☙ 𝙳𝚞𝚎 𝚖𝚎𝚜𝚒 𝚍𝚘𝚙𝚘 ❧
Cyran
Il fazzoletto di pizzo pruriginoso intorno al collo mi stava facendo dannare. Mi grattai nervosamente la gola, scegliendo alla fine di perdere il conflitto e lasciar vincere quello stupido pezzetto di stoffa. Me lo strappai dal resto del completo elegante e mi aprii la camicia di due bottoni. No, d'accordo, quattro bottoni, abbastanza per far ammirare al resto del mondo i miei stupefacenti pettorali scolpiti. Certe cose gli Dei le donavano per essere sfoggiate. Non farlo sarebbe stato sacrilego, vero?
Mi allisciai il farsetto verde smeraldo e con la coda dell'occhio notai che la graziosa serva mi stava roteando attorno per sistemarmi il merletto che sporgeva dai polsini. Avrei voluto strappare anche quello, comunque.
«Sicura che 'sta roba non è uguale a quella dei musicisti?» rimbrottai, memore dell'ultimo completo che l'alta società mi aveva costretto ad indossare. Anche quel farsetto era verde. Chissà se stavolta l'orchestra era vestita come me...
«Oh, non ne sono al corrente, Messer Rouge.» tubò la fanciulla, mentre mi accarezzava languidamente un bicipite. «Però, sapete, c'è ancora un po' di tempo prima dell'inizio della cerimonia...» propose, sbattendo le ciglia castane, mentre io distoglievo lo sguardo facendolo vagare all'interno della stanza.
«Nah.» fu tutta la mia risposta dopo una lunga pausa di silenzio e suspense, alzando le spalle. Un tempo non avrei rifiutato. Anzi, un tempo avrei chiamato stupido-coglione chiunque avesse rifiutato una simile offerta. Ma le cose erano diverse da un anno prima.
«Siete un rozzo! Un villano! Un idiota, proprio come dicono tutti!» strillò, prima di darsela a gambe, sbattendo violentemente la porta. Schioccai la lingua, incrociando le braccia.
«Ma guarda un po' questa...» borbottai, ravvivando la mia chioma, all'indietro sul capo, con una manata svogliata, prima di tornare a rimirarmi nello specchio. Lo sapevo pure io che ero un idiota: volevo terribilmente riuscire a farmi una bella sveltina, davvero, perché sarebbe stato tutto molto più facile. «Che cazzo, lo so anche io!» sbottai, fissandomi negli occhi, prima di distogliere lo sguardo.
Erano passati due mesi da quel giorno. Due mesi da quando avevamo perso Rhod, due mesi da quando avevamo salvato la principessa. Due mesi da quando non ero riuscito ad avere più una conversazione decente con Francis. Ormai non esisteva più nessun gruppo di avventurieri, uniti da una missione di salvataggio estremamente pericolosa: Abracadabra era sicuramente morto, Francis era immerso nel suo ruolo da perfetto futuro maritino e André... Meglio non soffermarsi su questo punto.
Il ritorno ad Akra era stato più tranquillo del previsto: avevamo navigato velocemente per le acque infestate nel Triangolo delle Bermuda, io avevo bruciato due o tre draghi marini; quando l'Oceano era tornato sicuro, un marinaio aveva catturato un volatile e passato giorni ad addestrarlo perché portasse un messaggio a destinazione. La comunicazione confermava la buona riuscita della missione.
A quel punto, un'intera flotta della marina reale ci aveva accolti e accompagnati fino al porto di Wicarema. Era stato un breve punto di ristoro, ma necessario perché facessimo un rapporto completo di ogni dettaglio della nostra avventura al sovrano di Akra, a capo della flotta. Ci eravamo accordati tutti, principessa compresa, di non dire nulla né sulla natura della principessa, né sul coinvolgimento di Rhod nella vicenda. Non era giusto che fosse ricordato come un colpevole. Lui si era sacrificato per noi: era un eroe.
Ovviamente, Francis mantenne il segreto sulla nostra "relazione", di cui anche la principessa era all'oscuro. E io non potei far altro che assecondarlo. André, invece, a malapena aveva parlato... Di qualsiasi cosa.
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Per arrivare a Lei | 𝑩𝒐𝒚𝒙𝑩𝒐𝒚 |
AventuraCOMPLETATA (Capitoli: 38/38) || BOYXBOY - R18 || Dal capitolo 14: Ero stregato. Stavo baciando un principe che era già promesso ad un'altra. Stavo baciando un ragazzo che, con quegli occhi temporaleschi, era il rovescio del mio malefico potere. St...