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Non so con quali forze mi alzai dal letto.
Non ero più abituata a bere così tanto e mi sentivo come se avessero usato la mia testa come un sacco da boxe.
Necessitavo di una Tachipirina e di un po' di disgustoso succo di pomodoro.
Si perché se c'è una cosa che avevo imparato è che il succo di pomodoro aiuta il dopo sbronza.

Guardai il telefono e segnava le dieci di mattina, il che significa anche avevo dormito si e no quattro ore.
Mi alzai dal letto e guardai la mia immagine allo specchio.
Un barbone era sicuramente più presentabile di me.
I capelli erano arruffati come mai nella vita, il mio trucco era sbavato e avevo delle occhiaie che mi facevano sembrare un panda.
Ok, prima di tutto avevo bisogno di una doccia.
Puzzavo da far schifo.
Aprii la finestra della mia camera e imprecai quando vuoi investita dai raggi del sole.
"Merda qualcuno spenga il sole per favore" mugugnai.

Mi trascinano fuori dalla mia camera, la casa era stranamente silenziosa, guardai da basso verso il soggiorno, la porta della camera di Ilan era aperta, doveva essere uscito presto, mi girai verso la camera di Davon che era chiusa, probabilmente stava ancora dormendo, avrei fatto più piano possibile, era meglio evitarlo dopo quello che era successo.
Mi diressi in punta di piedi verso il bagno e aprii l'acqua della doccia.
Proprio quello che ci voleva.
L'acqua colpiva la mia pelle e sembrava rigenerarmi. Sarei rimasta lì per ore se non fosse che dovevo muovermi per andare a lavoro, insaponai i miei capelli con il mio shampoo all'albicocca, si, quello per bambini ma aveva un odore talmente buono che non potevo farne a meno.

Non so nemmeno come ma in un ora mi ero lavata asciugata e vestita, con estrema fatica avevo rifatto il letto e mi ero trascinata fino in cucina.
Trangugiai il mio succo di pomodoro e iniziai a prepararmi i franch toast per colazione.
Erano la mia colazione dei campioni, un toccasana per il dopo sbronza, soprattuto se bisognava affrontare un turno di sei ore a lavoro.
Mentre si cucinavano guardai la casa, era proprio bella, la luce colpiva le finestre e donava dei colori caldi a tutto ciò che la circondava, il legno, il divano, era quasi un peccato se tire il rumore del toast che si scaldava sull'olio, rovinavano questa atmosfera magica.

Girai il toast e quasi non feci cadere la pentola quando alle mie spalle sentii un rumore.

"Ma che cazz" gridai.
Davon era davanti a me che trafficava con la macchinetta del caffè.
Nonostante non fosse più estate era sceso indossando solo un paio di boxer, involontariamente i miei occhi si soffermarono sui suoi tatuaggi e sugli avambracci tonici.

Porca merda.
Come un fulmine a ciel sereno fui sopraffatta dai ricordi.
Il bacio, i baci, nudi a letto, Ilan che quasi ci scopre.
Non era un sogno, era successo veramente.
Arrossì subito in volto e distolsi lo sguardo.
Cosa cazzo avevo combinato?
Lui si ricordava qualcosa ?

"Ti vendo in difficoltà, ti serve una mano?" Mi chiese vedendo che non riuscivo nemmeno a versare il toast sul piatto.
Ero totalmente in imbarazzo.

"No no ci riesco tranquillo" dissi una volta preso il toast ed essermi seduta sul bancone, nel quale poche ore fa ci eravamo baciati.
Hope pensa ad altro.

Finii la mia colazione in silenzio e mi diressi subito a finire di prepararmi e corsi a lavoro.

Entrai in bar e trovai Travis e Sharon che avevano appena iniziato il turno.
"Sei in ritardo" fece Ilan da dietro il bancone.
Merda.

"So lo so, solo cinque minuti non succederà più"
Dissi prendendo il grembiule che mi aveva passato.

"Ti sei divertita ieri sera eh?" Fece dandomi una gomitata. "Puoi fare ciò che vuoi ma devi essere puntuale a lavoro"  concluse.

"Si capo" feci sorridendogli e rimettendomi a lavoro.

"Travis fammi un favore, vai a sistemare il magazzino" fece Ilan prima di ritirarsi in ufficio.

HoneyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora