Capitolo 41

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Dopo essere uscita di casa, raggiunsi l'angolo della strada poco lontano da dove mi trovavo, ed eccolo lí, in lontananza lo vidi, iniziai a correre per poterlo abbracciare il più presto possibile.
Arrivata davanti a lui con il fiatone sentì le sue mani afferrare i miei fianchi che attaccò al suo ventre e subito dopo le mie labbra erano sulle sue, ci baciammo ininterrottamente per tre minuti, le nostre lingue giocavano tra di loro, poi lui si staccò leggermente

"Ti amo" mi sussurrò a fior di labbra, non risposi, mi limitai ad allacciare le mie braccia al suo collo ricominciando a baciarlo, Francesco mi prese in braccio in modo che le mie gambe circondassero il suo bacino, con delicatezza mi appoggiò alla portiera anteriore dell'auto e senza smettere di baciarmi cercò, con la mano che non mi sosteneva, di aprire la portiera posteriore, una volta aperta mi fece stendere sui tre sedili di dietro, a seguire entrò anche lui, chiuse la porta e si stese su di me e solo quando sentì le sue mani infilarsi sotto la mia maglietta gli afferrai i polsi per bloccarlo e dirgli un po' preoccupata

"Non posso.."

"Mi ami?" Mi chiese appoggiandomi l'indice sulle labbra, io annuì silenziosamente e lui avvicinandosi sempre di più al mio collo sussurrò

"Allora puoi" poi riprese a riempirmi di umidi e dolci baci sul collo.
Dopo pochi minuti gli presi il viso fra le mani per far incrociare i nostri sguardi

"Fra, è la prima volta per me..." gli confessai con vergogna, avevo 18 anni ma ero ancora vergine, lui accennò un lieve sorriso per poi dire

"Non importa, stai tranquilla" Non so l'esatto motivo, ma le sue parole mi tranquillizzarono e facemmo l'amore.

POV ABBY
Una volta arrivata in camera scoppiai in un pianto che, grazie a Lucrezia, non durò tanto.
Io e lei passammo una notte insonne, io continuavo ininterrottamente a parlare di Alessio e anche lei si aprì raccontandomi del suo amore platonico.
Verso le 5 di mattina, dopo le continue lamentele dell'altra nostra coinquilina, Lucrezia si lasciò cadere tra le braccia di Morfeo, io, invece, decisi di andare al bar per farmi un tè caldo, quando fu pronto presi solo con il pollice e l'indice il bicchiere bollente, appena mi girai, per lo spavento, me lo versai più della metà sulla canotta,

"Alessio! Oddio che spavento.." dissi posando il tè sul bancone e afferrando qualche fazzoletto per pulirmi le macchie di sporco che si erano create,

"Abby scusami ancora" si scusò di nuovo lui, non gli feci finire il discorso, che mi intromisi rispondendo

"Tranquillo, tutta colpa mia, mi sono arrabbiata troppo per niente, ma non sopporto il fatto che non ti fidi di me"

"Non è che non mi fidi di te, soltanto che ho paura di perderti" disse avvicinandosi alle mie labbra,

"Non mi perderesti nemmeno se lo volessi" risposi sorridendo per poi affondare le mie labbra sulle sue.

*il mattino seguente*

"Forza, sveglia, vi aspetta una giornata impegnativa!" Era già la terza volta che la suora continuava ad urlare questa frase seguita dal rumore della campanella, il risveglio più brutto di sempre.
Senza voglia mi alzai, io e Lulu avevamo enormi occhiaie sotto gli occhi.
Una volta pronte raggiungemmo l'auditorium,

"Tra due giorni ci sarà una festa per beneficenza, dobbiamo mettere in atto uno spettacolo, abbiamo poco tempo, mettetevi d'accordo quale coreografia ballare e provate!" La suora finì la frase con un battere di mani e appena sparì dalla stanza si alzò un chiasso enorme.

Alla fine, dopo averne discusso per un po', scegliemmo di ballare sulle note di 'Firework' di Katy Perry, furono giorni intensi...


Ehii belle bimbe! Eccomi con un nuovo capitolo.. Vi anticipo che nei prossimi capitoli succederanno molte cose!! Intanto che ne pensate?
Bacioni<3

Tu sei il mio RomeoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora