Capitolo 9.

1.9K 95 2
                                    

Quando lascio l'edificio Nathan è in piedi, nel cortile, a qualche metro da me, e mi sta aspettando. Gli sorrido in lontananza e faccio lo stesso quando agita una mano in aria, in segno di saluto.

Mentre scendo la scalinata scorgo Harry e i suoi amici seduti su una panchina a pochi metri da me, e gli sorrido, ignorando lo sguardo insistente del biondo su di me quando mi avvicino a Nathan e gli do un bacio sulla guancia.

Non ho idea del perché questa situazione sembri così ridicola.

La reazione di Niall è stata piuttosto esagerata dal momento che tra me e lui c'è a stento un rapporto di amicizia, ma ormai dovrei essere abituata al suo costante cambiamento d'umore.

"Hey, Margareth."  Mi sorride.

"Hey, Nathan." Dico, e faccio lo stesso.

"Andiamo?" Mi chiede, e fa un cenno con il capo al grande cancello.
Annuisco e lo seguo, fino ad arrivare a casa sua.

- - -

"Hai una casa bellissima." Mi complimento con lui quando mi lascia entrare in quello che dev'essere il salotto.

"Umh, grazie.." Dice e si porta una mano sulla nuca, "faccio del mio meglio per tenerla ordinata. Sai, tra gli allenamenti e il resto, è spesso in disordine." Continua, e ride.

Lo seguo in cucina, e mi accorgo solo dopo delle sue parole.
Allenamenti?

"Quali allenamenti?" Do' voce ai miei pensieri.

"Football." Dice, mentre riempie due bicchieri di succo d'ananas.
Dev'essere questo il motivo per cui Niall sembra conoscerlo così bene da dire che è un idiota.

"Oh." Mi ritrovo a dire. Voglio chiedergli che tipo di rapporto ha con Niall, ma non voglio far prendere una cattiva piega al nostro discorso.

"Posso farti una domanda?" Mi chiede, porgendomi gentilmente il bicchiere pieno di succo.
Annuisco, prendendone un sorso.

"Cosa.. Cosa c'è tra te e Niall?"
Il succo mi va di traverso al suono delle sue parole, facendomi tossire violentemente.

Come può anche minimamente domandarsi una cosa del genere?

Quando mi riprendo, scuoto velocemente la testa, guardandolo con espressione seria.

"Cosa? Assolutamente nulla! Perché pensi una cosa del genere?" Inarco un sopracciglio.

"Ieri, beh- Sembravate molto intimi." Quasi ride, ed evito di prendere un altro sorso di succo per non morire soffocata.

"Umh, siamo.. amici, credo."
La mia voce è leggermente più bassa, ma riesce a sentirmi comunque, perché sorride.

"Quindi non se la prenderà o cose del genere se ti porto fuori a cena, un giorno di questi?" Mi chiede, e giuro di aver visto un barlume di speranza nei suoi occhi scuri.

Sono consapevole del fatto che mi ha appena invitata ad uscire, e so che in altre circostanze mi sentirei in imbarazzo, ma insieme a lui mi sento perfettamente a mio agio, non sento pressioni di nessun tipo addosso.

Annuisco. "Non se la prenderà o cose del genere se mi porti a cena fuori un giorno di questi." Lo imito, ed entrambi ridiamo.

Anche perché non avrebbe motivo di farlo, penso.

"Dovremmo studiare." Guardo l'ora sul cellulare, e lui si finge contrariato facendomi ridere, ma poi mi imita tirando fuori il libro di letteratura inglese.

- - - - - -

Sono sulla mia strada verso casa, dopo aver trascorso tre ore e mezza insieme a Nathan. Si è offerto di riaccompagnarmi a casa, ma l'ho ringraziato e ho rifiutato dal momento che volevo fare una passeggiata per conto mio.

La sua compagnia non mi dispiace, affatto. È carismatico e dolce, e non ha sbalzi d'umore che si verificano ogni tre per due.

Mi ha anche invitata alla partita che ci sarà domani pomeriggio nella palestra della scuola, e gli ho assicurato che sarei andata e che avrei fatto il tifo per lui.
Non sono mai stata ad una partita scolastica in Australia, per cui sono più o meno emozionata.

Scalcio un sassolino sull'asfalto e lo osservo rimbalzare di qua e di là fino a fermarsi ai piedi di qualcuno.

Sollevo il capo, e strizzo gli occhi più volte quando trovo Niall davanti a me, appoggiato su quella che sembra una moto.

Perché è qui?

Mi avvicino a lui e non dico nulla. Sono arrivata a conoscerlo abbastanza da sapere che se è venuto qui, ha qualcosa da dirmi.

Alliscio con le mani le pieghe che si sono formate sul mio vestito rosso durante le ore precedenti che ho trascorso seduta, mentre aspetto che parli.

"Sei stata con quel coglione?" Mi chiede, avvicinandosi.
Non nascondo l'irritazione a causa della sua scelta di parole per Nathan, ma decido di lasciar stare dal momento che non voglio avere una discussione con lui nel bel mezzo del vialetto di casa mia.

Socchiudo gli occhi e prendo un respiro profondo.

"Che ci fai qui?" Gli chiedo di rimando, cercando di sviare il discorso.

"Rispondi alla mia domanda, Margareth." Fa ancora un passo verso di me. I suoi occhi sono puntati insistentemente nei miei, e decido di distogliere lo sguardo.

"Si." Il suono della mia voce è quasi impercettibile, ma il modo in cui serra la mascella mi da la conferma che mi ha sentita.
Le sue dita percorrono il mio braccio, fino ad intrecciarsi con quelle della mia mano.

È incredibile il modo in cui i suoi gesti, le sue azioni, si contrappongano al tono duro delle sue parole.

L'espressione sul suo viso è chiaramente contrariata e tesa, ma il modo in cui mi sta accarezzando il dorso della mano è così dolce e rassicurante.

"Tocca a te." Gli ricordo, cercando di ignorare il tremolio nella mia voce.

"Sono venuto a prenderti." Accenna alla moto con il capo, e fa un passo verso di lei, tirandomi gentilmente.

"Come sai che abito qui?" Gli chiedo mentre lo seguo.
Lui inarca un sopracciglio, poi sorride.

"Ho chiesto ad Olivia questa mattina." Dice con un'alzata di spalle, come se fosse una cosa più che ovvia.

"Oh." Non so se sono più sorpresa dal fatto che sia qui o che abbia chiesto informazioni ad Olivia su dove abito.

"Salta su." Mi incoraggia.

"Oh no- Non ho intenzione di salire su questa.. cosa con te, Niall." Rido.
Non può davvero credere che io salga su questa moto insieme a lui.

"Per favore, fidati di me?" Il suo tono è quasi implorante.

Sospiro, spostando lo sguardo da lui alla moto e ancora dalla moto, a lui.
Serro gli occhi mentre gli stringo le braccia alla vita mentre parte.

"Dove stiamo andando?" Urlo, mentre il vento soffia più forte e il rombo della moto aumenta.

"Vedrai." Mi dice soltanto, e sospiro appoggiando la testa sulla sua schiena, chiudendo gli occhi.

- - -
N/A:
Non finirò mai di ringraziarvi, siete tutte così gentili!
Il capitolo è dedicato a Whisper_M perché è stata davvero molto carina!
Grazie ancora a tutte, e se volete seguitemi su Twitter, sono @amiamociniall se volete sapere qualcosa sulla fanfiction!

SPOILER-

"Grazie per la bella serata." Lo ringrazio mentre mi sfilo il casco dalla testa, e glielo porgo.

"Sono io che devo ringraziarti, non mi aspettavo che venissi, a dire il vero." Ride, e la sua mano incontra la mia, proprio come aveva fatto poche ore prima.
Fa un passo verso di me e solleva la mano, portandola sulla mia guancia.
La pelle ruvida del suo pollice sfrega contro il mio viso, e risucchio un respiro quando lo vedo avvicinarsi piano, prima di lasciarmi un bacio sulla guancia libera.

"Buonanotte Margareth." Soffia a pochi centimetri dal mio viso, i nostri nasi che si sfiorano.

Beyond (ft. Niall Horan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora