Capitolo 33

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"Ah sì? E cosa c'era sentiamo"

Mi sorride con fare da maledetta stronza quale è "Se vogliamo essere sincere, cercavi in tutti i modi di odiarmi.." mi dice e poi avvicina le labbra alle mie per aggiungere in un sussurro "..senza molto successo"

Sgrano gli occhi divertita "Perché tu no? Ho perso il conto delle tue scopate occasionali per non rischiare di finire a letto con me.."

Ride, è sempre bellissima ma quando ride di gusto lo è un po' di più "Tu non eri da meno.. e meno male perché altrimenti non avremmo Sofia" incrocio le braccia intorno al suo collo mentre lei mi tiene ben salda per i fianchi "Ma alla fine non sei riuscita a resistermi, non ci sei mai riuscita"

"Non ho dovuto insistere troppo" le ricordo con un tono basso.

Fa spallucce "Complici la droga e l'alcol" non lo pensa davvero ma vuole farmi incazzare.

Assottiglio lo sguardo "Penso che eravamo sufficientemente lucide per sapere che cosa stavamo facendo.. lo abbiamo fatto perché lo volevamo"

So perfettamente tenerle testa ed è una delle cose che ama di me, avvicina la bocca sul mio collo e mi lascia una scia di baci umidi. Sposto leggermente la testa per darle più spazio. Il suo respiro sulla mia pelle mi manda il cervello a puttane. Con le labbra sale fino ad arrivare accanto all'orecchio "Te lo ricordi?"

SEI ANNI PRIMA

Le droga sta iniziando a fare l'effetto desiderato, ho appena ammazzato due persone per proteggerla e sentivo il bisogno di staccare la testa. Ho spento la luce della caravana in modo tale che le le lucine natalizie colorate diano quella giusta atmosfera e la musica sta risuonando in tutta la stanza. Ballo, rido, mi diverto. Non mi sentivo leggera da troppo tempo e vivere con Zulema non aiuta affatto. Combattere contro il mio impulso di sfiorarla è tremendamente difficile. Mi volto e la vedo sdraiata a testa in giù. Mi abbasso per guardarla negli occhi e scoppio a ridere.

"Perché ridi? Che cazzo ridi?" Mi chiede ridendo a sua volta. Ha le pupille dilatate e uno stupido sorriso sulla faccia.

"È la prima volta. È la prima volta che provi dell'ecstasy" dico divertita.

Lei si mette a sedere e cerca un equilibrio, un autocontrollo "A me non mi fa niente" scuote la testa cercando di convincermi, con poco successo.

Rido "Non ti fa niente?" Le chiedo "Non senti euforia, una specie di amore.. per tutti quanti"

Scuote la testa ridendo "Sei proprio fuori"

È bellissima.. È magnetica.. e la voglio da morire "Sai cosa mi andrebbe?"

"Che cosa?" Mi chiede sempre con quel sorriso scemo.

Mi avvicino più seria e le sussurro "Di toccarti la faccia"

"Che cazzata.." borbotta alzandosi e aumentando la distanza fra di noi. Sono due anni che conviviamo, due anni che facciamo finta di odiarci, due anni che non ci sfioriamo neanche per sbaglio. "Sono fatta" dice fra sé e sé "Quando finisce l'effetto?" Beve un bicchiere d'acqua e lo posa sul lavello. Mi alzo in piedi e le vado di fronte, con l'indice inizio a tracciare tutti i lineamenti con un tocco delicato e un po' incerto. All'inizio mi guarda divertita ma poi si fa sempre più seria. Non diciamo una parola mentre io continuo a passare il polpastrello lungo tutto il suo splendido viso. Mi concentro su ogni dettaglio. Ogni particolare che rende lei.. Lei. Il naso, lo zigomo, la guancia, le labbra... "Noi non scoperemo" mi dice sicura.

C'era una voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora