Rimango aggrappata alla vita di Niall durante tutto il viaggio, e quando ferma la moto sono estremamente sollevata.
Non ho idea del perché mi sia lasciata trascinare qui, su questa cosa, da lui, ma ormai dovrei esserci abituata.Non ho mai idea del perché faccio certe cose quando si tratta di lui.
Sono sorpresa quando mi porge la mano, aiutandomi a scendere, ma non la rifiuto. Mi piace l'atmosfera che si è creata tra di noi, e non sarò io a rovinarla.
Mi guardo intorno e nonostante la poca luce, per via del sole che sta tramontando, mi rendo conto che siamo in quello che deve essere un parco.
Tutto è silenzioso qui, e non posso fare a meno di pensare che sia davvero bello.
Enormi alberi dalle chiome folte costeggiano i lati del viale che stiamo percorrendo, e c'è solo una panchina, in fondo."Vengo spesso qui," Comincia, rompendo il silenzio.
"Mi piace, è tutto così silenzioso e- Non so perché, ma mi piace.""Cosa fai quando sei qui?" Gli chiedo, e lui afferra la mia mano spingendomi a seguirlo su un prato.
Si siede e picchietta la sua mano sull'erba, indicandomi di sedermi vicino a lui.Lo spettacolo davanti a noi è mozzafiato. Il sole sta tramontando e le sfumature del cielo sono così romantiche che mi ritrovo a pensare a come possa un ragazzo come Niall trascorrere del tempo in un posto del genere, di sua spontanea volontà.
"Mi piace sedermi e stare qui, anche solo a pensare. È un ottimo posto per pensare." Mi dice.
"E a cosa pensi, di solito?" Gli chiedo, e porto il mio sguardo su di lui.
I suoi occhi, illuminati dalla fioca luce del sole, sono più chiari del solito, e distolgo lo sguardo quando si volta verso di me e mi sorride, prima di rispondermi."Al mio futuro." Dice.
"Dopo quest'ultimo anno, so che dovrò scegliere quale direzione voglio che prenda la mia vita, una volta fuori di qui. Mio padre mi ha sempre cresciuto con la convinzione che il football fosse il mio futuro. All'età di cinque anni, mi portava a vedere ogni partita degli Streaks e mi ripeteva che un giorno anch'io avrei indossato la maglietta della loro squadra." Dice, e sembra titubante per un attimo sul continuare, o meno.
"Domani pomeriggio gli allenatori della squadra saranno sulle tribune a guardarci giocare, e sceglieranno solo uno di noi, il migliore." Sospira, e mi guarda per un attimo.
"E vorrei che- beh, verresti?" Conclude, fissando i suoi occhi nei miei.
Non mi ci vuole molto a realizzare che sta parlando della stessa partita alla quale mi ha già invitata Nathan, e improvvisamente mi sento terribilmente in colpa per aver accettato di andarci precedentemente.
"Certo. Sarò in prima fila a fare il tifo per te." Gli dico sfoderando il miglior sorriso che potessi rivolgergli, e lui ride.
Lo guardo inarcando un sopracciglio e continua."Non puoi. In prima fila ci saranno gli allenatori, ma farò si che tu abbia il posto migliore." Mi fa l'occhiolino e lo imito quando scoppia a ridere di nuovo.
È incredibile come debba sempre contraddirmi su ogni cosa, ma se per ogni volta che lo fa, finiamo per ridere insieme in questo modo, allora potrei cominciare ad abituarmici.
"Che mi dici di te, invece? Che piani hai per il futuro?" Mi chiede, facendo incontrare i nostri sguardi ancora una volta.
"Vorrei andare alla Princeton, frequentare le lezioni di danza lì, e inoltre-"
"Tu balli?" Mi chiede.
L'espressione sul suo viso è chiaramente sorpresa.Abbasso lo sguardo sulle mie dita che stanno giocherellando con i fili d'erba, e annuisco timidamente.
"Mia madre ti adorerà." Borbotta, e strabuzzo gli occhi quando sento le sue parole. Il tono di confidenza con cui le ha pronunciate mi rende nervosa.
Lui sembra accorgersene perché si riprende subito, spiegandosi meglio.
"Lei ha una scuola di danza, qui a Londra, e trascorre la maggior parte del suo tempo lì dentro, ad insegnare. Potrei portartici, un giorno." Mi sorride.
"Sarebbe bellissimo." Gli dico, incontrando il suo sguardo ancora una volta.
Restiamo seduti lì per quelli che mi sembrano solo pochi minuti ancora, e invece è già notte fonda quando Niall parcheggia la moto davanti casa mia.
"Grazie per la bella serata." Lo ringrazio mentre mi sfilo il casco dalla testa, e glielo porgo.
"Sono io che devo ringraziarti. Non mi aspettavo che venissi, a dire il vero." Ride, e la sua mano incontra la mia, proprio come aveva fatto poche ore prima.
Fa un passo verso di me e solleva la mano, portandola sulla mia guancia.
La pelle ruvida del suo pollice sfrega contro il mio viso, e risucchio un respiro quando lo vedo avvicinarsi piano, prima di lasciarmi un bacio sulla guancia libera."Buonanotte Margareth." Soffia a pochi centimetri dal mio viso, i nostri nasi che si sfiorano.
"Buonanotte, Niall." Sorrido, e mi incammino verso il piccolo portico che antecede la casa.
Non mi volto, ma so che è ancora lì e non andrà via finché non mi chiuderò la porta alle spalle.
Quando lo faccio, mi ci appoggio con la schiena, e torno a respirare normalmente.Mi ci vuole un minuto per rendermi conto che mia madre è proprio di fronte a me, l'espressione confusa sul suo volto.
"Chi era?" Mi chiede, muovendo su e giu le sopracciglia perfettamente curate.
"Oh, mamma." Mi lamento, "Devi smetterla di sbirciare fuori dalla finestra." La rimprovero, gettandomi a peso morto sul divano color tortora e affondando la testa nel cuscino dello stesso colore.
La sento ridere e, dopo avermi dato la buonanotte ed avermi assicurato che avrei potuto spiegarle tranquillamente tutto la mattina seguente, mi lascia da sola.
N/A:
Ecco a voi il capitolo dieci, spero vi piaccia, e votate e commentate con il vostro parere, se vi va!
Un bacio.SPOILER-
"Niall, che succede?" Lo afferro per un braccio quando lui prova ad andarsene senza dire una parola, superandomi.
Non mi guarda, scende gli scalini e comincia a correre per il campo, lasciandomi da sola, in piedi, sugli scalini."Ragazza, fai stragi di cuori?" Mi chiede Olivia dall'alto, mentre salgo scalino dopo scalino con lo sguardo rivolto verso il basso.
"Cosa?" Le domando, non capendo il filo logico del suo discorso.
"Andiamo, hai visto come ha reagito Niall quando hai baciato sulla guancia Nathan?" Mi chiede, muovendo velocemente le sopracciglia su e giu, in maniera inquietante.
Dannazione.
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Beyond (ft. Niall Horan)
FanfictionMargareth Johnson è una semplice ragazza australiana che, a causa del trasferimento di sua madre per via del lavoro, è costretta ad abbandonare la sua vita a Melbourne per costruirsene un'altra nella bellissima città di Londra. Ma ancora non sa che...