Capitolo 25

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Una volta finito di fissare la lettera pensando alla 'fuga', ritornai in bagno per prepararmi alla giornata che avrei dovuto affrontare.

Uscì dalla doccia dopo 15 minuti e con l'asciugamano legato in vita ritornai nella mia stanza, aprì l'enorme armadio che conteneva tutto il mio guardaroba, indossai i jeans neri che mi aveva prestato, ormai mesi fa Francesco, poi aprì il cassetto per cercare una camicia da abbinarci, alla fine, misi la mia camicia a quadri rossa e nera, mi asciugai velocemente con l'asciugamano i capelli e corsi in sala a cercare il cellulare,

"Finalmente sei pronto, io e tuo padre ti volevamo parlare del tuo compleanno" disse mia mamma, quando ci scontrammo in fondo alle scale, io annuì, come per incitarli a parlare,

"Noi il tuo regalo te lo diamo per primi, perchè ti servirà da stasera.." contiuò, non riuscivo a capire di cosa si trattava, erano troppo misteriosi

"Quindi quale sarebbe il mio regalo?" chiesi con un mezzo sorriso, impaziente della risposta

"Auguri bambino mio" disse porgendomi una busta, che io presi ed aprì, dentro vi era una carta di credito ricaricabile con 2.000€ già dentro

"Oddio grazie! Non posso crederci!" esclamai abbracciando i miei, ora avevo i soldi per Parigi!

"Però, c'è un però" aggiunse papà

"Una volta la carta di credito si esaurisce tocca a te ricaricarla, quindi, cercati un lavoro, noi ti abbiamo dato una spinta" continuò accompagnando le parole gesticolando, gli ringraziai l'ennesima volta prima di annunciare che avrei passato la giornata fuori con amici e la sera non sarei tornato a casa perchè sarei andato a festeggiare in centro.

POV MADDIE

Non avevo per niente voglia di iniziare i compiti, quindi, presi il quaderno di matematica e incominciai a scarabocchiare qualcosa, ma la pagina di quaderno si rigò poco dopo dallo spavento, sentì un rumore provenire alle mie spalle, mi girai e vidi Abby piombare nella stanza dalla finestra, ridendo mi avviai verso di lei per aiutarla

"Qualcuno si è accorto della mia assenza?" chiese intimorita,

"No tranquilla, ma ora togliti dalla faccia quel sorriso se no non c'è bugia che tenie" risposi scherzando, poi tornando alla scrivania chiesi

"Com'è andata?"

"l'abbiamo fatto..." non riuscì a finire la frase che mi ero già girata di scatto facendo cadere penna e quaderno dal tavolo

"Cosa? Abby, ma non siete nemmeno maggiorenni.." riuscì a dire solo questo, non sapevo che altro dire, era già tanto il fatto che non ero svenuta

"Non farmi la predica per favore, lo so, ma... è successo" disse raccogliendo da terra le cose cadute, poi si fermò un momento, si girò verso di me con la pagina di quaderno, piena di scritte con l'iniziale del nome di Fra, tra le mani, la guardai con gli occhi spalancati e le strappai via dalle mani il foglio

"Maddie, devi dirmi qualcosa?" chiese, ma io scossi la testa, facendo finta di niente

"parla!" mi ordinò e cedetti dicendo

"Francesco è speciale, da quando abbiamo passato quella sera insieme tutti i miei pensieri sono fissi su di lui, il problema è che l'ultima volta che mi ha scritto era per mettere in contatto Alessio con te.." mi rattristai un pochino, Abby stava per dirmi qualcosa, ma la suoneria del mio cellulare ci interruppe, accettai la chiamata,

"Pronto?"

"Maddie? Sono Francesco" misi una mano sulla cornetta ed urlai dalla gioia per qualche secondo. Dopo essermi 'sfogata' riportai il telefono all'orecchio e dissi semplicemente

"Ehi Fra!"

"Va bene se ti passo a prendere e ci facciamo un giro?"

"Ok, a che ora?" sembravo calma, ma in realtà mentre parlavo stavo saltando sul letto

"Tra mezz'ora"

"Perfetto, a più tardi" e chiusi la cornetta, buttai il cellulare sul letto e mi misi a correre per la stanza, Abby mi guardava stranita, quindi decisi di raccontarle quello che mi aveva appena detto Francesco, dopodichè mi aiutò a prepararmi.

Mi vestì semplice, un leggins nero, una canotta blu con sopra una maglietta bianca larga e le converse grige, piastrai i capelli e mi misi un filo di matita e un po' di mascara, dopo 5 minuti vibrò il telefono, era Francesco che mi avvisava che era arrivato, salutai mia sorella e scesi difretta dalle scale, per poco non cadevo.

Uscì di casa, mentre mi avviavo al cancello che mi divideva dalla strada, vidi in lontananza un ragazzo bellissimo appoggiato all'auto, mi avvicinai, ci salutammo e mi fece salire in macchina

"Dove andiamo?" chiesi

"Ti porto al lago d'Orta" rispose, adoravo quel lago, è uno dei laghi più romantici d'Italia, ci andavo sempre quando ero bambina, mi mettevo seduta a gambe incrociate sulla riva a fissare l'acqua e sognavo un giorno di andarci con la persona che avrei amato.

Arrivammo a destinazione dopo poco, parcheggiò a pochi metri distanti dal lago, aprì il bagagliaio e prese 2 asciugamani, me ne diede uno e ci avviammo verso la riva, stesimo gli asciugamani e ci sdraiammo

"Qua venivo sempre quando ero piccola" ruppi il silenzio

"Davvero? Credevo non conoscessi questo posto" rispose

"Certo che lo conosco, qua i miei genitori hanno annunciato a me e gli altri miei fratelli l'arrivo di Angie"

"Allora è un posto importante per voi?" chiese, annuì con la testa

"Tu invece come lo conosci?" domandai, da questa domanda partì una lunga conversazione che durò ore.

All'improvviso arrivò una forte ventata che mi costrinse ad alzarmi per coprirmi il volto con le mani, ma mi entrò ugualmente qualcosa nell'occhio, non riuscivo più ad aprirlo,

"Fra, aiutami, non riesco ad aprire l'occhio" dissi

"Aspetta fatti guardare, rilassa l'occhio inanzi tutto e prova ad aprirlo leggermente che provo a soffiarci dentro" mi consigliò, la sua bocca era vicino al mio occhio destro, soffiò leggermente e si sentì l'odore di menta inondarmi il viso, il mio occhio anche se ancora un po' rosso, ora stava bene, ma era il mio stomaco ad essere sottosopra, altro che farfalle, io avevo lo zoo nella pancia quando lui era così vicino a me

"G-grazie ora sto bene" lo ringraziai, lui sfoggiò uno dei suoi magnifici sorrisi, poi mi accarezzò la guancia e piano piano le sue labbra si avvicinarono alle mie, fino a che non si toccarono, poi lui si staccò, ma quando vide il mio sorriso in risposta si riavvicinò e incominciò a baciarmi, le nostre lingue si inrecciarono, io misi le mie braccia attorno al suo collo e lui appoggiò le mani sui miei fianchi.

Tu sei il mio RomeoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora