POV ABBY
Quella sera rifiutai la cena, andai a sedermi sul davanzale della finestra, guardai il panorama che mi offriva quella stanza, poi alzai gli occhi al cielo, quel cielo senza nuvole, senza una stella, in quell'immensità di blu scuro potevi notare solo una grande luna piena offuscata da qualche piccola nuvola, quella sera mi paragonai ad essa, mi sentivo da sola, in mezzo ad un mondo che non era il mio.
Passai ore sopra a quel davanzale, si fece l'una del mattino, c'era un silenzio assordante, non si sentivano più i passi della domestica, che facevano su e giù per i piani della casa, non si sentivano più le risate della gente che passeggiava durante il giorno nella via difronte, ero rimasta a casa da sola, non c'era nemmeno Gabriel, era uscito per sistemare la scenografia per lo spettacolo teatrale che avremmo iniziato il giorno seguente, di scatto alzai lo sguardo, mi sembrò di vedere, dietro un piccolo albero, lui, il ragazzo che tutte le notti sognavo, il ragazzo che occupava la mia mente ogni giorno, vidi lui, Alessio, distinto mi venne da appoggiare la mano sinistra sul vetro della finestra e poi lo seguì con lo sguardo, lo vidi attraversare la via difronte a me, fino ad arrivare al cancello della grande villa, dove ora, vivevo io, entrò e percorse la piccola via che portava all'ingresso, entrò, non potevo crederci, il mio Alessio era qui, per me.
Mi alzai subito dal davanzale dove ero stata per ore, andai allo specchio a sistemarmi i capelli e il mascara, ormai sbavato, a causa delle lacrime, mi preparai per bene, mentre mi sistemavo sentì dei passi raggiungere la mia stanza, ad ogni passo che sentivo il mio cuore perdeva un battito, non potevo crederci che il ragazzo per il quale avevo lottato tanto era riuscito a raggiungermi per salvarmi...
Mi sedetti alla scrivania per cercare di smettere di tremare, stavo per calmarmi quando vidi la maniglia della porta abbassarsi lentamente, sulle mie labbra si fece spazio un sorriso enorme che non ci mise poco a sparire."Suppongo tu sia felice di vedermi?" Chiese una voce che non assomigliava affatto a quella di Alessio, spalancai gli occhi alla vista di Gabriel,
"Dov'è Alessio?" Chiesi ad alta voce,
"Alessio? Ancora pensi a quello? Basta lui è il passato, tu non sei niente per lui, ti ha già dimenticata" Disse con tono fiero avvicinandosi a me e accarezzandomi delicatamente la guancia destra,
"Non toccarmi!" Urlai schifata tirandogli uno schiaffo sulla mano per allontanarla da me, ma non ottenni risultati, anzi, lo feci solo arrabbiare di più,
"Devi smetterla di trattarmi così, mi devi amare" Mi impose lui,
"Amarti? Tu sei pazzo, non ti amerò mai, mai!" Risposi con occhi lucidi, le lacrime ormai scalpitavano per uscire, ma non volevo mi vedesse piangere e quindi le ributtai indietro,
"Non preoccuparti, imparerai ad amarmi" Non riuscì a rispondergli che mi ritrovai le sue labbra sulle mie e appena sentì la sua lingua insistere per avere l'accesso ed incontrare la mia, lo spinsi indietro facendogli quasi perdere l'equilibrio,
"Io non ti voglio, è chiaro?" Chiesi mentre mi avviavo decisa alla porta della stanza, ma non riuscì a raggiungerla, che, Gabriel mi afferrò per i fianchi e con rabbia mi buttò sul letto, mi bloccò le braccia sopra la testa tenendomi dai polsi e iniziò a baciarmi il collo fino ad arrivare poco più sopra all'altezza del seno, ogni bacio che mi dava era una lamentela mia, continuavo ininterrottamente a dimenarmi per cercare di liberarmi dalla sua presa, fino a quando mi stancai, ad un certo punto mi sentì debole, cercai di sforzarmi per guardare Gabriel negli occhi, lo vidi sorridere soddisfatto, prima di chiuderli del tutto, e non sentire più nulla.
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Tu sei il mio Romeo
FanfictionRomantica, con la testa fra le nuvole, ragazza studiosa con grandi aspettative per il futuro e una grandissima passione per la danza, Abigail è la quarta figlia di una famiglia composta da sette membri, deve compiere 18 anni e comincia a sperare in...