per farmela assaporare ancora di più.
Mi tolsi i boxer, lei era già nuda, e mi posizionai sopra di lei quando aprii il cassetto del comodino e...
"Porca puttana! Cazzo" imprecai. "Non ho preservativi"
Il che era molto buffo perché di solito ne avevo una scorta infinita, ma dopo la serata del concerto, dove l'ultimo lo avevo usato con lei non avevo pensato a farne una scorta.

"Ehm senti, io sono apposto, cioè se vuoi, sai, non posso rimanere incinta, insomma cioè se vuoi, io non l'ho mai fatto senza, ho fatto i controlli, non ho malattie, quindi se vuoi insomma, possiamo provare senza."
Riuscì a vedere una sorta di paura nel suo sguardo, ma non capivo cosa fosse.
Non lo avevo mai fatto senza, però nonostante ciò recentemente avevo fatto dei controlli non si sa mai, e anche io ero a posto, zero malattie, quindi non era una pessima idea.
Dopo che mi aveva detto dell'incidente mi ero informato meglio, non aveva le ovaie, era letteralmente impossibile succedesse qualcosa, se fossero state altre circostanze avrei detto no, ma in questo caso, con lei non mi dispiaceva l'idea.

"Per me va bene, sei sicura?" Chiesi mentre la baciavo.
Non mi riconoscevo, non ero uno da baci, ma lei, con lei mi era naturale, e non appena annui alla mia domanda affondai in lei.
Per quante volte avessi scopato fu diverso, le sensazioni, il tutto, fu unico, sentivo il suo calore diversamente.
Cazzo, era così bagnata da mandare chiunque fuori di testa, il suo corso perfetto, il suo viso angelico che ansimava sotto le mie spinte, le sue mani che si stringevano attorno la mia schiena, graffiando ogni centimetro di pelle, lei era una maledizione per me. Non ne avrei più fatto a meno.
"Davon" ansimava ad ogni mia spinta, sempre più  veloce e decisa. Non se ne rendeva nemmeno conto che ogni suo verso in realtà mi eccitava ulteriormente rendendomi impossibile reprimere i miei istinti così le afferrai entrambi i polsi con una mano e glieli bloccai sopra la testa mentre con l'altra mano ero poggiato al muro.
"Fidati di me, non ti farei mai del male" le sussurrai non appena vidi il suo sguardo dubbioso. Non l'avevo mai stretta così forte,ma mi eccitava talmente tanto che era impossibile controllarmi e così iniziai a dare una serie di spinte sempre più forti, più dure, grezze quasi selvagge e dai versi che emetteva, ansimanti e spezzati sembrava volerne sempre ancora, e la conferma arrivo quando inarcò la schiena spingendo il suo bacino contro la mia erezione.
Cazzo, così pura e così maliziosa, senza scrupoli, si fidava, mi piaceva la sua tendenza a dominare in queste situazioni e glielo avevo permesso, ma sta notte sarebbe stata mia.
I nostri baci erano famelici, non riuscivo a schiodare i miei occhi da lei, dai suoi occhi e dal suo viso, era così fottutamente arrapante.

"Davon" iniziò ad ansimare, ed eccola. Capivo quando stava per venete da come diceva il mio nome, sembrava supplicarmi, è come previsto sentii i suoi muscoli contrarsi innumerevoli volte contro la mia erezione, il suo respiro sempre più affannoso e il gridolino che fece durante l'orgasmo fecero lo stesso effetto su di me, che riversai i miei liquidi in lei e mi stesi al suo fianco.
"Porca troia, è stato" e prima che potessi dire altro le si alzò.
"Bello, è stata bellissimo" disse alzandosi.
Ma che cazzo, dove andava.

"Che fai?" Dissi prendendola per un braccio.

"Io vado a letto" rispose sorpresa dalla mia domanda.

"No" sussurrai tirandola piano a me. " resta".

Pochi secondi dopo le avevo prestato la mia ennesima maglia, era a gambe nude sotto le coperte e io ero in boxer mentre la stringevo a me.

Non mi ero nemmeno reso conto di starle carezzando il braccio ma non so per quale motivo nemmeno quanto me ne accorsi mi fermai, era raggomitolata con la sua testa contro il mio petto, si era appena addormentata e io sentivo il suo profumo riempirmi i polmoni e istintivamente posai le mie labbra sulle sue in un dolce bacio.
"Buonanotte " le sussurrai e lei mugugno qualcosa prima di girarsi e darmi le spalle.
"Non andartene" sussurrò in dormiveglia poco dopo avvicinando il suo corpo al mio.
Non so se fosse riferito a me, sembrava stesse dormendo, forse sognava, ma le parole mi uscirono come un fiume.
"Non me ne vado, adesso ho un motivo per restare" dissi piano come se fosse un segreto, e realizzai che questa scopata era diversa, ci eravamo uniti entrambi senza preservativo per la prima volta, era stata la nostra prima volta, e lei l'ha resa magica. Non l'avrei mai dimenticata.


"Amico, tu sei innamorato, non ti resta che ammetterlo" disse Matt.

"Concordo, hai anche il suo elastico per capelli al polso" lo segui Nate.

"A parte che non potete sapere se è il suo,e in ogni caso è solo un fottuto elastico"
Tutte queste storie per un cazzo di elastico.
Certo che per essere i miei amici di infanzia non capivano un cazzo. Era sul comodino e lo avevo semplicemente preso.

La mattina mi ero svegliato con lei tra le braccia e vederla sotto i raggi del primo sole mi aveva stretto il cuore, era così pura e indifesa, come poteva qualcuno averle fatto del male in passato?
Per quanto si sforzasse di avere sempre il sorriso io la riuscivo a leggerla dentro, era rotta in mille pezzi come un vaso di vetro e avrei pagato tutto l'oro del mondo per poterla proteggere, aggiustare, ma io ero una palla demolitrice e lei un cristallo.

Ero venuto in palestra presto, avrei seguito qualche persona in tarda mattinata ma adesso avevo bisogno di sfogarmi con i miei amici del casino che stavo facendo, e dato che con Ilan non potevo assolutamente parlarne avevo trascinato Matt e Nate in palestra.

"Io non sono innamorato" esordì dopo aver finito una serie di pesi. "È tutto normale, smettetela di voler dare un etichetta ad ogni cosa, mi sto solo divertendo dal punto di vista sessuale con una ragazza con cui passo volentieri del tempo insieme al di fuori della camera da letto." Sbuffai scocciato.
Mi ero rotto i coglioni di sentirle dire cazzate.

"Allora ti dico una cosa, mi sono scopato Ilan." Disse Matt rompendo il silenzio.
Nate lo stava guardando a bocca aperta, era senza parole come me.

"Razza di coglione, perché non mi hai detto che ti piace Ilan? Anzi perché non mi hai detto che sei gay?" Ero confuso. Che senso aveva tenerlo nascosto a me e a Nate?

"Perché non ce nulla da dire, come hai detto te, perché mettere etichette quando non serve? Ilan è un bel ragazzo, ci ho fatto sesso, mi è piaciuto, ed è una persona con cui passo tempo insieme in amicizia." Rispose con estrema tranquillità mentre prendeva a pugni un sacco da boxe.

"Beh non è proprio la stessa cosa, perché non ci hai detto di essere gay? Insomma, hai visto che con Ilan non è cambiato nulla, potevi dircelo fratello" azzardò Nate.

"Certo, avrei dovuto dirvelo perché Ilan è un maschio. Voi non mi avete mai detto di essere etero, perché avrei dovuto dirvi di essere gay? E comunque non lo sono.
Mi piacciono anche le ragazze, insomma, non mi interessa identificarmi, mi piace chi mi piace."

"Allora ti piace Ilan"dissi canzonandolo.

"Fottiti Davon" rispose facendomi il medio.
E prima che potessi approfondire la conversazione arrivò la mia prima cliente,così mi separai dai ragazzi lasciandoli per conto loro,mentre io spiegavo i vari esercizi a questa ragazza che più volte ci aveva provato con me.
Se il pensiero fisso nella mia mente fosse stata Hope probabilmente un pensierino lo avrei fatto, anche perché era da cinque minuti buoni che faceva squat in maniera molto promiscua davanti ai miei occhi, ma ogni volta che chiudevo gli occhi anche per mezzo secondo vedevo lei, e quel fottuto elastico di merda che avevo al polso me la ricordava, ma non volevo toglierlo.

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Allora ragazzi... Cosa ne pensate di questo lato di Davon?
Fatemi sapere se vi piace e cosa ne pensate✨✨

HoneyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora