Capitolo 36

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POV FRANCESCO

Era passato un giorno dalla furbata di Alessio ed Abby, pensavo stesse andando tutto bene sia a casa di Abby che qui con Ale, almeno fino ad ora, quando il mio cellulare vibrò, era Maddie che mi informava che sua sorella era stata mandata in collegio, ma non sapeva se avvisare Alessio, il messaggio finì con la frase 'scegli tu se dirglielo..' appena bloccai il telefono mi sedetti sul divano chiudendo gli occhi e mettendomi una mano sulla fronte, non sapevo se dirglielo o meno, avevo paura facesse qualche altra cazzata, mentre pensavo a cosa sarebbe stato meglio fare, si aprì la porta d'ingresso ed entrò lui,

"Ehi Fra tutto bene?" Chiese Ale con tono preoccupato,

"Mica tanto..." Risposi io alzandomi, da dov'ero seduto sospirando,

"Qualcosa non va?" Ridomandò lui, feci un respiro profondo prima di iniziare a parlare,

"Ale.. mi ha appena detto Maddie che.. Abby è stata mandata in collegio, domani mattina presto se ne va, mi spiace"

Non reagì, per qualche secondo rimase immobile a fissarmi nella speranza che fosse un brutto scherzo, ma quando capì che, purtroppo, era tutto vero mi mise le mani sulle spalle e con tono abbastanza alto chiese

"Dov'è quel collegio?!"

"Non lo so, non me lo ha detto" Risposi

"E comunque non potresti far niente" Continuai, mentre pronunciavo queste parole mi rattristavo sempre di più, mi mettevo nei suoi panni,

"Chiama Maddie, ora!" Mi ordinò, io mi girai verso il tavolino posto davanti il divano, presi il cellulare e composi il numero di Maddie,

"Pronto, Francesco?" Iniziò la chiamata lei,

"Ciao Maddie, si sono io, ti passo Alessio, un bacio" Risposi per poi passare il telefono a lui che, da quanto era in ansia, non la salutò nemmeno, iniziò subito con chiederle

"Dove si trova il collegio? Dov'è Abby?",

POV ALESSIO

Appena Fra mi passò il telefono iniziai a fare domande,

"Il nome dell'istituto non lo so, ma so che si trova a due ore di strada da qua, è facile da trovare è l'unico collegio del paese, Abby ora non può rispondere è con nostro padre" Mi rispose Maddie alla domanda posta precedentemente,

"A che ora arriverà?" Chiesi

"Non saprei, alle 7:00 parte da casa, arriverà in mattinata" Rispose

"Alessio non andare a trovarla, deve dimenticarti, sta soffrendo troppo, lo dico per il suo bene" continuò

"Non deve dimenticarmi, io non voglio dimenticarla" Risposi triste ed arrabbiato, poi chiusi la cornetta del telefono, lo restituì al proprietario e corsi in camera, che da poco condividevo con Fra,

"Ale che hai intenzione di fare?" Mi chiese il mio amico notando che stavo cercando le chiavi della macchina e la patente,

"Voglio andarla a trovare prima che rinizi la scuola" risposi, un volta trovate andai a stendermi sul divano, con indosso una maglietta e dei boxer, il mio pigiama, a guardare un po' di televisione aspettando, ansiosamente, il giorno successivo.

*ore 10:00*
I passi di Francesco mi svegliarono, ho il sonno molto leggero, aprì gli occhi vidi che erano le 10, ormai Abby sarà già arrivata a destinazione e sperai che suo padre se ne fosse già andato, ma nel dubbio mi alzai e mi preparai con calma.
La mattina passò molto velocemente,

"Oh cazzo sono già le 13:30?!" Esclamai guardando l'orologio, corsi in bagno per lavarmi e vestirmi poi, dopo aver preso: cellulare, le chiavi dell'auto e la patente, salutai Francesco che mi guardava con aria preoccupata,

"Stai tranquillo, niente cazzate promesso" lo rassicurai,

"Speriamo" disse a bassa voce, dopodiché uscì di casa salì in macchina e mi avviai.
Dopo tre ore di viaggio ecco che vidi in lontananza l'istituto, ci avrei messo molto meno se non avessi sbagliato strada ottocento volte, parcheggiai e quando arrivai davanti all'entrata, dopo aver bussato, mi resi conto che non avevo pensato ad una scusa plausibile, ormai non c'era più tempo per pensare, perché la porta si aprì,

"E tu chi sei?" Chiese la suora, rimasi zitto nella speranza che mi arrivasse in fretta in mente qualcosa da dire, ma lei mi precedette dicendo,

"Ah! Tu devi essere il nuovo barista! Vieni entra"

Feci un respiro profondo ed entrai sorridendo ed annuendo, che fortuna!
La suora mi spiegò gli orari di apertura, mi spiegò anche che mi era vietato frequentare le studentesse e mi informò della paga che mi sarebbe spettata a fine mese, ed io ovviamente accettai, senza pensarci, il lavoro.
Iniziai alle 17:00, mi stavo avviando al bar, in lontananza, vidi una ragazza seduta ad un tavolo che fissava qualcosa, mi avvicinai, stavo per chiederle che cosa volesse ordinare, ma le chiesi tutt'altro una volta capito che quella ragazza era proprio lei, Abby.

POV ABBY

Ero assorta nei miei pensieri finché venni distratta da qualcuno

"È una persona importante?" Chiese una voce riferendosi, sicuramente, alla foto che ormai stavo fissando da tempo.

Era una voce familiare, per un istante l'immagine di Andrea mi attraversò la mente, mi alzai dal posto e mi girai, stavo per svenire quando mi ritrovai davanti Alessio.

"A-Alessio!" Tutto qui, queste erano le uniche parole che mi uscirono dalla bocca,

"Ho fatto 2 ore di viaggio mi merito almeno un abbraccio" scherzò lui, due secondi dopo ero fra le sue braccia, quando mi staccai, presi tra le mani le sue guance paffute, appoggiai il mio naso al suo, sorrisi e poi feci incontrare le mie labbra con le sue, lo baciai come se fosse l'ultima volta, non credevo ancora che lui fosse qui, non pensavo mi amasse così tanto...

"Perchè sei venuto qui?" Gli chiesi appena ci staccammo, non rispose subito, prima mi stampò un altro bacio e poi rispose

"Mi serve un lavoro, qua cercavano un barista..."

"Stai scherzando?" ridomandai incredula

"Ci servono soldi se vogliamo andare a vivere a Parigi.." aggiunse rispondendomi

"Tu sei pazzo!" dissi ridendo

"Si, di te.." rispose lui, dopo quella frase, che mi sciolse il cuore, gli misi le braccia intorno al collo e in punta di piedi per ritornare a baciarlo, mentre mi baciava aveva le sue mani appoggiate ai miei fianchi, ad un certo punto le sentì scendere fino ad arrivare all'altezza delle mie cosce per poi tirarmi su per prendermi in braccio.

Amavo quel ragazzo ogni giorno di più, ed ora, ero sicura che nessuno ci avrebbe più divisi, ma come al solito parlai troppo presto...

Tu sei il mio RomeoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora