Capitolo 48.

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Canzoni per il capitolo:

You And Me - Lifehouse

New York - Snow Patrol

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Epilogo.

TRE ANNI DOPO.

Busso due volte sulla superficie spessa della porta di legno davanti a me, prima di aprirla per rivelare la figura della mia migliore amica avvolta in una nuvola di bianco tulle e pizzo ricamato.

Non si accorge della mia presenza, perciò resto a guardarla mentre osserva la sua immagine riflessa nello specchio, e riesco a cogliere la felicità guizzare nei suoi occhi.

"Sei incantevole." Penso ad alta voce, allontanandomi dallo stipite della porta e avanzando verso di lei.

"Credo di essere sull'orlo di una crisi di nervi." La sento dire, ridendo un po', mentre si rigira nervosamente l'anello di fidanzamento al dito.

"Sei ancora in tempo per scappare." Sto al suo gioco, accennando con un gesto del capo alla finestra alla nostra sinistra, che da sul cortile.

Mi rivolge uno sguardo di finto rimprovero, sospirando.

"È quello giusto, Olivia. Dopo tutto questo tempo siete ancora insieme, nonostante tutto e tutti, tuo fratello compreso, e se questo non vuol dire che siete fatti l'uno per l'altra allora non so davvero cosa significhi." La guardo dritta negli occhi mentre parlo, afferrandola dalle spalle in modo tale che presti davvero attenzione a quello che sto dicendo.

Un sorriso spontaneo le increspa le labbra, ed io faccio lo stesso quando mi stringe in un abbraccio di quelli che poche volte ci eravamo date.

"Ti voglio bene, Meg." Mormora, mentre entrambe ci sciogliamo dall'abbraccio.

"Anch'io." Le dico di rimando, e subito dopo la informo che sarei andata a prepararmi, in qualità di sua damigella d'onore.

"Il tuo vestito è nell'armadio." Accenna con il capo al guardaroba alle mie spalle. "Puoi restare qui, io andrò di sotto a controllare a che punto sono con i preparativi." Fa per andarsene, ma la interrompo prima che possa afferrare la maniglia della porta.

"Non vorrai che Zayn ti veda con addosso l'abito prima della cerimonia?" Le domando con fare ovvio, riferendomi al fatto che porti sfortuna.

"Oh no, lui dovrebbe essere già in chiesa. Avevamo concordato che ci saremmo incontrati all'altare." Mi informa, sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi.

"Oh, okay allora." Annuisco, e cammino verso l'armadio mentre sento il rumore della porta che si apre e si chiude subito dopo, indicando che se ne è andata.

Tiro fuori l'abito, protetto da una carta trasparente plastificata, e me lo appoggio al petto osservando il mio riflesso nello specchio.

È decisamente elegante, e raffinato. Il rosa antico del tessuto, in raso si sposa al meglio con i dettagli in oro sul davanti, e non posso fare a meno di pensare che è perfetto.

"Dovresti essere già pronta." Sento una voce fin troppo familiare alle mie spalle cogliermi alla sprovvista, e dallo specchio riesco a scorgere dei ciuffi biondi vicino la porta, segno che dev'essere appoggiato allo stipite di quest'ultima.

I miei occhi incontrano i suoi, azzurro chiaro proprio come la prima, o meglio la seconda volta che ci siamo incontrati, nel bagno della stessa casa in cui ci troviamo adesso, e proprio come allora, non hanno smesso di far volare all'impazzata le farfalle nel mio stomaco.

Beyond (ft. Niall Horan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora