...Rimanemmo pietrificati nel vedere mio padre entrare nella stanza,
"Che ci fa lui nella tua camera?" Chiese alzando la voce infuriato, nel frattempo Alessio si alzò in piedi mostrando le mani, come un ladro,
"Stia calmo signore, non è successo niente" Cercò di difendersi, ma mio padre si scagliò contro di lui spingendolo così forte da fargli perdere l'equilibrio,
"Non avvicinarti mai più a mia figlia!" Urlò sempre di più l'uomo,
"La prego non ci divida, amo Abby più della mia vita, è la cosa più importante che ho" Rispose Alessio guardando verso di me, ero ancora seduta per terra che guardavo la scena preoccupata e quando sentì le sue bellissime parole un dolcissimo sorriso si posò sulle mie labbra,
"Ma smettetela con queste frasi fatte è solo una cotta insignificante adolescenziale la vostra, comunque Abby non ti appartiene, lei si sposerà con Gabriel, il suo coreografo" Si rivelò mio padre, io spalancai gli occhi e mi alzai da terra incredula delle parole appena sentite,
"Quindi era tutto programmato! Ecco perchè ci tenevi tanto a farmi diventare ballerina, ecco perchè mi avresti lasciata andare a Hollywood, ora tutto quadra, non ti è mai interessato di me, di quello che avrei voluto diventare" Mi feci sentire buttando fuori tutta la rabbia che avevo dentro, per un minuto in quella stanza si stese il silenzio, poi mio padre mi afferrò con una mano il mio braccio e con l'altra la valigia
"Basta, ora raggiungi Gabriel che partite, dì addio ad Alessio" Mi ordinò, un infinità di lacrime rigarono il mio viso, cercai, senza risultati, di raggiungerlo per dargli un ultimo bacio, ma mio padre me lo impedì tenendomi sempre più stretta a lui e dicendo
"Salutalo da qui" Poi mi diede una spinta per incoraggiarmi a scendere, al piano di sotto c'era parte della mia famiglia pronta a salutarmi.
"Ciao tesoro abbi cura di te e stai attenta" Mi salutò mia madre, infine aggiunse un sorriso che non ricambiai,
"Buona fortuna sorellina" Disse Andrea, gli saltai al collo e facendo finta di abbracciarlo gli sussurrai all'orecchio queste parole
"Dì a Maddie che la saluto e di farsi sentire presto, sarà una delle uniche due persone che mi mancheranno" Quando finì di parlare Andrea si staccò immediatamente, infine arrivò il saluto di mio padre,
"Sappi che tutto quello che sto facendo, lo sto facendo per il tuo bene.." Mi disse appoggiando le sue mani sulle mie spalle,
"Se volessi veramente il meglio per me, non ti saresti comportato così" Risposi seccata scrollandomi dalla sua presa e, stortando gli occhi mi avvicinai lentamente all'uscita, una volta raggiunto il taxi mi si avvicinò Gabriel che mi rese prigioniera in un suo abbraccio e disse a bassa voce
"Non vedo l'ora di arrivare a destinazione, il posto dove inizierà la nostra vita insieme" A quelle parole m'irrigidì, ma non potei reagire e quindi entrai silenziosamente in auto, ero consapevole che una volta aver messo piede dentro quel veicolo sarei diventata una prigioniera e che, sicuramente, non avrei mai vissuto la vita che sognavo da sempre affianco al mio 'principe' delle favole.
L'autista accese la macchina, per un ultima volta guardai il volto dei miei famigliari, forse l'unica davvero dispiaciuta e preoccupata era mia madre, fissai l'asfalto poco dopo, ma l'unico sguardo che non avrei mai dimenticato era quello di Alessio, quando alzai leggermente lo sguardo in cerca della mia stanza, lo vidi affacciato al mio balcone che mi guardava con le lacrime agli occhi e il labbro inferiore tremolante,"Non preoccuparti amore mio, ci incontreremo ancora" Mimai con le labbra e finì la frase con un 'ti amo' che forse, tra tutte le parole che avevo pronunciato, era l'unica che aveva capito, senza farsi vedere mi mandò un bacio e poi si fece sempre più piccolo fino a sparire, fu allora che guardai il cielo sforzandomi di non piangere, ma anche se all'esterno apparivo come una roccia dentro stavo morendo all'idea che non avrei mai più rivisto il mio unico grande amore.
La mattina seguente arrivammo a Hollywood dopo un lungo viaggio che passai, interamente, a dormire,
"Ti va se prima di andare a casa ti mostro il quartiere?" Mi chiese Gabriel una volta usciti dall'aeroporto, io annuì col capo, ci venne a prendere il suo autista che ci portò a visitare il centro della città, la periferia ed infine, ma non per questo meno importante, il teatro più famoso della città, nonché il palco che avrei già iniziato a frequentare il giorno successivo,
"Oddio, ma è enorme!" Esclamai,
"Che bello, finalmente ti sento parlare!" Rispose lui sorridendo con gioia,
"Oggi è giorno di chiusura, domani ti presenterò tutti i ballerini e lo staff, sono sicuro che ti troverai bene" Continuò rassicurandomi, poi, finalmente, mi portò a casa, ero distrutta e ancora un po' scombussolata dal viaggio.
Tralasciando il fatto, che già dall'aspetto esteriore, la casa, era bellissima, quando Gabriel suonò il campanello ci aprì una cameriera,"Bentornato signore" Lo salutò,
"Piacere, io sono Jasmin, la cameriera, se ti dovesse servire qualcosa chiamami" Si presentò con tono amichevole,
"Molto piacere, sono Abigail" Risposi ricambiando il sorriso, poi mi mostrò, brevemente, tutta la villa ed infine mi accompagnò nella mia stanza, rimasi a bocca aperta nel vederla, era: lilla con il soffitto bianco, il tutto abbellito con spruzzate di brillantini, letto a baldacchino, anche quello sulle tonalità del rosa, il materasso era pieno di piccoli cuscini con fantasie diverse, al lato opposto della finestra vi era situata una scrivania spaziosa in tinta al resto della camera, c'era anche uno spazio riservato solo alla danza, un balconcino stile principessa e un bagno tutto mio difronte al letto,
"Ora puoi andare" Ordinò lui alla cameriera, lei mi sorrise ed io ricambiai salutandola con la mano,
"Spero ti troverai a tuo agio qui" Continuò lui avvicinandosi a me, circondò la mia vita con il suo braccio destro, cercai di allontanarmi, ma lui strinse la presa,
"Ora vorrei disfare le valigie.." Inventai una scusa per allontanarlo,
"Le disferai dopo, voglio passare un po' di tempo con te" Rispose buttando i bagagli per terra, entrai nel panico...
Ciaooo, ecco un nuovo capitolo, è stato abbastanza difficile crearlo, ci ho messo tutta me stessa, per questo spero vi piaccia.
Questa parte di libro voglio 'dedicarla' a una mia cara amica che ha compiuto, da poco, gli anni<3
Vi va di fare una sorta di gioco? Scrivetemi nei commenti come pensate che sia il prossimo capitolo, vediamo chi si avvicina di più;)
E non perdetevi stasera i Dear Jack all'Arena di Verona in diretta su RTL, invece, per chi sarà lì di persona, buona serata!Bacione <3

STAI LEGGENDO
Tu sei il mio Romeo
FanfictionRomantica, con la testa fra le nuvole, ragazza studiosa con grandi aspettative per il futuro e una grandissima passione per la danza, Abigail è la quarta figlia di una famiglia composta da sette membri, deve compiere 18 anni e comincia a sperare in...