35. Alba, Giovedì 18 Settembre h. 13:30

18 0 0
                                    


Chissà!

Se tutta questa bruttastoria si potesse risolvere, affitterò un appartamento, anche sefosse una topaia, me ne andrò a vivere da sola!

SE tutto potesserisolversi, vorrei tanto avere una bacchetta magica per cancellare ilmomento in cui ho conosciuto Max.

Ormai ciò che è fattosta portando le sue conseguenze e posso solo affrontarle, mettere latesta sotto la sabbia è inutile.

Chiamo velocemente a casaper avvisare che non pranzerò lì.

Mia madresfoggia tutto il suo repertorio di....

genitoreinpenaperchènonsachefinefaràsuafigliadiquestopasso,

ma nonmi faccio infinocchiare dalle sue lamentele, in fin dei conti se sonoin questa situazione è principalmente colpa sua.

No!

E'colpa mia perchè non ho mai osato disubbidire.

Affretto il passoverso il palazzo di Ruben.

Visto da fuori èveramente magnifico, sembra ristrutturato di recente ed emana lastessa aura sicura di chi lo possiede.

In stile tardogotico ecompletamente bianco, sul portone si legge una targa nera coneleganti caratteri dorati " Ing. Miniati Ruben" .

Il portone è aperto,entro e mi ritrovo nel maestoso atrio .Chiamo l'ascensore evado al secondo piano, sgattaiolo fino all'elegante portone di casasua, suono il citofono.

Ruben stesso viene adaprirmi e mi fa accomodare. Mi rivolge un sorrisoradioso, mi strizza l'occhio e io sono semplicemente tramortita,non riesco a fare altro se non sorridergli a mia volta e pensare cheè l'uomo più bello di questo mondo.

Ma con stupore mi accorgoche in casa, seduto sul divano c'è qualcun altro oltre a noi due.

E' un uomo, deve averecirca quarant'anni, ha i capelli biondo scuro e la barba incolta,indossa un paio di jeans e una camicia color ruggine. E' seduto in modorilassato, ma quando mi vede si alza e viene verso di me tendendomila mano.

-Buongiorno signorina Argenton, sono Giacomo Flamina e sono il maresciallo dei carabinieri di Venezia. -

La buona educazione ha lameglio sullo stupore e alzo la mano per stringergliela. Ha una stretta di manocalda e vigorosa, mi sorride con i suoi occhi castani e mi staimmediatamente simpatico.

-Conosce il mio nome maresciallo ... -

-Si, Ruben mi ha parlato di lei ... e dei suoi problemi.-

Chino la testa, questa èuna strada da cui non si può tornare indietro, il meccanismo stagirando ormai.

-Non state lì in piedi! Il pranzo è pronto e si raffredderà, sediamoci e discutiamo a tavola!-

Ruben attira la nostraattenzione dalla penisola della cucina e noto solo ora che c'è untavolo apparecchiato per tre sopra il quale sono disposti alcunivassoi in alluminio.

-Ho preso un po' di cose dalla gastronomia qui vicino, spero vi piacciano!-

Mentre lo dice mi guardain modo intenso e io mi sento vibrare fin nel mio angolo piùprofondo.

Ci dirigiamo verso iltavolo e Ruben mi scosta la seggiola per farmi sedere, viene da unaltro pianeta, ne sono certa!

Deve leggere la sorpresanei miei occhi perché mi sorride in modo strano.

Il maresciallo si siede asua volta e si serve un pezzo di lasagna.

-Miniati, tu si che sai come fare bene le cose!-

oltre la laguna ( COMPLETO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora