Capitolo 24

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OGGI

Sofia mi guarda un po' smarrita, capisco che questa storia sia tremendamente difficile da comprendere alla sua età, nonostante cerchi di semplificarla il più possibile "Sofi, che c'è tesoro?"

Arriccia un po' le labbra e mi confessa "Sono un po' delusa"

Aggrotto la fronte sorpresa "Da cosa?"

Spalanca i suoi grandi occhioni verdi e con una vocina da bimba semplifica in una frase quello che la tormenta "Pensavo che si amassero davvero!"

È questo il problema: fin da piccole ci riempiono la testa di tante favole dove il principe azzurro ci salva con un bacio del vero amore. Vero amore? Principe azzurro? La realtà è del tutto diversa, molto più complessa. Crescendo, è inevitabile rimanere deluse "A volte l'amore non basta.. nel loro caso in particolar modo" io non sono sicura di quello che provasse Zulema allora, ma sono assolutamente certa che qualsiasi cosa fosse non era abbastanza.

"Ma la guerriera mora.. dopo tutto quello che ha fatto.. Davvero non lo amava?" Mi chiede con le speranze che molto rapidamente si stanno spegnendo uno dopo l'altra. Quante volte mi sono posta la stessa domanda.. ancora oggi non ho la risposta.

Le dico ciò che mi dissi allora "Questo io non te lo so dire con precisione.. è anche vero che aveva davvero moltissime cose per la testa.." la scusa più inutile e banale del mondo ma necessaria per andare avanti a testa alta.

"Io spero che trovino un accordo" pensa ad alta voce.

"Un accordo?" Le chiedo accarezzandole i capelli d'oro.

"Sì.. litigano sempre" ride appena divertita ed io con lei. Non è che litigavamo, noi ci scannavamo proprio.

"Ah beh amore.. loro litigheranno sempre. Fa parte di loro. Sono così diverse che raramente possono andare d'accordo. Ma sai una cosa? È l'essere così diverse che le rende così uniche e speciali" ed era incredibile come nonostante le nostre differenze alla fine ci trovavamo sempre dalla stessa parte.

"Che è successo alla principessa Fatima?" una domanda che mi fa letteralmente gelare il sangue nelle vene. Di certo la verità non la posso raccontare.

Semplifico ancora una volta ciò che accadde in quel maledetto periodo dove tutto davvero precipitò inesorabilmente nelle tenebre "Lei.. lei non ha passato dei momenti facili, tesoro"

NOVE ANNI PRIMA

Fatima è con me nella mia cella, non sono d'accordo su quello che dice e fa la maggior parte del tempo ma abbiamo una bella sintonia. Quindi, accantonati i discorsi su cui sapevo avremmo discusso, ci troviamo spesso a chiacchierare insieme. Lei mi vede come l'unica che ha voluto proteggerla fin dall'inizio e io la vedo come una ragazzina indifesa con l'unica colpa di essere la figlia di Zulema. Ha i suoi lineamenti e il suo carattere pungente. Mi ricorda Zulema in tutto ciò che fa e in molte cose che dice.

È seduta sulla mia brandina quando si fa più seria per dirmi con una certa difficoltà "Senti.. mi dispiace"

"Per cosa?" Le chiedo in maniera molto superficiale, ignara del peso della conversazione che stiamo per avere.

"L'altro giorno in cortile.. quello che ho detto a Hierro.. loro non fanno nulla" è in totale imbarazzo.

"Oh.. Fatima non è affar mio e poi non vedo perché tu debba scusarti con me" le dico molto gentilmente.

"Pensi che non sappia che tieni particolarmente a mia madre? Non è forse per questo che tu mi hai protetta fin dall'inizio?" È una ragazzina sveglia, non c'è alcun dubbio e merita una risposta sincera.

C'era una voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora