30. Alba, Lunedì 15 Settembre h:10:00

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Abusano di me,ripetutamente, in fretta, senza nessun riguardo.

All'inizio devonotenermi ferma ma mi stanco, e dopo un po' non è più necessario.

Sono forti, sono in tre,io sono sola.

Non sono più padrona delmio corpo e, a dire la verità mi sembra di guardare la scenadall'alto.

Quando hanno finto, midicono di rivestirmi, lo faccio come un automa, sono in trance.

Siamo in un appartamentovuoto, nessuno abita qui, non ci sono quadri alle pareti e ilpavimento è sporco. C'è un materasso matrimoniale buttato in unangolo di questa stanza che, se resa abitabile, dovrebbe rappresentare ilsalotto.

E' lì sopra che mihanno tenuto la maggior parte del tempo.

Si sono burlati di me, aun certo punto mi hanno fatta camminare a quattro zampe ordinandomidi fare il giro della stanza.

Quando infilo la camicia,mi rendo conto di stare tremando, loro non fanno più caso a me eparlano non riesco bene a capire di cosa, cerco le scarpe che sonofinite in angoli diversi della stanza.

Quando siamo arrivati nonhanno avuto certo riguardo di ripiegare i miei vestiti, me li hannopraticamente strappati di dosso, in due, mentre scotto, alle miespalle mi teneva forte le braccia.

Ho provato a ribellarmi, aurlare, anche quando un ceffone ha urtato la mia faccia.

In quel momento ho sentitoScotto dire che non era quello il modo, che i segni sulla faccia sisarebbero visti, dovevano convincermi in un altro modo. . . E hosentito un colpo forte all'altezza dello stomaco, l'ariaabbandonare completamente i miei polmoni e il buio raggiungere i mieiocchi.

E' stato in quelmomento che mi hanno tolto le scarpe e le hanno gettate dove capitavamentre ridevano sguaiatamente complimentandosi fra loro per latrovata.

Quando finalmente sonoriuscita a respirare di nuovo, è arrivato un altro pugno, da partedi quello che non mi aveva ancora colpito, annullata a quel modo mihanno scaraventata sul materasso e hanno finito di spogliarmi mentremi parlavano in modo scurrile.

Hanno fatto i loro comodi,mi sento un rifiuto umano, ma finalmente è finita!

-Madame, è ora di andare -

La voce di Scotto mi destadai miei pensieri.

-Prima però voglio farti vedere una cosa-

Prende il telefono e mimostra un filmato ...

Sono io, è ladocumentazione di tutto quello che è successo dentro questoappartamento nelle ultime ore alzo lo sguardo dal telefono.

-Non capisci carissima?-

Si, ho capito che non èfinita come speravo, ma faccio ugualmente di no con la testa.

L'ucraino, che si chiamaDominik, sorride beffardo mentre quel demonio riprende la parola.

-Dunque, Max ha con me un debito di svariate migliaia di Euro, e gli interessi, come ben saprai fanno lievitare la cifra ogni giorno. Lui dice che non ha più un centesimo, ma che non gli importa se mi servo di te, quindi, d'ora in poi, ti procurerò i clienti e intascherò i guadagni fino alla completa estinzione del debito. Se ti rifiutassi, o potesse venirti in mente di denunciarci, questo video arriverà sul telefono del preside della tua scuola e verrà diffuso in rete in modo ... come si dice? Ah si! Virale! Hai capito? -

Lo guardo, non dico nullama lui continua

-Va da se che tutte le prestazioni che ti verranno richieste dai presenti, da soli o insieme saranno completamente gratuite-

oltre la laguna ( COMPLETO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora