Capitolo 19

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"È mia madre"

La guardo o meglio la fisso. Appena riesco a riprendermi, invento una scusa banale ma che possa reggere per sgusciare via da quella conversazione.

Potrei farmi i cazzi miei oppure informare l'unica persona che non vorrei nemmeno vedere. La scelta più saggia sarebbe quella di lavarmene le mani fin dal principio ma si sa che non ho mai brillato di saggezza.

Per prima cosa cerco Zulema, perlustro l'intero carcere prima di trovarla in un corridoio mentre sta parlando con alcune detenute. Interromperle sarebbe da maleducati ma non me ne frega un cazzo, la afferro per un braccio e la trascino via "Ancora tu?! Ma che cazzo fai?!" Protesta ma non si oppone.

"Mi spieghi che cazzo sta succedendo?!" Le chiedo ringhiandole contro.

Incrocia le braccia al petto e mi osserva incazzata nera "Da quando ti sei risvegliata mi parli in un modo che non mi piace.. vedi di rimetterti in riga" sibila.

"Che cazzo è successo in mia assenza?" Le chiedo a bruciapelo, non capisco perché nessuno voglia parlare

"Tutta una serie di cose in realtà" resta molto sul vago

Incrocio a mia volta le braccia al petto "Vuoi aggiornarmi?"

Scuote la testa "Non particolarmente"

"Vorrà dire che lo chiederò a Saray, a quanto so sei una madrina terribile" sibilo tornando sull'argomento. Che ormai è un dannato chiodo fisso che non riesco in alcun modo ad eliminare.

"Bada a come parli" ringhia.

"Sai.. trattarmi come una merda lo posso ancora capire ma lei.. è l'unica persona che ti è sempre stata leale! Come puoi essere così egoista?" Assottiglio lo sguardo mentre le sibilo contro.

"Io sono questa, Macarena, ma tu questo lo sapevi fin dall'inizio" questa è una giustificazione valida? No, non per me.

"Visto che sembra che tu abbia una spiegazione a tutto.. Mi sai dire che cazzo ci fa un'adolescente che sostiene di essere tua figlia in questo carcere?" Alla mia frase lei di colpo sbianca.

"Mia... No..." sgrana lo sguardo e smette di parlarmi.

Non serve che dica altro, la sua faccia parla per lei "Allora.. è vero"

Lei subito si attiva e mi minaccia "Macarena devi stare zitta"

Alla sua reazione sbotto "Credi che non lo sappia che è in pericolo? Qui dentro ti vogliono tutte morta! Il mio compito era avvisarti.. sbrigatela da sola.. basta che ne resto fuori" la lascio lì e me ne vado. Che faccia un po' quello che vuole basta che non mi coinvolga nei suoi drammi familiari.

Sono cambiate molte cose in questo carcere durante la mia assenza, una delle quali è proprio il direttore. Sandoval. Chi cazzo di sano di mente avrebbe mai messo lui a capo delle carceri? Nessuno. Eppure quel porco sadico era il direttore e, proprio per la fuga, era in conflitto a fuoco con Zulema. Le sue ragioni del coinvolgimento della piccola araba le avremmo scoperte molto presto.

Accadde in piena notte...

Suona l'allarme e ci fanno uscire dalle celle. Ci disponiamo di due lunghe file.. in ginocchio. Entra Sandoval in tutta la sua crudele figura e con il suo maledetto modo di fare. Inizia a camminare in mezzo "Sapete perché vi ho svegliato? Perché non molto tempo fa c'è stata una fuga.. e solo una detenuta è rientrata. Stiamo cercando l'altra, Zahir sa dove si trova ma non vuole collaborare perciò mi è stato chiesto di prendere provvedimenti.. sappiate che durante la notte ci saranno ispezionamenti a sorpresa" entrano altri secondini con i cani e iniziano a buttare per terra tutto quanto e fanno letteralmente un macello della nostra roba mettendo a soqquadro ogni cella. "In più vorrei presentarvi una persona.." in quel momento il sangue nelle vene mi si gela. Prende la piccola Zahir e la mette al centro in modo che tutti la vedano "Lei è Fatima... Zahir. Sono molto felice di presentarvela, è un po' timida ma sono convinto che riuscirete a darle il giusto benvenuto. E ora sappiate che ogni notte due detenute estratte a caso dormiranno in isolamento. Scegli tu mia cara" incoraggia la ragazzina spaventata. Fatima guarda Zulema. Lei non le degna nemmeno di un leggero sguardo. "Avanti bambina, non abbiamo tutto il giorno" la spinge un po' in avanti.

C'era una voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora