Capitolo 22.

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NIALL'S POV

È stato Nathan, ha provato a violentarla.

È stato Nathan.

Ha provato a violentarla.

È stato Nathan.

Ha provato a violentarla.

L'espressione sul mio viso deve essere davvero preoccupante, perché gli sguardi dei ragazzi sembrano quasi scioccati. Le parole di Harry rimbombano nella mia testa e sento il sangue congelarmisi nelle vene, al loro suono.

Quel fottuto verme ha toccato Margareth, ha provato a violentarla.

Non riesco a mettere a fuoco la situazione, la rabbia mi sta annebbiando la vista e ho bisogno di sedermi. Mi chiedo dove fossi, quando tutto questo è fottutamente accaduto.
Perché lei non fosse insieme a me, invece di ritrovarsi da sola con lui.

"Devo trovare quello stronzo, giuro su Dio che lo uccido. Fottuto figlio di puttana." Urlo, e non mi importa minimamente se i ragazzi intorno a noi si voltano a guardarmi.
Che guardassero anche mentre farò ingoiare tutte le duecentosei ossa a quel pezzo di stronzo.

Fortunatamente Margareth e Olivia sono entrate prima che Harry mi mettesse al corrente di quello che è successo, mentre mi stava impedendo di raggiungerla.

Mi precipito all'interno dell'edificio, cercando a passo svelto la classe di Nathan.

"Dove diavolo è Nathan Atwood?" Sputo entrando bruscamente nella stanza, dopo aver bussato.

Il professore mi guarda con aria risoluta, e mi fa venir voglia di afferrarlo per il colletto della sua squallida camicia a fiori, di sbatterlo al muro e spaccargli la faccia.
Non è il momento di giocare all'alunno e il professore, perciò sarà meglio per lui se mi risponderà.

"È stato chiamato dal coach, è giu in palestra." Qualcuno dal fondo della classe mi informa, e riconosco la voce stridula di Madison.

Per quanto fosse insopportabile quando stavamo assieme, almeno è servita a qualcosa, stavolta.

Esco, ignorando il fatto che non ho augurato buon lavoro a quello stronzo di professore e ai suoi alunni di merda, e scendo di corsa le scale che portano agli spogliatoi della squadra.

Sento il sangue tornare a scorrermi nelle vene, bollente quasi da far male, quando trovo Nathan seduto di schiena sulla panchina, al centro della stanza.

"Figlio di puttana." Dico tra i denti, afferrandolo dai capelli, spingendolo violentemente contro il muro.

"Cosa cazzo-" Fa per dire, voltandosi, mentre si porta una mano sul naso, dolorante.

Supero la panchina, quasi saltandola, fermandomi a pochi centimetri dal suo viso. L'espressione sul suo volto è tutto ciò che mi serve per rendermi conto che sto facendo la cosa giusta, e che deve pagarla fottutamente cara.

"Come-" Il mio pugno destro entra a contatto con il suo zigomo, facendolo gemere mentre piega la testa di lato.

"Cazzo-" Ne sferro un altro, dalla parte opposta.

"Ti sei permesso-" Un pugno nello stomaco.

"Di toccarla-" Lo guardo accasciarsi a terra per il dolore, mentre il mio respiro è affannato.

"Avvicinati di nuovo a lei, e sei morto." Sputo sferrandogli un ultimo calcio, prima di lasciarlo lì, sanguinante, a terra.

Ho davvero bisogno di parlare con Margareth, per questo decido di recarmi in classe sua.

"Buongiorno, potrebbe uscire Margareth Johnson?" Chiedo, cercando di sembrare il più calmo possibile nonostante il respiro decisamente troppo veloce. La cerco con lo sguardo e la trovo immediatamente, in seconda fila, vicino ad Olivia, l'espressione preoccupata in viso.

"Lei è?"Mi chiede la professoressa, giocando in maniera fottutamente snervante con una penna.

"Niall Horan." Dico, mantenendo il contatto visivo con Margareth.

"Cinque minuti, non di più." Acconsente, e sono sollevato quando vedo Meg alzarsi, e venire verso di me.

"Quando pensavi di dirmelo?" La accuso, afferrandola per il gomito, una volta chiusa la porta alle sue spalle.

"Io.." Mi guarda con gli occhi spalancati, il terrore chiaro al loro interno. È spaventata.
Ha fottutamente paura di me, riesco a leggerglielo in faccia.

"Hai.. hai paura di me, Meg?" Le chiedo, avvicinandomi gentilmente al suo viso.

I suoi occhi si stanno bagnando, e le lacrime sono pronte a scendere sulle sue guance.

"Gesù, piccola." La stringo dolcemente tra le mie braccia e la sento cominciare a piangere, con il viso nell'incavo del mio collo, mentre stringe la mia maglietta con le mani.

Fanculo la scommessa.

N/A:

Comincio innanzitutto con lo scusarmi se non ho più aggiornato la storia, ma il profilo non dava più segni di vita, letteralmente, e mi diceva anche che la storia era stata eliminata, infatti ho creato un altro profilo dove ho ricominciato a postarla, come potete vedere dal commento che ho lasciato sotto al capitolo che precede questo, ma molto probabilmente lo cancellerò, dal momento che questo ha ripreso a funzionare. 

Parlando della storia, che dire.. QUESTO È DECISAMENTE IL MIO CAPITOLO PREFERITO, UNO DEI TANTI AHAHAH!

Come al solito vi chiedo di lasciarmi qualche voto o qualche commento facendomi sapere cosa pensate di questo capitolo, e se vi aspettavate una cosa del genere.

Un bacione, alla prossima!

Beyond (ft. Niall Horan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora