Capitolo 35

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Quando quel portone si aprì notai subito una scala enorme, non mi sentivo per niente a mio agio in quel posto, era freddo, cupo, calmo e molto silenzioso, ed io non ero abituata nè al silenzio nè alla calma.

"Qua siamo al piano terra, a destra troverai la mensa, vieni te la mostro" incominciò a dire la suora, mostrandomi le varie parti di quella struttura,

"Là, subito dopo la mensa, c'è un piccolo bar, nel caso avessi bisogno di una merendina" continuò indicandomelo, era in assoluto il bar più orribile che avevo mai visto, uno di quei ripostigli minuscoli e bui, non c'era nemmeno il barista

"Mi scusi, ma... il barista?" Chiesi notando la sua assenza

"Ah giusto, ne stiamo cercando uno nuovo, perché una settimana fa è deceduto" spiegò lei, rimasi spaventata dalle sue parole.
Di seguito mi mostrò la loro libreria, deserta anche quella,

"Ma ci sono solo io in questo collegio?" Chiesi

"Certo che no! Le altre 19 ragazze sono in giardino a fare attività fisica" rispose la suora.
Percorremmo la scala che portava ai dormitori, le stanze, erano solo 30, ma rispetto agli altri locali erano molto grandi,

"Questa è la tua stanza, la condividerai con altre 3 ragazze" disse mostrandomi la camera numero 6,

"Ecco a te la chiave" continuò porgendomela, poi mi sorrise, mi accarezzò il braccio e prima di andarsene si presentò

"A proposito io sono Suor Maria Angela".

Una volta rimasta sola chiusi la porta, misi la valigia, insieme alla borsa, vicino ad una delle tre finestre ed osservai fuori, poco dopo sentì delle voci che si facevano sempre più vicine finché la porta si aprì e mi ritrovai davanti a tre ragazze, le mie coinquiline.

Quando quest'ultima si aprì io mi girai di scatto e visto che loro non accennavano neanche un sorriso, un po' timidamente mi presentai

"Ciao sono Abigail, sono arrivata da poco..." Notai che solo la ragazza al centro fece un sorriso, invece le altre due abbassarono la testa e si avviarono ognuna al proprio letto

"Piacere io sono Lucrezia e loro sono Tania e Jenny, non sono molto sociali" Disse ridendo

"Che cos'hai combinato per essere stata mandata qua?" Mi chiese lei subito dopo

"Stavo per partire per Parigi con con il mio fidanzato, il ragazzo che ai miei genitori ed a mio fratello non piace..." Risposi innervosita

"Che coraggio!" Esclamò, io intanto dopo aver scrutato qual'era l'unico letto libero mi avvicinai ad esso e iniziai a svuotare la valigia,

"Tu perchè sei qui? E perchè loro sono così associali?" Chiesi a Lucrezia

"Io sono qui perchè non ascolto nessuno e rispondo male a tutti, sono una ribelle" La spiegazione venne seguita da un occhiolino divertito da parte sua poi continuò dicendo

"Invece Tania è da quando è arrivata che non parla, è arrabbiata con il mondo per ragioni di cui non sono a conoscenza, ed infine c'è Jenny che è per metà americana e parla solo con i suoi amici americani..." Annuì un po' perplessa,

"Sinceramente aspettavo da tempo che arrivasse una persona come te, era come se fossi sola" Aggiunse a bassa voce, in modo che potessi sentire solo io.

Ormai facevo parte di quel collegio e tra un'ora avrei preso parte anch'io alle loro solite attività.

Alle 15:00 finì la 'giornata', da quel momento basta sport o lezioni fino alle 18:00, quindi tornai in camera mi stesi sul mio letto con le cuffie nelle orecchie, verso le 17:00 andai a fare un salto al bar, come al solito era vuoto, quindi mi sedetti ad uno dei tavoli e mi immersi nei miei pensieri, mentre giocavo con il portafoglio si aprì e da uno scomparto uscì una foto di Alessio, la malinconia non tardò ad arrivare, rimasi a fissare quella foto per una manciata di minuti finché non venni disturbata.



Ehi belle!!!
Grazie per tutti i voti ed i meravigliosi commenti, scusate il ritardo.
Ieri avete visto amici? Che squadra tifate?
Bacio grosso<3

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