"È per Hierro? Sei gelosa?"
E ora?
"Non sei così importante" le rifilo la sua stessa frase senza effettivamente rispondere alla domanda. Non ha alcun diritto di farmi questo interrogatorio come io in teoria non ho alcun diritto di essere gelosa. E infatti non lo sono. Continuo a ripeterlo cercando una logica in qualcosa che forse non l'ha mai avuta, perché il nostro rapporto non è mai stato spiegabile non ha mai avuto un cazzo di senso e più avanti si va e meno ce l'ha!Avvicina il viso al mio provocandomi con quello sguardo felice "Ah no?"
Sorrido come se non me ne fregasse nulla "Se tornerò con Fabio e tu riuscirai a non mandare a puttane la tua relazione con Hierro, una volta fuori da qui, potremmo fare un'uscita a quattro" le do una spallata ed esco di scena con la vittoria in pugno. Tra me e lei sicuramente perderò la guerra del non provare emozioni ma per adesso mi accontento di vincere la battaglia.
Passa una settimana e nessuna delle due ha più accennato al discorso, ad essere sinceri nessuna delle due ha più accennato a qualsiasi discorso in generale. Ci scambiamo sguardi veloci e l'insieme di parole dette si possono contare sulle dita di una mano sola, per lo più sono grugniti o suoni di fastidio.
Sto per rientrare in cella dopo aver passato due ore in cortile quando Fabio mi sbarra la strada, ho avuto davvero poco tempo per parlargli e mi fa piacere vedere un volto amico.
"Ehi" mi regala un sorrisetto timido, il suo sguardo innamorato è sempre lo stesso.
Mi fermo proprio davanti alla porta e mi appoggio alla grata "Ciao" lui si avvicina in maniera molto confidenziale pur mantenendo le distanze "Come va il nuovo lavoro?"
Ride "Molto simile a quello vecchio"
Annuisco divertita "Sono contenta che sei qui"
Sta per rispondermi ma una voce un po' glaciale e infastidita ci interrompe "Ti dispiace? Dovrei entrare" Zulema si mette in mezzo e con una spallata si fa spazio tra di noi entrando in cella.
"Felice di sapere che nonostante il coma sei la solita stronza di sempre" commenta lui altrettanto pungente, io rabbrividisco sentendomi in colpa.
Lei si volta e con il solito sguardo da figlia di puttana si prepara a rispondere a tono "Lo sai.. inizi ad avere i capelli bianchi.. male Fabietto molto male.. la vecchiaia è davvero una pessima fase della vita" mi mordo l'interno della guancia per non ridere.
Vedo nello sguardo del mio amico un insieme di insicurezze e di rabbia "Vaffanculo" le dice e poi fugge via.
Zulema vittoriosa torna a frugare fra le sue cose come se nulla fosse, entro in cella e incrocio le braccia al petto "Zulema.." dico con tono severo di rimprovero.
Continua a darmi le spalle "Tanto lo so che ti veniva da ridere" A questo punto davvero mi scappa da ridere e non riesco a controllarmi, lei si volta e, vedendomi rossa dallo sforzo per rimanere seria, ride divertita a sua volta. Mi indica la faccia venendomi vicino "Cazzo sei bordeaux"
Le metto una mano sul viso e la spingo via delicatamente continuando a ridere "Ma stai zitta"
Mi prende la mano e la tiene nella sua mentre non riusciamo a fermarci. Finché il pensiero di avere le nostre dita intrecciate e di essere un po' troppo vicine in un spazio chiuso senza nessun'altro si fa spazio nella mia mente. E non solo nella mia perché glielo leggo in faccia che sta pensando alla stessa cosa "Non guardarmi così.. È stata una cazzata e non lo rifaremo" dice lapidaria.

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C'era una volta
FanfictionMacarena racconta a sua figlia Sofia la favola delle due guerriere che si odiavano.. ..la piccola non sa che questa non è altro che la storia di sua madre. CIAO AMICI.. SONO TORNATA! Spero che questa storia costruita principalmente sugli avvenime...