Rhod
La foschia mi inghiottì.Ben presto lo scalpiccio dei passi dei miei compagni di viaggio e il ringhio sinistro del Wendigo scomparvero e io restai solo. Volevo seguire André, nel suo stato lasciarlo da solo era una pessima idea, ma non avevo idea della direzione che aveva preso. Anche se mi guardavo intorno, notavo solo alberi contorti che si perdevano a vista d'occhio e nebbia così fitta che poteva essere tagliata con un coltello.
Il silenzio era diventato impenetrabile, così profondo da far paura. Cercai di controllare i tremori del mio corpo e di evitare di considerare le mille cose che si nascondevano fra gli arbusti e che avrebbero potuto uccidermi.
Perché, se mi ci soffermavo, iniziavo a sentire il bisogno di vomitare ed era già abbastanza difficile respirare per permettermi di farlo. Inalai una profonda boccata d'aria, puntando il fermaglio di vetro soffiato in direzione del bosco, solo per capire in che punto del sentiero inoltrarmi. Era l'unico modo che avevo per orientarmi.
Sentivo il pressante collegamento con la principessa e, se socchiudevo gli occhi, un filo invisibile si sollevava come un nastro, puntato davanti a me, a segnare il percorso. Solo per un attimo, mi soffermai sull'ultimo sogno-visione che mi aveva attraversato. Se la principessa era davvero morta, non ero sicuro che quella magia avrebbe funzionato. Gli incantesimi di localizzazione non funzionavano sulle persone morte. Oppure mi sbagliavo e mi stavo avvicinando al suo cadavere?
Scossi la testa, scacciando l'immagine raccapricciante di quella ragazza con gli arti tutti ritorti su se stessi, deglutendo. Avevo i brividi, nonostante facesse un caldo infernale. I miei passi scricchiolavano sulla terra ricoperta di fogliame secco e ramoscelli e il suono del mio cuore rimbombava dentro alle orecchie.
«A-a-andré?» balbettai, sentendo un fruscio molto vicino provenire dagli alberi. Avevo l'impressione che il cuore mi stesse per scoppiare nel petto. Il mio amato erborista non venne fuori.
Impallidii. Qualsiasi cosa doveva essere stata, non era lui. Perciò, affrettai il passo, continuando a seguire la scia indicata dall'incantesimo. Solo per un momento mi concessi di pensare a Francis e Cyran: sperai riuscissero a rintracciarmi. Dividersi all'interno della selva del Caos sembrava un ottimo modo per perdersi per sempre. E se il mercenario, coi suoi poteri e le sue abilità in combattimento poteva cavarsela, il principe sarebbe stato nei guai.
Le mie elucubrazioni si fermarono quando avvertii di nuovo un fruscio. Mi ficcai il fermaglio nella tasca del farsetto e congiunsi i palmi delle mani, pronto ad attaccare, mentre mi giravo a guardare di nuovo nel punto da cui avevo sentito il rumore.
Il mio stomaco si fece di piombo e il mio sangue di ghiaccio.
«No... No no...» ansimai, indietreggiando, terreo in viso.
Di fronte a me c'era un uomo, benché chiamarlo in quel modo fosse un eufemismo. Indossava un completo scuro ed elegante, con un panciotto e pantaloni dal taglio dritto. Dal collo e dai polsini della camicia, al posto della testa e delle mani, fuoriuscivano sciami di falene e farfalle, che sbattevano violentemente le ali scontrandosi le une contro le altre, fino a cadere verso il terreno, trasformandosi in mosche morte.
Quell'essere abominevole che aveva popolato i miei incubi era lì, di fronte a me.
Anche se credevo che mi avrebbe aspettato ovunque fosse la principessa. Invece mi sbagliavo. Era venuto a darmi il benvenuto. Era venuto a prendermi.
«S-stai lo-lontano!!» gridai, facendo piroettare le mani nell'aria, che si condensò fino a raggiungere una consistenza affilata: quando la scagliai contro il mostro, mi aspettai di vedere che quel fascio di vento compresso tagliarlo in due. Invece gli passò semplicemente attraverso, come se l'Uomo delle Mosche fosse semplicemente un fantasma.
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Per arrivare a Lei | 𝑩𝒐𝒚𝒙𝑩𝒐𝒚 |
مغامرةCOMPLETATA (Capitoli: 38/38) || BOYXBOY - R18 || Dal capitolo 14: Ero stregato. Stavo baciando un principe che era già promesso ad un'altra. Stavo baciando un ragazzo che, con quegli occhi temporaleschi, era il rovescio del mio malefico potere. St...