Capitolo 1

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Non è affatto per Fabio.

Non mi sento più la stessa da quando.. da quando ho conficcato una siringa nel collo della mia nemica e le ho iniettato aria pura nelle vene. Non sono più la stessa da quando l'ho vista così vulnerabile, totalmente spezzata da me, in lacrime. Non ho mai visto Zulema piangere prima di allora, forse è proprio questo che mi sta uccidendo. Credo di aver superato ogni limite tradendola in un modo così subdolo e senza alcun motivo logico. Sì le cose non andavano benissimo tra di noi, come sempre del resto. Ha cercato di uccidere mio fratello Roman e ha cercato di rimediare salvandomi dalle tirapiedi di Anabel battendosi al mio fianco. Mi ha protetta. Eravamo pari. Non so cosa mi abbia spinta a fare il lavoro sporco, ero cieca di rabbia, sconvolta dalla perdita dei miei e ho deciso di tradirla proprio mentre mi stava abbracciando, sono diventata Giuda. Ero così presa dal volerla mettere ko che non mi sono resa conto di quanto mi sentissi al sicuro tra le sue braccia. Ero così cieca dal volerle estorcere a tutti i costi quell'informazione da non accorgermi che non ero più io, non ero più Maca.

Sono soffocata da questi pensieri quando Kabila continua a insistere "La Maca di cui mi sono innamorata non.."

"Tu non hai idea di chi era quella Maca" taglio corto con un tono rigido e gelido. Non ne voglio più parlare. E poi cosa potrei dirle? Che sto così perché mi sento in colpa per Zulema? Non capirebbe mai, come in realtà non capisco nemmeno io "Mi hai chiesto di stare insieme quando eravamo nude sotto la doccia e non ci conoscevamo affatto" la ferisco. Ma è l'unico modo per farla smettere di torturarmi in questo modo.

"Hai ragione. Io sono quella stupida che si innamora a prima visita e spero di esserlo per tutta la vita" difende la sua persona con una risultezza ammirevole e finalmente mi lascia stare.

È l'ora di andare a dormire, le luci si spengono e tutte siamo sdraiate ognuna nel proprio letto. Sono in silenzio, per conto mio, ma nella mia testa c'è un caos tremendo.

Sole, come ogni notte prima di addormentarsi, prega ad alta voce "Dio.. proteggi Saray e il bimbo che porta in grembo, fa che sia una femmina e che soprattutto non assomigli alla madre... proteggi Tere e fai in modo che smetta di pipparsi qualsiasi sostanza che le capita a tiro......." Continua così per tutte noi.

"E per me non dici nulla?" Protesta Anabel sentendosi esclusa.

"Dio.. fa che.." Sole improvvisamente smette di parlare e poi riprende con tono preoccupato "..che quella donna che sta camminando in corridoio non sia Zulema" a sentire questa frase tutte balzano in piedi per andare a controllare mentre io mi irrigidisco rimanendo sdraiata e totalmente incapace di muovermi. Sento le esclamazioni di meraviglia, soprattutto gli schiamazzi di Saray di pura gioia nel vedere la sua migliore amica viva e vegeta camminare sulle proprie gambe.

Anabel torna a sdraiarsi dicendo "Ecco perché Maca aveva tutta questa urgenza di essere armata.. spero che tu riesca a dormire, tesorino" mi provoca ma resto in silenzio. Il viso rivolto al soffitto, il pensiero di lei sul punto di morte che mi promette che se mai si fosse ripresa mi avrebbe ammazzata. Tengo stretta il mio ciondolo della Vergine della Macarena mentre due parole restano scolpite nella mia mente: mi ammazzerà.

Non chiudo occhio per tutta la notte, tormentata dai miei stessi demoni. Non so se essere sollevata perché non è morta o terrorizzata perché presto lo sarò io. Zulema è una figlia di puttana ma so che quando fa una promessa la mantiene e lei è stata molto chiara sulle sue intenzioni nel caso si fosse ripresa.

Suona la sirena e tutte ci svegliamo, fa un rumore assordante ma è brutto dire che ci siamo abituate. Scendiamo dal letto e andiamo a fare colazione. Mi guardo costantemente le spalle senza farmi notare e ci sediamo al tavolo. Sono qui che mangio con le mie amiche quando un vassoio colpisce il mio e una persona si siede davanti a me: la novellina.

C'era una voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora